Il rosato è un vino dalle tonalità delicate e dai profumi freschi. I vini rosati – chiamati anche solo rosé – sono spesso considerati erroneamente un mix tra vini bianchi e vini rossi, ma non è così. Eleganza e finezza sono le qualità principali di questo prodotto.
Il rosato è un vino poco bevuto, si preferisce sempre il bianco con un piatto di pesce, talvolta anche il rosso con pesci di particolare grassezza. Tuttavia, con l’estate che sta dando prova di sé elargendo temperature abbastanza elevate, voler bere un vino rosso diventa quasi proibitivo; quello che servirebbe è un vino piuttosto leggero, ma che sappia dare piacere soprattutto se abbinato ad un pasto degno di dare gioia ai commensali. Rimangono il bianco e rosato e poiché di bianco abbiamo parlato spesso, questa volta andiamo a parlare di un ottimo vino rosato.
Come si produce il vino rosé
Innanzitutto, è importante sfatare subito un falso mito: il vino rosé non si produce mescolando vino bianco e vino rosso. Esiste sicuramente una relazione tra queste due tipologie di vino nel processo di produzione, ma è legata al metodo di vinificazione. Ci sono diversi metodi di produzione del vino rosé, ma quello più diffuso consiste nell’iniziare il processo con la vinificazione in rosso e concludere con la vinificazione in bianco.
Salvo alcune eccezioni, i vini rosati sono prodotti utilizzando uva a bacca nera, che in una prima fase viene lavorata con il metodo di vinificazione in rosso. Dopo la pigiatura, infatti, il mosto è sottoposto a un breve periodo di macerazione (da alcune ore a un massimo di 2 giorni) a contatto con le sue bucce, le quali rilasciano polifenoli e tannini senza però concludere il processo, conferendo quindi il caratteristico colore rosa. In seguito, si prosegue con la svinatura e la fermentazione alcolica del mosto a basse temperature prima dell’imbottigliamento.
Il vino scelto – Piccola storia
Il vino è il Baron de Valls, prodotto dall’azienda vinicola Vicente Gandia che si trova a Valencia. Esso è situato tra l’8% dei vini migliori provenienti dalla cantina Vicente Gandia e il 12% in tutto il mondo. L’uva che genera questo vino è al 100% la garnacha.
L’azienda valenciana Vicente Gandia è stata fondata nel lontano 1885, Per più di un secolo l’azienda vinicola opera secondo i valori stabiliti all’inizio della sua esistenza. I principi fondamentali della produzione sono l’unione di tradizione e innovazione, qualità e sviluppo, nonché l’incessante promozione della cultura del vino. La cantina produce vino in due modi: tradizionale e innovativo. Oggi, “Vicente Gandia” è una delle principali cantine di Valencia ed è tra i 15 migliori stabilimenti in Spagna e tra le prime 100 cantine in Europa. “Vicente Gandia” esporta i suoi prodotti in più di 85 paesi ed è la tradizione del vino spagnolo nel mercato mondiale.
Le sue caratteristiche organolettiche
La maggioranza delle recensioni lo descrive piacevole al palato, morbido con leggera dolcezza (possiamo considerarlo un semisecco) e lievi note di affumicato, molto rinfrescante e facile da bere, gusto e aroma che riconducono alla fragola matura, al lampone con un tocco di cuoio ed una leggera mineralità.
La sua gradazione non è molto elevata per essere un vino rosato: 11,5%, ottimo comunque per le calde giornate estive. Temperatura di servizio: 8°C.
La sua particolarità è che rappresenta un vino che può assumere anche il ruolo di aperitivo e per la sua struttura particolare può essere abbinato a pietanze come affettati e formaggi, primi di pesce, grigliate di pesce, carne bianca come coniglio, pollo, ecc..
Come abbinare cibo e vini rosati? Il mio abbinamento
Il più classico e infallibile degli abbinamenti è con il pesce, tuttavia il vino rosé si presta a tanti altri abbinamenti sensazionali. Considerato da molti un vino da aperitivo, è in realtà un vino da tutto pasto. Tannico, ma senza l’astringenza tipica dei vini rossi, fresco ma senza l’acidità spinta tipica dei vini bianchi, è un vino abbinabile a quasi tutti i piatti, incredibilmente versatile.
Interessante, per esempio, il classico abbinamento vino rosato con affettati e salumi e, perché no, anche accompagnato da un tagliere di buoni formaggi.
Un altro abbinamento di sicuro interesse è con un antipasto/pietanza di mare molluschi e crostacei. Ottimi abbinamenti anche con delicati risotti vegetariani o piatti di pasta con condimenti delicati.
Non mi sono voluto far tentare dalle varie opzioni; da buon italiano non potevo scartare la possibilità di un buon piatto di spaghetti con sugo di pesce.
Spaghetti al sugo di pesce – Ingredienti
- 450 g misto di pesce e crostacei
- 400 g polpa di merluzzo
- 320 g spaghetti
- 150 g passata di pomodoro
- 2 fette di pancarré
- uno scalogno
- prezzemolo
- olio extravergine d’oliva (EVO)
- vino bianco secco
- sale e pepe
Durata: 25 min – Livello: Medio – Dosi: 4 persone
Spaghetti al sugo di pesce – Preparazione
I passaggi da effettuare sono i seguenti:
- come prima cosa mondate e tritate lo scalogno;
- fatelo appassire con 3 cucchiai d’olio EVO;
- unite il misto di pesce e, dopo circa 4 minuti, il merluzzo (o altro pesce a polpa che troverete fresco, come la coda di rospo o lo scorfano);
- sfumate con un po’ di vino bianco secco, quindi unite la passata di pomodoro (c’è chi preferisce tagliuzzare a piccoli dadini 4/5 pomodori freschi da sugo, in tal caso occorrerà cuocere il pomodoro fresco e ciò richiederà qualche minuto in più);
- salate, fate prendere il bollore e cuocete per 8 minuti;
- frullate il tutto (lasciando comunque pezzetti piccoli, cioè non fare una crema di pesce), lasciando da parte qualche crostaceo per la decorazione;
- tagliate a dadini il pancarré e friggetelo in poco olio ben caldo;
- cuocete la pasta al dente (spaghetti, linguine);
- conditela con il sugo, i crostacei, i dadini di pane, pepe macinato e prezzemolo tritato.
Questo piatto accompagnato dal rosato di cui abbiamo parlato vi darà momenti di felicità.
Buon appetito!!!