reti interculturali

RETI INTERCULTURALI: TANTE le INIZIATIVE ESTIVE nell’AMBITO del TERZO SETTORE (Enti ed Associazioni senza fini di lucro -ndr-)

Non studio, non lavoro...giovani Neet. Senza impiego né in un percorso di  formazione: in Veneto il 63% sono donne

Nel loro atto costitutivo sono ben sottolineati gli aspetti sui quali non è assolutamente possibile transigere, in primis uno statuto ispirato a principi saldi e solidali quali, l’aiuto indiscriminato verso chiunque sia in stato di necessità a prescindere dalla razza, dalla nazionalità e dalla religione.

Importante e la valorizzazione della persona (per questo i programmi devono essere incentrati verso uno sviluppo della autonomia, della indipendenza e della formazione), avere la possibilità di imparare la lingua italiana è finalizzata a trovare un lavoro, a fare corsi di formazione, a riuscire ad integrarsi nel territorio, trovare casa, fare amicizie.

Chiaramente è sottinteso un principio cardine che contempla una partecipazione trasversale, una organizzazione umanitaria che sia apolitica, senza connotazioni sociali e soprattutto che sia interreligiosa. Queste sono le finalità generalmente condivise dalle associazioni del Terzo Settore, le quali soprattutto non devono avere scopo di lucro.

I principi di democrazia, di giustizia sociale e di pluralismo devono guidare le scelte e le proposte di questi enti del terzo settore che si mettono in moto per promuovere la tutela delle persone, dell’ambiente e della salute.

Immagine che contiene aria aperta, cielo, persona, vestiti

Descrizione generata automaticamente

ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO DEL TERZO SETTORE

Lo scopo degli enti del terzo settore è quello di svolgere programmi di supporto finalizzati all’utilità sociale con attività a sostegno e tutela delle persone che necessitano di aiuto sotto diversi aspetti, ad esempio, l’importanza di imparare la lingua italiana che è la base per riuscire ad integrarsi nel nostro paese ed è nei piani di inclusione degli stranieri che vogliono viverci.

Ecco quindi la nascita di tante scuole di italiano per stranieri, che hanno come obiettivo quello dell’inclusione. Altre organizzazioni si dedicano invece ad altre attività di volontariato, ad esempio dare un supporto materiale come il banco alimentare dove si offre cibo, oppure un aiuto ai bambini con l’offerta di prodotti di prima necessità, ma anche un aiuto scolastico, oppure un supporto attraverso i campi estivi per far andare in vacanza anche i bambini meno abbienti.

Questa estate, tra le tante iniziative utili al benessere di chi ha bisogno, è offerto anche un programma di vacanze per persone disabili.

PACCHETTI VACANZA DISABILI: NEL LAZIO 7 MILIONI DI EURO DA REGIONE - Latina  TU

PACCHETTI VACANZE PER PERSONE DISABILI

Tante sono le iniziative che nascono nell’ambito delle organizzazioni del Terzo Settore, delle reti interculturali: basta accedere ai programmi delle varie associazioni e si scoprono tantissime belle proposte.

Ad esempio, la Regione Lazio insieme all’Assessorato Lavoro, Università, Scuola, Formazione, Ricerca e Merito in cooperazione con L’Assessorato Servizi Sociali, Disabilità e Servizi alla Persona, ha affisso un avviso pubblico sull’erogazione di un servizio tanto geniale quanto utile: un programma di supporto estivo per le persone con disabilità, con l’offerta di soggiorni estivi ad hoc per le diverse disabilità. Sono PACCHETTI VACANZA dedicati a persone con disabilità di diverso grado e tipologia: si tratta di soggiorni estivi con attività specifiche per le persone con disabilità, articolate e dimensionate in gruppi in funzione del grado di mobilità della persona coinvolta.

Mare, montagna, lago, campagna, diversi sono i pacchetti a disposizione delle persone ‘diversamente abili’ che vengono offerti dalle diverse organizzazioni di volontariato finanziate dalle regioni italiane.


Reti interculturali: CASE RIFUGIO PER DONNE CHE HANNO SUBITO VIOLENZA

DONNE VITTIME DI VIOLENZA, ASSESSORE BALDASSARE: "DALLA REGIONE LAZIO MAI  COSÌ TANTI FONDI" - LAZIOcrea

Tra le varie iniziative di volontariato delle reti interculturali, alcune operano nell’ambito dei Centri Antiviolenza e delle Case di Semiautonomia sparse un po’ dappertutto sul territorio nazionale.

Grazie a dei validi principi ispiratori, i volontari delle varie organizzazioni hanno come obiettivo, quello di instaurare una sana relazione d’aiuto con le vittime di violenza casalinga: spronano le donne a chiedere aiuto e a tenere duro nonostante i problemi che di continuo sorgono intorno a loro, le supportano nel percorso di allontanamento dal partner e nel recupero della vita lavorativa, offrendo un alloggio sicuro e un aiuto economico.

Bisogna poi considerare che spesso una donna è anche una mamma e quindi, quando si tratta di conquistare l’autonomia personale, soprattutto se si hanno figli piccoli, c’è bisogno di un valido supporto che copra tutte le necessità, a partire da quelle economiche per arrivare a quelle abitative.

Dare nuova vita alla persona che deve lasciare la vecchia, non è per niente facile, ma è compito delle diverse organizzazioni che, grazie ai finanziamenti erogati, ospitano queste sfortunate donne nel momento della ripartenza in autonomia.

Per supportare la persona che deve ricominciare da capo, che deve cambiare lavoro, che deve cambiare casa, quartiere e spesso città per poter sfuggire alla violenza del proprio partner, la Regione Lazio ha ideato un sostegno finanziario che ha chiamato: “contributo di libertà” utile a chi deve ripartire da zero. Allo stesso tempo, alle case antiviolenza che ospitano mamme e bambini, viene erogato un contributo statale in modo che possano continuare ad offrire ospitalità e supporto. Anche in altre regioni sono partiti degli eccellenti progetti a riguardo, fortunatamente da nord a sud si continuano ad avviare tantissimi programmi di aiuto in modo da restituire la dignità perduta alle tante donne che hanno subito violenze domestiche.


fonte immagine: terzobinario