Marco Sparicio, classe 1971, 25 anni di progetti imprenditoriali e una consolidata attività di consulenza aziendale alle spalle.
Abbiamo intervistato Marco per scoprire cosa si cela dietro quei suoi post sempre pertinenti e come fa ad essere così competente anche su tematiche prettamente spagnole che riguardano differenti normative locali…
La curiosità è nata dal suo approccio attualmente ‘controtendenza’ rispetto alla moda ormai diffusa tra gli italiani alle Canarie, di investire in Viviendas Vacacionales… (Questo sarà argomento di un prossimo articolo… stay tuned!)
Un consulente immobiliare di quelli che alle Canarie è difficile incontrare: preparato e scrupoloso. Marco non lascia nulla al caso! Se lui ti dice ‘mañana’ è semplicemente perchè ama il suo lavoro al punto da non lasciare nulla sottinteso. Approfondisce tutti i dettagli, li studia, li analizza, li valuta ed infine li espone con una chiarezza inequivocabile.
Un uomo che per primo ha studiato i contenuti della nuova normativa sugli ‘affitti alle Canarie’ partecipando attivamente al dibattito apertosi sull’elaborazione del nuovo testo legislativo che a breve verrà pubblicato.
Ecco alcuni suoi post che hanno suscitato interesse e curiosità al punto da volerlo intervistare e conoscere meglio.
…in Argentina finisce il socialismo immobiliare e il mercato rinasce. Nel frattempo in Spagna, con il mercato degli affitti in crisi, si introduce il socialismo immobiliare per risolvere il problema…
E ancora:
Non è il COSA, bensì il COME che fa la differenza in un investimento. Tutti a chiedere in COSA conviene investire, mentre i VERI investitori sono concentrati su COME farlo.
E prosegue…
…tra le variabili del COME c’è il TIMING, vale a dire il giusto TEMPISMO per entrare ed uscire dal mercato, a seconda del tipo di investimento scelto. Se vuoi andare a funghi ti muovi alle 5, quando il bosco è ancora buio e umido e non sono già passati molti concorrenti; altrimenti ti dovrai accontentare delle seconde scelte e, comunque, di ciò che non sarà più di interesse per quelli più svegli di te.
Nel 2015 Marco decide, insieme a sua moglie, di lasciare l’Italia e di cercare un luogo migliore per fare impresa e per crescere le sue due figlie.
La scelta ricade, per una serie di vantaggi di varia natura, su Gran Canaria e così, nel 2017, si trasferisce a Las Palmas de Gran Canaria con la famiglia.
Avvia una società di investimenti immobiliari insieme a un socio e, dopo qualche anno, torna a fare anche il consulente, questa volta immobiliare, mettendo a disposizione degli altri l’esperienza e le competenze maturate come investitore nell’arcipelago delle Isole Canarie.
Marco, raccontaci un tuo SUCCESSO
Considero un mio grande successo aver saputo ripartire da zero all’età di 46 anni, con una carriera
avviata ed una vita molto più che dignitosa. Anche se, a onor del vero, non avrei fatto tutto ciò senza l’aiuto e il supporto di mia moglie, con la quale ho sempre condiviso qualsiasi scelta. Un successo raggiunto insieme, dunque.
Un tuo FALLIMENTO?
Faccio impresa da quando avevo 20 anni… i progetti falliti non si contano. Ogni singolo fallimento
mi ha reso più forte, ma credo che la batosta più grande sia arrivata agli inizi della mia carriera,
quando nel 2000 aprii la mia prima “vera” società. Giurai che non avrei mai più fatto debiti, e così
è stato.
La più grande GIOIA
Poter essere presente nella vita delle mie figlie e vederle crescere in una famiglia e in un ambiente
sereni, come è stato per me quando ero bambino. Ricordo che, dopo il trasferimento a Gran Canaria, il primo giorno di scuola camminavo tenendo mia figlia grande per mano e, arrivati nei pressi della scuola,
lei mi tirò la mano e mi disse:
“Papà guarda, qui sorridono tutti!”
Fu in quel momento che capii che avevamo fatto la scelta giusta.
La tua più grande RABBIA?
Essere stato trattato a pesci in faccia da un Paese che potrebbe essere il posto più bello al mondo,
ma che tratta i suoi cittadini con sufficienza, se non addirittura con disprezzo. L’Italia è un Paese
dove la gente per bene ha soltanto da perderci… e questo mi fa ancora oggi moltissima rabbia.
Marco, hai un RIMPIANTO?
Non essere andato all’estero subito dopo la laurea, magari facendo esperienze in paesi diversi. Ho
conosciuto giovani di 25 anni qui con una maturità che io alla loro età potevo soltanto sognarmi.
Credo di essermi perso un bel vantaggio muovendomi con una ventina d’anni di ritardo, anche se
tutto sommato alla fine sono arrivato lo stesso dove volevo.
Hai 1 sola cosa da salvare… cosa porti con te? Perché?
L’onestà, perché è sempre stata la mia bussola in ogni scelta della mia vita. Senza quella perderei il
mio riferimento più importante e finirei in luoghi che non vorrei mai dover esplorare.
Come e dove immagini il tuo FUTURO?
Cerco di non pensare mai troppo al futuro, perché voglio dedicare tutte le mie energie a rendere
migliore il mio presente. Ho ancora molti obiettivi da raggiungere e, se continuerò a lavorare bene
sul presente, sono certo che il futuro non potrà essere che la migliore versione di ciò che ho
costruito fino ad oggi.

La vita cosa ti ha insegnato?
A cercare sempre prima di tutto in me stesso la responsabilità delle cose andate male. Mi ha
insegnato che affidando agli altri la responsabilità di ogni fallimento perdi il controllo della
tua vita, perché poi non puoi certo lavorare sugli altri per renderla migliore. Ammettere i nostri
errori ci dà l’opportunità prima di tutto di rimediare, poi di migliorare noi stessi, in un processo
potenzialmente infinito.
Chi invece cerca sempre qualcuno su cui scaricare le proprie responsabilità, condanna inevitabilmente se stesso ad una esistenza mediocre…