I viaggi nel Tempo.

Come abbiamo visto nel precedente articolo, uno dei temi fantascientifici più affascinanti sono i viaggi nel tempo.

Questo non ci dovrebbe stupire però, visto la peculiarità dell’argomento. Chi di noi, infatti, non ha almeno una volta nella vita “ah, se potessi tornare indietro anche per un solo istante e rivedere…”

Già, chi si vorrebbe rivedere? il noi da piccoli per avvertirli di non fare questo o quello? o, più prosaicamente, dargli i risultati dell’estrazione della lotteria miliardaria? Oppure, se animati dalla curiosità storica, assistere alla nascità di Gesù o all’assassinio di Martin Luther King…

A dare una risposta a queste domande ci pensa, neanche a dirlo, la Fantascienza con i suoi viaggi nel tempo.

La puntata scorsa abbiamo visto come nei primi racconti dedicati a questo tema, venisse usata la magia o comunque un mezzo di fantasia per viaggiare avanti e indietro nel tempo. Con il progredire delle scoperte scientifiche e tecnologiche nel secolo XIX, anche gli autori di Fantascienza iniziarono ad adeguarsi.

The Time Machine – La Macchina del tempo

Il primo fu proprio H.G.Wells che concepisce, nel 1895, una vera e propria macchina (con tanto di antifurto) per viaggiare nel futuro. Il suo costruttore è un fisico e matematico che con quarzo e avorio, inventa la macchina e viaggia fino all’anno 802.701 per scoprire che l’umanità ha perso la sua spinta evolutiva, la sua curiosità, e più che vivere, sopravvive. I superstiti vivono in un mondo stagnante dove un ramo vive sulla superficie, “allevata” dalla razza che vive nel sottosuolo e la usa come cibo.

Il protagonista giunge, attraverso una serie di avventure rocambolesche, sino alla fine del tempo dell’uomo sulla Terra, ma prima di tornare a viaggiare nel tempo, torna indietro per narrare la sua storia. Le intenzioni moralistiche erano di evidenziare le differenze tra la nascente classe sociale della borghesia e quella operaia e sebbene il finale del racconto sia decisamente tragico, l’epilogo scritto da H.G.Wells lascia uno spiraglio di speranza:

Non rimane che chiederci se un giorno ritornerà. Può darsi che si sia diretto in un’età in cui gli uomini siano ancora uomini, ma gli enigmi della nostra epoca e sui suoi penosi problemi siano risolti?

Liberamente ispirati a questo romanzo sono usciti alcuni film, i due più vicini alla trama originali sono quello del 1960 con Rod Taylor, intitolato “l’uomo che visse nel futuro” e il suo remake del 2002 “The Time Machine” nel quale l’ambientazione viene spostata negli Stati Uniti e la cui regia è del bisnipote di H.G.Wells: Samuel Wells. Potete vederne i rispettivi trailer qui e qui.

La donna che fuggì nel tempo

Con un salto di ben novantotto anni arriviamo al 1997 perchè, come vi avevo detto nel mio articolo precedente, la nostra mente è la vera macchina per i viaggi nel tempo.

L’autore si chiama Joshua Dann e scrive “la donna che fuggì nel tempo” (Urania, nº1323, novembre 1977). In questo simpatico romanzo troviamo risposta a parte delle domande che ci ponevamo a inizio articolo.

Il protagonista si chiama John Surrey e come mestiere fa il crono-poliziotto privato. La sua datrice di lavoro è una agenzia di viaggi, si, ma nel tempo e il suo compito è evitare che i clienti cambino in qualche modo la storia. Uno degli esempi classici è la coppia che non vuole tornare indietro nel futuro perchè vuole che i figli crescano in un ambiente senza droga, bande armate o che debbano partire per la guerra in Vietnam. Nel corso delle sue “escursioni” nel passato giocherà al tiro al piattello con John Waine e a golf con Oliver Hardy, berrà wiskey con Humprey Bogart e si presenterà a Jan Fleming come “Bond, James Bond”…

Non solo: incontrerà suo padre e se stesso, assicurando al primo la sicurezza economica. Non manca anche un riferimento storico, farà qualcosa che permetterà al continuum temporale di assicurare agli americani la vittoria su Adolf Hitler e salvare la sua amata Althea da morte certa. Insomma ci sono tutti gli elementi per una lettura piacevole e avvincente.

viaggi nel tempo.

Appuntamento

Nel darvi appuntamento al terzo capitolo della fantascienza e i viaggi nel tempo, vorrei lasciarvi con questo interrogativo: “A che velocità devo andare per attivare il flusso canalizzatore?”

Stay tuned.

Lunga vita e prosperità!

Foto di e della collezione privata di Giampiero Sorce. Foto di copertina da Google Images, free license