Prova d’esame per un concorso in psicologia

ByFrancesca Romana Dottori

29 Giugno 2025
prova d'esame

La prova che svolgerò è uno dei tanti modi per impostare un lavoro psicoterapeutico su un certo soggetto. Naturalmente esistono altri modi, altrettanto validi per svolgere e risolvere lo stesso caso.

La prova per un esame o per un concorso per gli psicologi induce, come per tutti gli esami, un certo timore soprattutto perché sorge la difficoltà di coordinare cronologicamente le varie fasi da approcciare per raggiungere l’obiettivo della soluzione del caso. Vediamo di seguito come risolvere un caso del quale viene fornita la traccia. La stesura è approssimata e abbreviata per motivi di spazio e divulgazione.

Descrizione del caso (è un caso reale) – Presentazione del paziente

Il paziente Giorgio (nome fittizio) è un uomo di 52 anni, sposato felicemente con Teresa (nome fittizio) che ha 41 anni. Lui è un tecnico informatico e dirige un settore in cui lavorano, come suoi dipendenti, sette persone delle quali, una in particolare, ha il ruolo di suo collaboratore. Teresa insegna matematica. Si sono conosciuti durante la frequentazione di un corso di informatica. Giorgio e Teresa hanno due figli, Alessio (nome fittizio) di 18 anni ed Elena (nome fittizio) di 16 anni.

Giorgio è cresciuto in una famiglia tradizionale (padre, madre, un fratello più grande ed una sorella più piccola). La situazione economico-sociale era di medio livello, comunque sufficiente per vivere una vita serena in famiglia.

Mi raccontò del particolare legame che aveva con la madre con la quale si confidava molto e lei riusciva sempre a rassicurarlo.

In famiglia la situazione è positiva, buoni i rapporti con la moglie e con i figli. Spesso ricorda fatti legati ad una super-protezione da parte di sua madre e talvolta anche di suo padre.

Il problema del paziente

Il problema che ha scatenato la crisi di Giorgio è legato al mondo del lavoro. Erano parecchi anni che il lavoro andava avanti regolarmente e il suo collaboratore era diventato una persona capace di sostituirlo in ogni momento. Questi gli dava una indubbia garanzia sia per le capacità che per la serietà professionale. Proprio perché era un elemento valido, l’azienda lo promosse e lo spostò con un alto incarico in un’altra sede. A Giorgio fu assegnato un altro collaboratore, ma non era la stessa cosa. Il lavoro aveva avuto dei ritardi ai quali dovette rimediare con dei straordinari, a volte anche fino a notte tarda.

In riferimento a questo fatto, ricorda (associazione di idee) quando al liceo il suo compagno di banco andò via dalla scuola perché la famiglia si era trasferita in altra città. Era molto legato a quel ragazzo perché studiavano insieme e lui sisentiva fortemente appoggiato. Avvertì un certo dolore e disagio per quel distacco, paragonabile a quello che aveva avvertito per il trasferimento del suo assistente-collaboratore.

La sua sicurezza, nel lavoro, era garantita proprio da quel collaboratore che gli avevano tolto ed ora si sente insicuro e in cerca di continue conferme. Ogni cosa che fa non è soddisfatto, ha forti incertezze sull’operato. L’assunzione di responsabilità per lui rappresenta un peso.

Ha sviluppato un certo pessimismo dovuto a tutta una serie di dubbi che lo attanagliano e ad una scarsa stima di sé. Questo lo porta anche a soffrire di insonnia.

Richieste della prova

La prova va sviluppata esponendo i seguenti punti:

  • Compilare un’analisi ed una valutazione del caso.
  • Definizione degli strumenti da usare e delle aree da sviluppare per l’approfondimento.
  • Sviluppo delle ipotesi diagnostiche.
  • Descrizione delle prospettive progettuali di indirizzo terapeutico.

Note – Sviluppare la prova discutendo i punti singolarmente.

Analisi e valutazione del caso

Per la valutazione di questo caso si farà riferimento al DSM-5.

Giorgio ha 52 anni, nella sua vita si evidenziano relazioni di dipendenza da figure di riferimento

(madre, padre, compagno di scuola, collaboratore ed ora la moglie) che lo sostengono soprattutto quando deve assumere particolari responsabilità. Queste, per lui, rappresentano un peso non indifferente perché spesso non riusciva a concludere positivamente alcuni incarichi.

Il suo aspetto oltremodo rispettoso lo ha portato ad assumere un atteggiamento remissivo.

Il trasferimento del suo collaboratore lo ha portato ad avere crisi di ansia. Questi sono i motivi per i quali ha deciso di rivolgersi allo psicologo.

Giorgio ha bisogno di un ambiente sereno e protettivo e quando, sul lavoro, come prima nella scuola, ha subito il trasferimento del suo collaboratore, incertezze e dubbi lo hanno assalito.

Definizione degli strumenti da usare e delle aree da sviluppare per l’approfondimento

Quindi, l’individuo presenta difficoltà in ambito relazionale, a causa di un bisogno di attenzione protettiva assume un atteggiamento di dipendenza. Questo interferisce con l’aspetto affettivo e lavorativo. Pertanto, può essere opportuno approfondire le relazioni, iniziando dall’infanzia, cercando di scoprire come sono avvenuti i suoi approcci per l’acquisizione della propria autonomia. Scoprire, quindi, se alcuni eventi possano aver bloccato questi suoi tentativi.

Primo strumento – Colloquio per valutare e approfondire i vissuti della persona, aiutarla ad attivare le sue risorse e ad elaborare le emozioni, il disagio e lo stress.

Secondo strumento – Osservazione del comportamento verbale e non verbale. Porre l’attenzione a quel che dice ed anche a come lo dice. Quindi valutare se l’esposizione ha una trama chiara, ordinata, logica oppure risulta confusa, caotica e dispersiva.

Terzo strumento – Sottoporre il soggetto al test Symptom Checklist-90 (SCL-90-R). Questo per arrivare all’individuazione di problemi psicologici e di sintomi psicopatologici che affliggono il paziente.

Quarto strumento – Sottoporre il paziente ad un test di personalità come l’MMPI-II-RF, per avvalorare l’ipotesi di disturbo dipendente e individuare eventuali disturbi depressivi e di ansia.

Quinto strumento – Sottoporre il soggetto al test WAIS-IV, utile per la valutazione del funzionamento cognitivo di un individuo, in grado di rilevare sia funzionamenti nella norma sia quelli deficitari.

Sviluppo di ipotesi diagnostiche

Date le caratteristiche del paziente risulta plausibile ipotizzare un disturbo di personalità dipendente. Da qui, pensare alla presenza di dubbi sul proprio valore, ansia verso le separazioni, pessimismo e conseguente depressione.

Descrizione delle prospettive progettuali di indirizzo terapeutico

Il sostegno ha come obiettivo l’ascolto, l’attivazione delle risorse e l’elaborazione delle emozioni. Nei colloqui di sostegno, la persona può sentirsi accolta, verbalizzare le sue emozioni, mentre lo psicologo ascolta solo immedesimandosi nel problema.

Il procedimento inizia con un percorso di abilitazione, durante il quale la persona sviluppa le abilità di cui è deficitaria. Stimolare l’autonomia del paziente, promuovere l’acquisizione di un’identità, capacità di esprimere le proprie opinioni favorendo lo sviluppo decisionale.

Lo psicoterapeuta dovrà gestire le sue emozioni e reazioni e non accordarsi con le richieste di accudimento.

La prova è conclusa. Ho evitato approfondimenti e tecnicismi non consoni ad un articolo divulgativo.

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