
Quando decidi di trasferirti alle Canarie e sei in aereo, seduto nel tuo posto, il tuo vicino, che si vanta di vivere nelle isole da parecchi anni, ti dice una cosa sola:
Non fidarti degli italiani!
Arrivi, ti siedi al bar a bere un caffè ed eccone un altro:
Non ti fidare degli italiani!
Sei appena arrivato, pieno di entusiasmo e di aspettative per il futuro e naturalmente dai ascolto a tutti, ovvero:
Ti fidi degli italiani che ti dicono di non fidarti degli italiani.
Ma quale è la realtà? Gli Italiani alle Canarie sono brutti e cattivi?
Invito ad una riflessione. Si stima che alle Canarie vivano stabilmente almeno 60.000 italiani, certamente molti di più considerando anche gli irregolari.
Diciamo quindi a grandi linee almeno quanto gli abitanti di città italiane come Udine o Varese.
Che vogliamo dire di udinesi e varesini? Puoi fidarti?
E’ evidente che in ogni comunità ci sono onesti e disonesti, persone per bene e malfattori.
Non c’è alcun dubbio che la comunità italiana alle Canarie è composta per lo più da persone per bene, famiglie di lavoratori che ogni giorno accompagnano i figli a scuola, pensionati che si sono trasferiti per godere del clima mite; brava gente insomma.
Allo stesso modo non c’è alcun dubbio che tra decine di migliaia di connazionali ci siano persone che vivono di espedienti e truffe.
Si tratta di individui che approfittano della vulnerabilità di chi, magari trasferitosi da poco, non conosce nessuno cui affidarsi per risolvere una serie di problemi che possono presentarsi durante i primi periodi di residenza.
Improbabili faccendieri che aiutano a procurarsi documenti chiedendo compensi irrealistici. Agenti immobiliari che propongono l’affare del secolo dietro il pagamento di un anticipo in contanti. Imprese di ristrutturazione immobili che ricevuto un acconto sui lavori e poi spariscono nel nulla.
Il fenomeno si è acuito negli ultimi anni, forse anche a causa del peggioramento della situazione economico/sociale nel Bel Paese, che ha indotto molte persone che non hanno nulla da perdere a cercare di sbarcare il lunario altrove.
E allora che fare? Ci fidiamo degli Italiani oppure no?
Personalmente non mi pongo il problema ma non capisco perché una persona che quando viveva in Italia non si fidava nemmeno della propria madre, arrivata alle Canarie penda dalle labbra (ed apra il portafoglio) del primo connazionale conosciuto al tavolino di qualche bar.
Il fatto che sia “esperto” e parli la nostra lingua non è certo garanzia di onestà!
Quindi la parola d’ordine è: P R U D E N Z A
Se eri prudente quando giocavi in casa, a maggior ragione devi esserlo giocando in trasferta, in un ambiente che non conosci a fondo… Non puoi fidarti?!? Diffidiamo?