L’Isola di Lobos: la porpora di tiro, dai Fenici ai Romani. I resti e le tracce nel museo archeologico di Betancuria.
La piccola Isola è situata nel nord di Fuerteventura. L’isola di Lobos e’ stata un centro importante per la produzione della “porpora di tiro”, pigmento rosso-viola che ha origini antiche. Il suo nome deriva dal fatto che si e’ sviluppato nella citta’ fenicia di Tiro, intorno al 1500 a.C.
Era considerato un colore molto pregiato e costoso, riservato alle élite sociali e ai leader religiosi.
La porpora di Tiro si otteneva mediante un processo laborioso e complesso che coinvolgeva la secrezione di un fluido rosso dal mollusco Murex brandaris, seguito da un trattamento chimico con cloruro stannoso.
Il colore finale era un intenso rosso-viola che fu utilizzato per colorare tessuti, sete e stoffe e divenne un simbolo di status di ricchezza .
Gli imperatori romani, in particolare, la adoravano e la utilizzavano per colorare le loro vesti imperiali.
Recenti scoperte sull’isola di Lobos
Come emerso dai recentissimi reperti archeologici rinvenuti sulle coste di fronte all’isola di Fuerteventura, abbiamo avuto la conferma del commercio e dell’economia del popolo romano presente nell’Arcipelago.
Le nuove scoperte ci confermano che i romani istituirono un laboratorio di porpora tra il I secolo a.C. e il I d.C., dedicato all’estrazione e alla lavorazione delle lumache marine della specie di “Emastoma Stramonita“.
Processo che ha richiesto la cattura di migliaia di lumache per ottenere solo piccole quantita’ di colorante.
Economicamente e simbolicamente importante era infatti la produzione ed il commercio della porpora.
Integrata nel sistema economico era strettamente controllata dall’impero romano, il quale considerava quell’area strategica per la sua espansione.
Dai risultati archeologici rinvenuti sull’isola di Lobos, i frammenti risultano provenire da anfore, ceramiche italiane, chiodi e resti di metallo nonché ovviamente resti di lumache marine e porpora.
Alcuni di questi frammenti sono esposti nel museo Archeologico di Betancuria che suggerisco, vale la pena visitare e lasciarsi guidare dai testi e dalle immagini che, con eccellente coreografia e valore storico-culturale nonché scientifico, vi lasceranno stupefatti dalla quantità di dati e reperti archeologici accuratamente catalogati e custoditi che l’isola di Fuerteventura possiede.
Un museo che ci permetterà di confermare e capire come anche la porpora ha avuto un impatto significativo sulla ricerca e sulla colonizzazione romana nelle isole Canarie.
immagine: Stramonita haemastoma