sampietrino

STORIA DEL SANPIETRINO: aneddoti e curiosità

SAMPIETRINO: questo simpatico nomignolo gli fu affibbiato da Monsignor Sergardi che circa duecento anni dopo Sisto V, cioè nel 1725, da prefetto della Fabbrica di san Pietro. Decise di restaurare piazza San Pietro facendo risistemare i vecchi blocchetti di pietra malmessi, che a causa dell’usura, avevano quasi fatto ribaltare la carrozza con dentro il Papa proprio mentre transitava sulla piazza.

Il prefetto Sergardi rimodernò la pavimentazione facendo sostituire e rimpiazzando i vecchi sanpietrini troppo usurati diventati scivolosi e pericolosi. Parliamo di un tipo specifico di selciato. La selce è una pietra che si usava per lastricare le strade romane, costituito da blocchetti dal taglio 12 x 12 cm di leucitite. Una roccia lavica nera molto resistente, facilmente reperibile nelle zone vulcaniche dei Castelli Romani, che era utilizzata da vari papi (soprattutto Sisto V e Clemente XII) per risistemare le strade più importanti che conducevano in Vaticano.

Il nome ‘sampietrino’…

Il nome sampietrino deriva proprio dall’uso che ne facevano a San Pietro… In tutta la città del Vaticano, ed anche nel resto del centro storico di Roma dove le strade erano pavimentate con questo tipo di pietra carrabile.

Fu proprio Sisto V che in soli cinque anni riuscì a rivoluzionare l’ordinamento stradale ed urbanistico della città di Roma.

Tra il 1585 e il 1590 grazie all’architetto Domenico Fontana, cambiò l’assetto urbano del centro storico, abbattendo edifici e ideando nuove vie di comunicazione atte a collegare fra di loro le principali basiliche romane.

Una rete di strade rettilinee che oltre a collegare le varie basiliche, convergevano verso la basilica di San Pietro.

Molti furono gli antichi edifici che fece abbattere Sisto per avere la via libera e anche per riutilizzare i marmi, i colonnati e le statue che appartenevano a quelle antiche dimore. Questi reperti recuperati dai detriti, erano poi utilizzati per arricchire palazzi del clero e vescovati.

Metodi per il reperimento di risorse…

Un esempio di questo suo metodo poco ortodosso per reperire materiale è il palazzo di Settimio Severo chiamato Septizodium: vittima della furia urbanizzatrice e appositamente raso al suolo per poter usare i suoi bellissimi marmi, distribuiti poi nelle diverse chiese che erano in fase di costruzione. Si dice che la lapide usata per riporre le reliquie di San Pietro dentro l’omonima basilica, provenga proprio da quel palazzo .

Infine, per concludere questa serie di notizie curiose, non posso che consigliarvi di fare una passeggiata in questi luoghi che traspirano storia da tutti i pori e che ci riportano indietro nel tempo, per rivivere i fasti del Rinascimento e magari scoprire qualche altro antico angolo nascosto proprio lì vicino.