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Roma da scoprire: La storia dell’“Arco dei banchi”

Passeggiando una sera nei pressi di Corso Vittorio Emanuele e dirigendovi verso il fiume, vi potrà capitare di imbattervi in un piccolo passaggio a volta. Una sorta di piccolo tunnel pedonale con il soffitto dipinto di blu e con una infinità di stelle lucenti pitturate di colore chiaro.

Soprattutto in periodo natalizio, quell’angolo può ricordare un classico scorcio per lo sfondo del presepe, un archetto con la volta del cielo stellato dipinta per ricordare la notte di Betlemme.

Il passaggio in questione si chiama “Arco dei banchi” e collega Via del Banco di Santo Spirito con Via Paola.

Per l’intero periodo rinascimentale, fu luogo di grande frequentazione e potremmo considerarla come una zona ad altissima densità di affari. In pratica era una banca a cielo aperto, dove presenziavano con i loro banchetti all’aperto decine di notai, avvocati, scrivani pubblici, cambiavalute e soprattutto usurai.

Via dei Banchi Nuovi, via dei Banchi Vecchi, via del Banco di Santo Spirito erano sede delle attività finanziarie della Roma del Rinascimento, tutti i trasferimenti del denaro che doveva raggiungere il Vaticano, passavano sotto questo arco.

La maggior parte del “business” del XVI e XVII secolo transitava qui. Vi era un unico antico ponte romano che fungeva da passaggio all’altra riva, si chiamava ponte Elio ed un unico passaggio permetteva di giungere a quel ponticello per arrivare a San Pietro.

Ebbene quel passaggio (l’Arco dei banchi) ha una lunga storia da raccontare, una storia di soldi, di affari, di merce ma anche di usura e di violenza e chissà quante centinaia di migliaia di piedi hanno lasciato il loro segno sopra quegli antichi sampietrini.

Roma da scoprire: una banca a cielo aperto

Ritornando al misterioso arco dei banchi, dovete sapere che proprio qui, intorno alla metà del 1500 viveva il più famoso banchiere del tempo, tale Agostino Chigi, il quale allestiva il suo banchetto proprio sotto l’arco e manovrava gran parte degli affari di Roma.

Era un grande finanziere, sapeva come far girare il denaro e far muovere fondi a lui affidati.

La sua villa si diceva fosse strapiena di tesori nascosti, denari, tessuti pregiati, oggetti di grande valore e una gran quantità di gioielli dati in pegno e mai riscattati: era anche il più importante e il più potente usuraio del tempo.

Era famoso in tutta Roma perché concedeva prestiti e per questo motivo gli affari non gli mancavano mai. Ufficialmente aveva un incarico di gran prestigio, era il tesoriere della Chiesa di Roma, che già a quel tempo aveva relazioni internazionali con tutti i paesi del mondo, paesi dai quali provenivano lasciti, donazioni e offerte.

Agostino Chigi tesoriere

Agostino Chigi gestiva le entrate e le spese del Vaticano e di Papa Leone X (al secolo Giovanni de’ Medici) figlio di Lorenzo, abituato a vivere nella ricchezza e di conseguenza agli agi del casato fiorentino da cui proveniva.

Il Chigi da buon tesoriere inoltre teneva i conti delle spese militari dei Borgia e dell’esercito papale, controllava le uscite per la vita in esilio dei Medici.

Gestiva le finanze del Vaticano ma oltre queste grandi responsabilità, principalmente era la figura di spicco del mondo finanziario cittadino e il più importante affarista di quel periodo.

Si racconta che i suoi numerosi clienti, formando lunghe file d’attesa, potevano abbeverarsi ad una grande fontana che si trovava nel giardino della sua villa nei pressi dell’Arco dei banchi, mentre aspettavano di essere ricevuti.

Sotto quell’arco quindi, passarono la maggior parte dei commercianti e degli affaristi, delle finanze, dei tesori e delle ricchezze dei romani, ragion per cui era sempre un luogo pericolosissimo, sempre oggetto di rapine, di furti, di aggressioni e saccheggi.

Era una banca a cielo aperto dove si poteva trovare un prestasoldi a qualsiasi ora. Banchi disseminati su tutto il quadrante offrivano servizi ai cittadini analfabeti, si trovava il banco di uno scrivano che poteva scrivere una missiva, di un avvocato che perorasse una causa, di un notaio che certificasse una compravendita.

Le vie che portavano alla Basilica di San Pietro erano meta non solo di pellegrini provenienti da tutto il mondo, ma anche di mercanti, affaristi, truffatori e poveracci in cerca di denaro contante.