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Diamantificazione dei cadaveri: come conservare le ceneri dei nostri cari…

Si chiama diamante della Memoria ed è realizzato in oltre 30 paesi, ma la sede principale è in Svizzera.

Questa innovativa forma imprenditoriale ha come obiettivo la diffusione in larga scala e non eccessivamente dispendiosa, di una nuova idea di sepoltura che trasforma i cadaveri in diamanti, unici e irripetibili come le ceneri dei defunti che li compongono.

Dopo la cremazione si è soliti conservare le ceneri dei cari in urne spesso non trasportabili per motivi pratici o per divieti legali… allora perché non poter portare sempre con sé la persona amata, indossandola e vedendola risplendere di luce propria come in vita?

Idea macabra? Non credo, avendo creato un business a livello mondiale dall’idea di riutilizzare le ceneri di cremazione o i capelli delle persone care scomparse, incastonandole in un diamante unico e splendente come la loro memoria… rendendola eterna proprio perché come si dice: un diamante è per sempre!

Cosa si usa per la diamantificazione di un corpo?

Per la realizzazione di questi gioielli possono essere sufficienti anche i capelli o i peli, ma in questo caso è necessaria una quantità di almeno 5 grammi.

Nel processo di fabbricazione i capelli non vengono bruciati come i cadaveri, bensì trattati chimicamente al fine di poter estrarre il carbonio in essi contenuto e necessario per la realizzazione del diamante.

A causa della unicità delle caratteristiche fisiche e organolettiche delle persone, delle influenze subite dal fisico durante la vita e dell’ambiente circostante, ogni diamante prodotto è unico e brilla con una tonalità differente che va dal bianco al blu, influenzato appunto dalla composizione chimica del nostro corpo.

I prezzi per la realizzazione di queste opere d’arte sono abbastanza competitivi e variano a seconda delle lavorazioni ma l’obiettivo generale dell’impresa produttiva è quello di mantenerli contenuti al fine di renderli paragonabili e pertanto sostituibili a forme di sepoltura tradizionali.

Diamante sintetico o naturale?

Come si producono e che differenze ci sono tra i diamanti sintetici, prodotti in laboratorio, e quelli naturali?

I diamanti sintetici sono formati (in modo semplicistico) prevalentemente da atomi di carbonio uniti da legami covalenti in una struttura cubica. Possiamo quindi riassumere, senza inoltrarci in un trattato di chimica geologica, che in realtà i diamanti sintetici e naturali si somigliano soltanto.

Il processo produttivo dei diamanti naturali in natura si compone di tre elementi imprescindibili che il tempo ha poi compattato: pressione atmosferica, altissime temperature e catalizzatori.

Il processo di realizzazione del diamante a partire dalle ceneri del defunto è invece realizzato in laboratorio grazie a un procedimento complesso che inizia con la loro purificazione che permette di ottenere una polvere di carbonio.

Tale polvere è poi inserita in un apposito macchinario che, grazie alla compressione e alle elevate temperature, arriva ad ottenere, come in natura, un cristallo che pulito e levigato diviene un vero e proprio gioiello.

Sicuramente la piccola dimensioni dell’ingombro e il prezzo accettabile risultano anche competitivi rispetto alla eccessiva speculazione dei loculi nei cimiteri e in generale al mercato nero delle agenzie funebri che sulla sofferenza dei parenti rimasti in vita hanno creato una leva di guadagno che ha pochi concorrenti se si valutano le ore di lavoro in rapporto all’utile ricavato…