Film: una giornata particolare – Il console onorario José Carlos De Blasio ci ha invitato alla visione di questo encomiato film di Ettore Scola.
“Una giornata particolare” è il titolo del film che il nostro Console onorario Carlo De Blasio ci ha invitato a prenderne visione. L’evento ha avuto luogo presso il Reale Club Nautico di Las Palmas.
Ha condotto l’incontro il sig. Guillermo Paetow che ha delineato brevemente il contenuto del film. Successivamente ha preso la parola la Presidente della Cómision de Cultura Amelia Martin che ha ringraziato il console per la realizzazione dell’evento augurando una buona visione.
Una giornata particolare è un film di Ettore Scola con Sophia Loren e Marcello Mastroianni, presentato al festival di Cannes il 19 maggio 1977. Il film ha guadagnato in breve tempo giudizi lusinghieri da parte del pubblico e della critica di tutto il mondo.
Ha avuto anche vari premi tra i quali un Golden Globe per il miglior film straniero ed anche due nomination all’Oscar.
La giornata particolare si riferisce al 6 maggio 1938 nella quale Adolf Hitler venne in visita a Roma. Giornata storica come primo approccio per arrivare al famoso Patto d’Acciaio che, come sappiamo, segnerà il corso della nostra storia durante la seconda guerra mondiale.
L’incontro di due mondi e culture diverse:
- Antonietta (Sophia Loren), casalinga incolta e dall’aspetto umile, madre di sei figli e rassegnatamente sottomessa al marito Emanuele (John Vernon), fanatico fautore di Mussolini;
- Gabriele (Marcello Mastroianni), ex cronista dell’EIAR (Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche) che, in profonda crisi esistenziale, stava meditando di suicidarsi.
Tutta la famiglia di Antonietta si reca allo storico incontro fra i due dittatori, mentre lei rimane a casa per adempiere alle quotidiane faccende. Inavvertitamente il merlo racchiuso nella gabbia riesce a fuggire dalla finestra andandosi a fermare in un balcone vicino all’appartamento di Gabriele.
In questa occasione avviene l’incontro:
- lei, una donna considerata come una semplice produttrice di figli;
- lui, un omosessuale radiato dal suo lavoro con la scusa di una voce non consona alle esigenze dell’azienda.
Nell’incontro tra queste due figure tristi, con una esistenza ed un futuro senza sbocchi ai limiti della disperazione si instaura una dolce e tenera complicità. Da chissà quanto tempo non avevano più quella sensazione di spensieratezza. Quindi, un incontro fra due emarginati, due persone sole, diverse in tutto, ma unite da uno stesso destino.
Si trovano ai margini di quella società sorda e cieca incapace di intuire la tragedia che si sta verificando.
Il comprensorio nel quale si sviluppa la storia è costituito da più palazzine che si affacciano in un ampio cortile. In quell’occasione quasi tutti sono andati alla manifestazione rendendo il condominio praticamente deserto.
Lo spettatore ha la sensazione che il tempo si fermi: in quel frastuono generale per l’evento di portata storica si sviluppa un’altra storia. La sua importanza è certamente inferiore, ma per i protagonisti assume un valore unico, di reazione a tutta quella follia che li sta circondando.
Entrambi i protagonisti ritrovano la gioia di vivere, ridere di cose semplici, di battute, ma arriva il momento della verità. Antonietta apprende la verità sull’omosessualità di Gabriele e, nel contempo, esprime il proprio malessere per una vita di false illusioni e sogni infranti.
Da queste conoscenze, assieme, trovano la forza e il coraggio della ribellione, anche se solo per poche ore. Avviene una forzatura nel loro essere, ma sicuramente liberatoria: la loro fugace passione diventa qualcosa al di là del sesso o dell’amore. Ciò che è avvenuto è destinato a non ripetersi più, ma lascerà nelle loro anime dei ricordi che mai potranno essere cancellati. Il ricordo di una giornata particolare.
Poi ognuno rientra nel suo ruolo:
- Gabriele è atteso da un barbaro e forzato esilio al confine a causa del suo orientamento sessuale;
- Antonietta è reclamata dagli istinti del marito che, sulle ali dell’esaltazione, vuole concepire un nuovo figlio da chiamare Adolfo.
Il film rappresenta una evidente critica al fascismo e con essa un sentito biasimo contro qualsiasi forma di oppressione e standardizzazione. Ettore Scola indica anche come dalle semplici situazioni si possa trovare la forza di reagire alla rassegnazione, alle umiliazioni e all’emarginazione.
Una giornata particolare fonde perfettamente il dramma personale, la critica sociale e la ricostruzione storica, rappresentando uno tra i grandi lasciti del nostro cinema.
Una nota interessante: tra i vari eventi che si sono avuti nelle sale dei Reale Circolo Nautico di Las Palmas, questo film ha riscosso il più alto numero di spettatori.
Tanto interesse nel pubblico riscontrato anche durante il dibattito emerso subito dopo la proiezione del film. Dibattito che è stato condotto magistralmente dal sig. Guillermo Paetow.
Di questa scelta ringraziamo ancora il nostro console onorario Carlo De Blasio, augurandoci che presto possa proporci eventi così interessanti, utili anche ad affermare la nostra presenza italiana nell’arcipelago canario.