La psicopatia è un disturbo mentale caratterizzato soprattutto da un deficit di empatia e di rimorso. Questo che porta la persona malata a tenere vari comportamenti “malati”. Molti profili di personaggi inclini a tali comportamenti e quindi definiti psicopatici hanno dato vita a famosi film.
Caratteristiche della psicopatia
Psicopatia – Gli psicopatici sono difatti fortemente propensi ad assumere comportamenti devianti. Compiono atti aggressivi nei confronti degli altri, nonché a essere orientati alla criminalità più violenta.
Spesso sembrano persone normali: simulano emozioni che in realtà non provano, o mentono sulla propria identità.
I tratti più importanti da riconoscere in essi sono
– Mancanza di empatia
– Utilizzo di tecniche manipolatorie
– Irrefrenabilmente impulsivi
– Assenza di rimorso e senso di colpa
– Megalomania ed egocentrismo
– Immancabilmente bugiardi
– Stile di vita socialmente deviante
– Solitamente antisociali
– Tendenza a comportamenti criminali
I romanzi di Thomas Harris
Thomas Harris è uno scrittore, giornalista statunitense che ha prodotto una corposa quadrilogia di libri sul personaggio di Hannibal Lecter. Il primo è “Il Delitto della Terza Luna”, del 1981, poi “Il Silenzio degli Innocenti”, il romanzo più famoso e, forse, il più interessante del 1988, poi ancora “Hannibal” del 1999 e infine “Hannibal Lecter – Le origini del male”, del 2006.
In tutti questi libri, e nei film che da essi sono stati tratti, si possono reperire molte informazioni utili a generare un profilo psicologico di questo serial killer e psichiatra, con la forte tendenza al cannibalismo, che spesso divora parti del corpo delle sue vittime.
Origine della psicologia di Hannibal Lecter e della sua furia omicida e cannibale
Interpretato da Anthony Hopkins. Il Dottor Hannibal Lecter in meno di 20 minuti ha investito la coscienza collettiva degli spettatori del celebre Il Silenzio degli Innocenti.
Assolutamente crudele con la sua ossessione per l’antropofagia, ma colto ed eloquente, essendo un medico e criminologo.
Hannibal nasce in Lituania nel 1933 da una famiglia aristocratica, che dimorava in un castello. Durante la guerra mondiale, scapparono in un bosco, dove vengono sterminati durante uno scontro tra nazisti e sovietici. Anche la piccola sorellina Mischa, inizialmente sopravissuta anche se ferita, viene uccisa e divorata dai soldati russi sopravvissuti per nutrirsi.
Anche il piccolo Hannibal di 8 anni viene tenuto in vita e nutrito con il corpo della sorellina.
Insomma un trauma orribile e “da manuale”, un danno psicologico irreparabile che, potremmo dire, da inizio a tutta la tragedia umana di Hannibal.
Quando il piccolo Hannibal Lecter cresce ed inizia a frequentare le scuole, possiamo dedurre che inizia a manifestare dei sintomi evidenti di Disturbo da Stress post Traumatico, con incubi vividi, flashback. Inoltre, si iniziano a manifestare dei tratti di personalità indubbiamente anomali dato che il piccolo Hannibal si mostra contrario alle regole, taciturno e spesso aggressivo.
Scappato poi da un orfanotrofio il giovane Hannibal si trasferisce in Francia dalla moglie giapponese di suo Zio. Qui inizia studiare medicina e a trovare conforto dallo studio della letteratura, della musica e della tradizione giapponese.
In Francia inizierà la sua carriera di serial killer inizialmente “vendicandosi” dei carnefici della sua famiglia, meticolosamente ricercati ed uccisi. Poi si trasferisce in America per finire i suoi studi di medicina e specializzarsi in psichiatria.
Le caratteristiche patologiche di Hannibal Lecter
Nella sua condotta efferata ci sono due elementi importanti.
In primo luogo un senso grandioso di rivalsa e di vendetta rispetto ad un torto antico, un danno iniziale.
Inoltre, elemento di grossa importante, la perdita completa dell’empatia e della vicinanza emotiva con i propri simili che può avere molte cause ma, nel caso specifico di Hannibal Lecter, pare derivare direttamente da un grave disturbo di personalità di tipo narcisistico.
Possiamo dire che l’assetto personologico di questo psichiatra cannibale, in realtà, si pone al confine con altri tratti di personalità disfunzionali come l’istrionico e lo schizoide.
Tutto questo alimentato da un evidente Disturbo da stress post traumatico che il Dr. Lecter si porterà dietro per tutta la vita, come si capisce da molti riferimenti nei libri.
Insomma una bella miscela esplosiva di trauma infantile, cultura psichiatrica, psicopatia, sensibilitá relazionale superiore e capacitá manipolativa, enorme rabbia antica, rancore verso i propri simili, sadismo, raffinatezza e genialità.
Tutti elementi che garantiscono la riuscita di un personaggio che è un super eroe negativo di cui è facile innamorarsi, anche per le sue apparenti contradizioni, e le sue fragilità che contrastano con una personalità sadica, lucida, intelligente e spietata.
Alla fine possiamo dedurre che Hannibal Lecter sia uno psicopatico puro, con un grandioso senso di sé, in linea con la definizione di personalità narcisistica, e quindi con senso di superiorità, mancanza di empatia ed esigenza di ammirazione, credendo di essere autorizzato a soddisfare i propri bisogni, sfruttando gli altri, i cui bisogni e le opinioni vengono ritenute di scarso valore.
Abbiamo poi anche l’elemento della manipolazione, mediante la menzogna ed il continuo cambiare le carte in tavole ed infine la sua intelligenza superiore ed il suo potenziale sensoriale e cognitivo che lo porta ad essere un’arma perfetta.
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