John Forbes Nash, Jr. fu il famoso matematico-economista statunitense protagonista del film interpretato dall’attore Russell Crowe. Nash è stato colpito da schizofrenia paranoide.

John Nash, premio Nobel per l’economia (1994), matematico di suprema levatura, fu affetto da schizofrenia paranoide. Con questa malattia Nash ci convisse per oltre trent’anni (chi ha visto il film ricorderà). Grazie alla sua ferma volontà e intelligenza nel trattare criticamente quanto gli accadeva, oltre all’apporto di cure psichiatriche e psicologiche, Nash riuscì a venirne fuori.

Interessante vedere come dalla descrizione di questa patologia, comparandola con il decorso della malattia di Nash, correttamente descritto nel sito di Wikipedia dove si parla di schizofrenia, tutti i sintomi più evidenti sono stati evidenziati.

I casi (solo due) che ho avuto modo di aiutare nel corso della mia professione sono in piena sintonia con quanto accaduto al nostro protagonista.

Generalità sulla malattia

La schizofrenia è una grave malattia mentale in cui una persona perde il contatto con la realtà (psicosi). Una persona affetta da schizofrenia può avere allucinazioni (vedere o sentire cose che non ci sono) o credere cose strane che non sono vere.

  • La schizofrenia non è solo un comportamento strano o insolito: essa impedisce alle persone di vivere una vita normale.
  • Le persone hanno problemi sul lavoro, nel rapporto con gli altri o nel prendersi cura di se stesse.
  • Se la schizofrenia non viene trattata, può portare alla perdita del lavoro, a perdere contatti con amici e familiari, o diventare senzatetto.
  • Di solito, la schizofrenia ha inizio intorno ai 25 anni per gli uomini e leggermente più tardi per le donne, mentre la schizofrenia infantile è rara.
  • La schizofrenia è ereditaria, è più probabile se ne sono affetti anche un genitore, fratello o sorella.
  • I trattamenti psichiatrici includono farmaci antipsicotici, la cui assunzione regolare è importantissima, il supporto dello psicoterapeuta, oltre a quello di amici e familiari, costituisce parte integrante della migliore cura procurabile.

La schizofrenia paranoide è un disturbo mentale caratterizzato dalla manifestazione rilevante di deliri ed allucinazioni uditive. In pratica, la persona che ne è affetta perde il contatto con la realtà che la circonda (psicosi) e risulta irragionevolmente sospettosa o diffidente nei confronti degli altri.

I sintomi

I sintomi della schizofrenia paranoide sono spesso associati a disturbi del comportamento, alterazioni dell’affettività, pensieri o discorsi disorganizzati, atteggiamento polemico o di superiorità, manifestazioni di rabbia o violenza. Ciò si traduce in un forte disadattamento e nella difficoltà nello svolgere le attività quotidiane e nell’instaurare rapporti sociali.

Nel sottotipo paranoide della schizofrenia, le manifestazioni più caratteristiche sono:

  • Deliri: sono idee fisse e convinzioni erronee, non corrispondenti alla realtà, nonostante le evidenze contrarie. Questa manifestazione è soggettiva ed esprime la modificazione dell’esperienza dell’individuo che ne soffre in relazione all’ambiente esterno. Nella schizofrenia paranoide, i deliri sono generalmente di natura bizzarra o persecutoria.

La schizofrenia paranoide è una malattia cronica, nella quale, per un periodo superiore ai sei mesi, si manifesta una persistente disfunzione del pensiero (deliri) e della percezione (allucinazioni). Questi sintomi comportano un forte disadattamento della persona e ne limita le normali attività occupazionali e sociali.

Inoltre, i pazienti affetti da schizofrenia paranoide:

  • possono essere preoccupati riguardo la lealtà o l’affidabilità degli amici;
  • fanno riferimento a cose o eventi disparati e sconnessi;
  • tendono a leggere significati minacciosi in situazioni favorevoli;
  • pensano di essere vittime delle azioni malevole delle altre persone;
  • manifestano un’eccessiva reattività rispetto a stimoli che vengono percepiti come affronti.

Quest’ultima declinazione della schizofrenia paranoide può portare il paziente a mettere in atto comportamenti aggressivi e violenti verso gli altri.

