turismo

Turismo: auspici o timori?

Come cantavano i Righeira negli anni ‘80:

L’estate sta finendo e…

nel Continente Europeo a breve il caldo torrido lascerà il posto a temperature dapprima più fresche e quindi, tra poche settimane, abiti pesanti e riscaldamento acceso.

Con l’inverno europeo alle Isole Canarie inizia l’alta stagione turistica, un momento cruciale per l’economia dell’Arcipelago, noto per il suo clima mite e la sua attrattiva come destinazione di vacanza durante i mesi più freddi.

Quest’anno l’attesa per la stagione in arrivo è caratterizzata da una combinazione di auspici e timori per vari motivi.

Auspici

Cominciamo con il dire che il 2003 è stato un anno estremamente positivo per le isole.

Dopo il crollo generalizzato dovuto al Covid, l’anno scorso il settore ha fatturato addirittura il 23,2% di più rispetto al 2019. Si prevede che l’alta stagione 2024 possa portare un afflusso significativo di turisti, soprattutto dall’Europa settentrionale.

Le Canarie sono considerate una meta sicura dal punto di vista sanitario, con una buona gestione delle emergenze sanitarie ed è la ragione per la quale molta della clientela invernale, spesso composta da persone non propriamente giovanissime, sceglie le isole per trascorrervi i mesi più freddi.

C’è da dire inoltre che la situazione Geopolitica dei Paesi delle aree del Mediterraneo, da sempre concorrenti delle Canarie per il turismo invernale, continua ad essere incerta. Va da sè che il timore di incappare in situazioni di tensione o di scontri induce moltissime persone a starne alla larga.

Timori

La situazione economica in tutti i Paesi Europei è in peggioramento. Persino la Germania sta entrando in recessione ed il potere d’acquisto dei consumatori viene eroso dall’inflazione.

Molte persone cercano soluzioni economiche e l’aumento del costo della vita anche e soprattutto alle Canarie potrebbe penalizzare questa destinazione. Da sempre le isole attraggono principalmente il turismo di massa, quello più attento al contenimento dei costi.

Un’ultima considerazione riguarda il malcontento da parte dei residenti.

Abbiamo assistito a manifestazioni di protesta nei confronti di un turismo che a molti causa più disagi che vantaggi.

Il bilanciamento tra quantità e qualità dei visitatori è un tema cruciale per il futuro del turismo nell’arcipelago.

Il successo delle prossime stagioni dipenderà dalla capacità di gestire un turismo sostenibile e di qualità, che sia in grado di coniugare le esigenze economiche con la tutela dell’ambiente e della qualità della vita per residenti e visitatori.