Non giriamoci dall’altra parte: riscopriamo l’empatia in tempi difficili

ByPieraldo Cusimano

20 Aprile 2025
viviamo

Viviamo in un’epoca di grandi cambiamenti. Tecnologici, climatici, sociali. Eppure, in questo vortice di trasformazioni, sembra che l’essere umano si stia chiudendo sempre di più in una bolla fatta di interessi personali, comfort e indifferenza. Siamo così concentrati su noi stessi da non accorgerci — o meglio, da scegliere di non accorgerci — di ciò che accade intorno a noi. È come se ci fossimo anestetizzati di fronte al dolore altrui. In poche parole: giriamo le spalle.

Ogni giorno scorrono davanti ai nostri occhi immagini di guerre, carestie, migrazioni forzate, disastri ambientali. E ogni giorno, passiamo oltre. Forse per difesa, forse per abitudine. “È lontano da me”, pensiamo. “Cosa posso farci io?”. E così, clic dopo clic, notizia dopo notizia, spegniamo l’empatia, come si spegne la televisione. Ma non possiamo continuare a girarci dall’altra parte.

L’indifferenza non è una soluzione

L’indifferenza è diventata una forma di sopravvivenza emotiva. Ma non è la strada giusta. Perché quando ci abituiamo al dolore degli altri, smettiamo di essere veramente umani. E la verità è che, in un mondo così connesso, nessuna tragedia è davvero lontana. Un conflitto dall’altra parte del mondo può avere ripercussioni economiche e sociali nella nostra vita quotidiana. Un’emergenza climatica in un altro continente ci riguarda tutti. L’umanità è un sistema interconnesso: se cade uno, vacilliamo tutti.

Guardare, ascoltare, agire

Viviamo in un’epoca di cambiamenti… Non serve essere eroi o rivoluzionari per fare la differenza. A volte basta poco: informarsi in modo critico, condividere notizie importanti, sostenere chi aiuta concretamente chi soffre. Oppure, semplicemente, non restare in silenzio.

Perché il silenzio legittima. E ogni volta che restiamo zitti di fronte a un’ingiustizia, la rendiamo più forte.

Anche i piccoli gesti contano: un aiuto a un vicino in difficoltà, una parola gentile a chi è solo, una donazione, un sorriso. Non sottovalutiamo il potere dell’esempio. La solidarietà è contagiosa e può riaccendere quel senso di comunità che stiamo lentamente perdendo.

Non giriamoci dall’altra parte: siamo ancora in tempo

Questo articolo non vuole essere un’accusa, ma un invito. Un invito a non girarci dall’altra parte, a non cadere nella trappola dell’indifferenza. A ricordarci che siamo parte di qualcosa di più grande. In un mondo che cambia alla velocità della luce, l’unico modo per restare umani è non dimenticare gli altri. Guardarli negli occhi, riconoscere la loro sofferenza e, per quanto possibile, tendergli la mano.

Perché oggi tocca a loro. Ma domani, potrebbe toccare a noi.