femminicidio

Femminicidio: 8 marzo, continua la strage delle innocenti…

di Claudio Caldarelli ed Eligio Scatolini

La strage continua, inesorabile e silenziosa. Le donne vengono massacrate, tutti i giorni per tutti i giorni dell’anno. Nel 2023 ne sono state uccise 118, quasi tutte in ambito familiare. La strage delle innocenti non conosce fine. Noi possiamo solo parlarne. Ricordare il loro nome. Ma è poca cosa di fronte alla sofferenza e alla violenza quotidiana cui sono sottoposte le donne. Una piaga sociale che riempie le cronache e non accenna a diminuire. 

Per femminicidio si intendono tutti quei casi in cui un partner, un ex o altro soggetto, hanno ucciso una donna per desiderio di possesso o incapacità di accettare una separazione.

Uccise in un giorno qualunque, tra le mura domestiche o per strada, o in macchina, accoltellate, bruciate o colpite al cuore con una pistola o un fucile, o gettate in un dirupo oppure dalle scale.

Uccise perché cercavano la libertà da un rapporto violento e possessivo che di amore non ha nulla.

2024: femminicidio no stop

Nel 2024 la lista delle donne uccise è già troppo lunga, di seguito i loro nomi, non solo per ricordarle, ma per farle vivere nella nostra memoria. Per farle rivivere nella nostra quotidianità e non farle sentire sole.

#2 gennaio, Sant’Oreste in provincia di Roma, il primo femminicidio. Rosa D’Ascenzo, 71 anni uccisa gettata dalle scale.

#5 gennaio, due donne romene, Maria Russ di 56 anni e Delia Zarniscu di 58 anni, trovate morte in due case poco distanti tra loro. Una delle due bruciata, l’altra seviziata con una lametta.

#11 gennaio, Elisa Scavone di 65 anni è morta dopo due giorni di agonia. Accoltellata. Colpita più volte al petto.

#22 gennaio, Annalisa Rizzo di 43 anni, è stata uccisa a coltellate.

#11 febbraio, Antonella Salamone e i suoi due figli, Emanuel di 5 anni e Kevin di 16 anni. 

#13 febbraio, due donne, madre e figlia, sono state uccise avevano 46 e 19 anni.

Una lista terribile e macabra, una lista da tenere in viva memoria per cercare di non farla allungare. Una lista che non avrebbe mai dovuto iniziare…

Una dedica alla donna… che risuona nella sua essenza come poesia. (ndr)