  • Allucinazioni: il soggetto percepisce erroneamente come reale ciò che è immaginario (nota: le allucinazioni sono definite come percezioni false e distorte, senza oggetto). Nella schizofrenia paranoide, le allucinazioni acustiche (o uditive) sono le più frequenti (ad esempio, il paziente sente le voci) e, di solito, queste sono relative al contenuto del delirio paranoide.

Le cause

Le possibili cause, attualmente, sono ancora ignote, ma alcuni studi hanno dimostrato che lo sviluppo della malattia sia multifattoriale. Il quadro clinico dipende dalla combinazione di vari fattori e, in particolare, in modo significativo, è condizionato sia dalla componente genetica (livello cromosomico) che dalla base biologica (malfunzionamento dei neurotrasmettitori) del soggetto.

Anche i fattori ambientali e psicosociali possono partecipare allo sviluppo della patologia (disturbi del neurosviluppo, la malnutrizione durante lo sviluppo fetale, complicanze ostetriche). I rischi ambientali per la schizofrenia paranoide includono fattori psicosociali, come gravi incomprensioni interpersonali, problemi sul lavoro, difficoltà nei rapporti coi familiari ecc..

Inoltre, l’insorgenza, la remissione e la ricorrenza dei sintomi della schizofrenia paranoide possono essere preceduti e favoriti da eventi stressanti. Questi possono essere rappresentati soprattutto da condizioni di tipo biochimico (assunzione di alcune sostanze stupefacenti o farmaci), ambientale (esposizione ad agenti tossici o sostanze inquinanti) o psicologico (perdita di lavoro, fine di una relazione sentimentale, ecc.); tuttavia, queste situazioni non bastano a provocare da sole il disturbo.

Diagnosi

La diagnosi della schizofrenia paranoide, secondo i criteri del DSM-5, è basata su almeno i due seguenti sintomi, ciascuno presente per una parte di tempo significativa durante un periodo di un mese: deliriallucinazioni, eloquio disorganizzato (es: frequente deragliamento o incoerenza), comportamento grossolanamente organizzato o catatonico e sintomi negativi (ad es.: diminuzione dell’espressione delle emozioni e abulia).

Inoltre, il manuale stabilisce che, per fare diagnosi di schizofrenia, almeno uno di questi due sintomi debba essere un delirio, un’allucinazione o l’eloquio disorganizzato e che il livello di funzionamento in una o più delle aree principali (es: lavoro, relazioni interpersonali e la cura di sé) debba risultare marcatamente al di sotto del livello raggiunto prima dell’esordio. In aggiunta, i segni del disturbo devono persistere per almeno 6 mesi (anche se questo lasso di tempo può comprendere periodi di sintomi prodromici o residui), di cui 1 mese di sintomi sopracitati (American Psychiatric Association, 2013).

Trattamento

Il trattamento della schizofrenia paranoide prevede tre tipi principali di strategie:

  1. Terapia farmacologica: prescritta allo scopo di controllare i sintomi e prevenire le ricadute della patologia.
  2. Psicoterapia: consiste nel fornire al paziente informazioni chiare e specifiche sul suo disturbo (es. sintomi, decorso ecc.), per aiutarlo a gestire la sintomatologia e diminuire la disfunzione sociale che comporta.
  3. Riabilitazione sociale e professionale: attuata per favorire la reintegrazione sociale delle persone affette da schizofrenia, sfruttandone le capacità educative ed occupazionali.

Gli interventi psicoterapeutici, come quello cognitivo-comportamentale, sono un complemento importante al trattamento farmacologico. Questi contribuiscono a migliorare la prognosi ed il decorso della schizofrenia paranoide. Questo percorso è finalizzato a ridurre le difficoltà sociali, cognitive e psicologiche. Grazie alla psicoterapia, il paziente riesce a controllare i deliri e le allucinazioni uditive.

Parallelamente all’apporto dello psicoterapeuta e sotto il suo continuo controllo è necessaria la riabilitazione alle competenze occupazionali e sociali. Riprendere le normali funzioni occupazionali e facilitare il reinserimento sociale, tenendo conto della complessità della patologia e della specifica individualità del soggetto, è fondamentale per un netto recupero del paziente.

Conclusione

Rivedere il film dopo aver letto questo articolo è un consiglio che offro al lettore. Serve per comprendere meglio tutto lo sviluppo della storia di questo grande matematico. Quanto è stato detto rappresenta tutto l’iter che Nash ha dovuto subire per uscire, alla fine del suo percorso trentennale, a riveder le stelle.