voyage au centre de la terre

Viaggio al centro della Terra, nell’edizione originale ovviamente Voyage au centre de la Terre, fu scritto da Jules Verne nel 1864 dietro la spinta della teoria della Terra Cava. Traggo lo spunto per parlarvene dal mio articolo dedicato ad Aghartha che è uscito in questo stesso numero di www.arcipelagocanarie.eu e che potete leggere qui.

L’autore

Jules Gabriel Verne, di cui vi ho parlato nei miei primissimi articoli di questa rubrica, è uno dei padri fondatori della Fantascienza.

Nato a Nantes, Francia, nel 1828 e morto ad Amiens nel 1905, fu un prolifico autore di teatro, di racconti per ragazzi, di fantascienza, di avventura e romanzi scientifici. La sua produzione si fermò solo poco prima della morte.

Delle sue opere più famose, come “20000 leghe sotto i mari”, “Il giro del mondo in 80 giorni”, “dalla Terra alla Luna”, è quasi impossibile trovare chi non le abbia perlomeno sentite citare. Anche il cinema ha tratto spunto dalle sue opere senza riserve, a iniziare dal padre fondatore, Georges Méliès con il Viaggio nella luna del 1902 tratto da Dalla Terra alla Luna.

voyage au centre de la terre

Più recentemente Eric Bravig ha diretto nel 2008 Viaggio al centro della Terra 3D, tra i protagonisti l’allora adolescente Josh Hutcherson e il recente premio oscar Brendan Fraser. Nel 2012 il regista canadese Brad Peyton ha diretto il sequel Viaggio nell’isola misteriosa, tratto dall’omonimo romanzo.

Tra tutti i suoi romanzi, il favorito resta proprio “Voyage au centre de la Terre” che trovai e lessi in edizione originale, su una bancarella di un mercato delle pulci a Parigi nel mio primo viaggio in Francia.

Il romanzo

Voyage au centre de la Terre viene considerato un racconto di avventura ma, a mio modesto avviso, si può considerare a tutti gli effetti un romanzo di fantascienza. Questa mia convinzione si basa sugli elementi che costituiscono il contorno dell’avventura. Vediamo in breve la trama.

Il Professor Lidenbrock trova in un negozio di libri antichi un preziosissimo libro islandese di un autore del XII secolo; mentre ne discute con suo nipote Axel, una pergamena scivola fuori dal libro.

Sulla pergamena c’è inciso un criptogramma in runico, un alfabeto segnico usato dalle antiche popolazioni germaniche.

in I due riescono a tradurre il messaggio cifrato riportato sulla pergamenta stessa: sono le istruzioni di uno scienziato islandese del XVI secolo, Arne Saknussemm, per viaggiare al centro della Terra.

Il professore e Axel decidono di andare in Islanda per ripetere l’impresa. Giunti a Reykjavík, con l’aiuto di Hans, una guida locale, si mettono in cammino per raggiungere la bocca del vulcano Sneffels, la porta secondo il criptogramma per il centro della Terra.

Giunti al cratere, ormai spento vi si addentrano e il professore trova una scritta: “Arne Saknussemm”. La prova che lo scienziato avesse davvero esplorato le viscere della Terra. Rinfrancati, iniziano il loro vero viaggio calandosi all’interno del cratere.

voyage au centre de la terre

Dopo una serie di peripezie che li vedono attraversare un bosco di funghi enormi, navigare su un enorme mare interno dove rettili preistorici lottano tra loro, sbarcare su una spiggia con enormi mastodonti e un uomo preistorico alto tre metri, giungono in una grotta dove trovano incise sulla pietra le iniziali di Arne Saknussemm.

Epilogo

La via per proseguire per il centro della Terra è bloccata da un enorme masso, provano a distruggerlo con della polvere da sparo, ma l’eplosione anzichè aprirgli la strada per il basso, li catapulta verso l’alto.

A due mesi dall’ingresso nel cratere dello Sneffels, i tre usciranno dal cono vulcanico dell’isola di Stromboli.

voyage au centre de la terre

Conclusioni

Il romanzo di Jules Verne ci proietta all’interno di una Terra cava dove passato e presente si fondono. Gli animali preistorici, intrappolati all’interno, sono sopravvissuti e hanno dato vita a un mondo a sè, solo questo basterebbe per definire il romanzo fantascientifico.

Ma parliamo di Jules Verne, quello che nei suoi romanzi non tralascia di sostenere le sue tesi con ipotesi il più possibile scientifiche. Il fatto di trovare inalterate specie primitive, sia animali sia vegetali, viene giustificato su basi biologiche.

Solo 5 anni prima Charles Darwin pubblicava il suo “Sull’origine delle specie” e Jules Verne non può non averlo letto. Ecco perchè nel suo romanzo utilizza la teoria dell’evoluzione per giustificare la presenza dei dinosauri e della vegetazione gigante.

In un mondo dove le condizioni ambientali sono rimaste immutate per milioni di anni, non c’è spinta evolutiva. Mentre sulla superficie le condizioni climatiche mutano di continuo, nelle viscere della Terra la normalità è la mancanza di mutamenti. Ergo dopo più di 70 milioni di anni, mentre sulla superficie i dinosauri si sono estinti, sottoterra li ritroviamo inalterati.

In Voyage au centre de la Terre, sebbene i protagonisti non siano arrivati proprio al centro, troviamo fantasia, avventura, scienza e anche il tentativo di dare una risposta alla domanda delle domande: siamo soli nell’universo? prima del 1969 i viaggi nello spazio erano solo teoria, quindi possiamo biasimare i nostri antenati se cercavano “gli altri” all’intero piuttosto che all’esterno della Terra?

Lunga vita e prosperità

Giampiero Sorce