costellazioni

Le costellazioni, sin dai tempi più remoti, sin da quando l’uomo primitivo rimaneva estasiato osservando il cielo notturno, hanno sempre condizionato la fantasia umana.

Prima di parlare delle costellazioni diamo alcuni concetti e termini utili per la comprensione di quanto diremo.

La sfera celeste è una sfera immaginaria di raggio arbitrario sulla cui superficie sono proiettati tutti gli astri. Essa è geocentrica se ha per centro il centro della Terra, locale se ha per centro l’occhio dell’osservatore, eliocentrica se ha per centro il Sole. (Figura 1 e 2)

Le costellazioni sono le 88 parti in cui la sfera celeste  è convenzionalmente suddivisa allo scopo di mappare le stelle. I raggruppamenti così formati sono delle entità esclusivamente prospettiche a cui la moderna astronomia non riconosce alcun reale significato per i seguenti motivi. (Figura 3)

  1. Nello spazio, le stelle che formano una costellazione possono essere separate da distanze enormi e diverse possono essere le dimensioni e la luminosità.
  2. Possibilità: le distanze di due stelle che sulla sfera celeste appaiono lontanissime, nello spazio reale risultano minori di quelle esistenti dalle altre stelle della propria costellazione.
  3. In un viaggio interstellare, non riconosceremmo più la costellazione di partenza, ma eventualmente ne identificheremmo di nuove per la diversa prospettiva.
  4. Nel corso dei secoli sono stati definiti diversi gruppi di stelle, a volte aggiungendone alcune ed a volte compattando tali insiemi stellari.

L’uomo, attraverso la storia, ha raggruppato in insiemi di stelle quelle che appaiono vicine e raffigurano qualcosa.

Una costellazione informale, ossia un qualsiasi allineamento di stelle che formi semplici figure geometriche, si chiama asterismo. Un asterismo (o asterisma) è un qualunque gruppo di stelle visibile nel cielo notturno, riconoscibile dal resto per la sua particolare configurazione geometrica.

Costellazioni riconosciute dall’UAI

L’Unione Astronomica Internazionale (UAI) divide il cielo in 88 costellazioni ufficiali in modo che ogni punto della sfera celeste appartenga ad una sola costellazione. L’elenco è stato ratificato nel 1928.

Tali insiemi stellari visibili dalle latitudini settentrionali si basano su quelle della tradizione dell’Antica Grecia: i loro nomi richiamano figure mitologiche come Pegaso o Ercole. (Figura 4 – Orione).

Quelle visibili dall’emisfero australe hanno assunto nomi in riferimento alle invenzioni dell’età illuministica (1700) come l’Orologio o il Microscopio.

Le dodici costellazioni che intersecano l’eclittica (percorso apparente che il Sole compie in un anno) compongono lo zodiaco. Lo zodiaco è una fascia della volta celeste che si estende per 9° da entrambi i lati dell’eclittica. L’eclittica è il percorso apparente del Sole nel suo moto annuo) e comprendente anche i percorsi apparenti della Luna e dei pianeti.

Per la prima volta in un libro a stampa venivano riportate le mappe astronomiche complete con i raggruppamenti stellari individuati e indicati da Tolomeo (1543).

I nomi delle stelle

Le stelle più luminose di una costellazione prendono il nome usando una lettera greca più il genitivo della costellazione in cui si trovano; questa nomenclatura, chiamata Nomenclatura di Bayer, viene utilizzata per tutte le costellazioni.

Esempio:  α Centauri  (dal latino: nominativo: Centaurus, genitivo Centauri).

Esistono anche altri modi di classificare le stelle, ma la nomenclatura di Bayer è oggi quella più usata. Esse sono la Nomenclatura di Flamsteed (esempio 61 Cygni) e la Nomenclatura delle stelle variabili (esempio RR Lyrae).

Classificazione

Le 88 costellazioni si dividono, secondo un criterio storico e di importanza, in tre gruppi.

  1. Le 12 dello Zodiaco, si trovano lungo l’eclittica e vengono quindi percorse dal Sole nel suo moto apparente sulla volta celeste durante l’anno.
  2. Le altre 36 costellazioni elencate da Tolomeo, oggi diventate 38 con la suddivisione di una di esse (la Nave Argo) in tre costellazioni distinte.
  3. Le rimanenti 38 costellazioni, definite in epoca moderna (a partire dal 1600 circa) negli spazi vuoti tra le costellazioni tolemaiche e nell’emisfero meridionale. Queste nuove costellazioni sono generalmente composte da stelle poco brillanti. Queste difficilmente possono essere osservate in zone interne della città (smog e inquinamento vario). Quelle brillanti erano già state incluse nelle costellazioni dello Zodiaco e di Tolomeo.

Inoltre le 88 costellazioni possono anche essere divise in base alla loro posizione nel cielo.

  1. 28 costellazioni boreali (settentrionali).
  2. 15 costellazioni equatoriali.
  3. 45 costellazioni australi (meridionali).

Le costellazioni non hanno simboli ufficiali, anche se quelle dell’eclittica possono assumere i segni dello zodiaco. 

Stefano Dottori