tour astronomico

Stare alle Canarie e non fare un tour astronomico per ammirare uno dei cieli più belli del mondo, significa perdere una delle attrazioni più affascinanti.

Già in un articolo precedente (Astronomicando) abbiamo parlato del Turismo Starlight che sta avendo un notevole successo, ma ancora non del tutto consapevole. Infatti, per poter apprezzare appieno le osservazioni che si possono realizzare sono necessarie delle semplici nozioni che voglio fornirvi in brevi puntate. Il viaggio astronomico che faremo, per ora teoricamente, è costituito da piccole e digeribili pillole che ci serviranno per meglio apprezzare il nostro tour.

La prima cosa da chiarire, che probabilmente già molti sanno, ma è meglio ricordare, è la distinzione tra stella e pianeta.

Una stella viene definita in astronomia come un astro dotato di luce propria, costituito da una particolare sostanza gassosa allo stato di plasma.  Tale materia, più concentrata nel nucleo dell’astro, date le altissime temperature che riesce a raggiungere, genera energia attraverso processi di fusione nucleare. Brevemente, essa è la reazione nucleare che avviene nel sole e nelle altre stelle, con produzione di una enorme quantità di energia.. Come avviene ? Nella reazione di fusione, nuclei di elementi leggeri, quali l’idrogeno, a temperature e pressioni elevate, fondono formando nuclei di elementi più pesanti come l’ elio. Questa energia, potentemente spinta dall’interno della stella verso l’esterno, fuoriesce sottoforma di radiazione elettromagnetiche nella maggior parte luminose ed è per questo che la vediamo.

Questa è la luce stellare che possiamo contemplare tutte le notti di cielo limpido e sereno. Per riconoscere che la luce in osservazione è quella di una stella, dobbiamo considerare che la radiazione luminosa emessa da una stella non è costante. La radiazione emessa ha continui sussulti dovuti agli effetti della fusione nucleare e la luce emessa ha continui sobbalzi, a volte più violenti, altre meno.

La nostra stella, il sole, dista dalla Terra (dipende dall’orbita terrestre ellittica) da un minimo di circa 147.100.000 km ad un massimo di 152.100.000 km. Mediamente, la sua distanza è calcolata a circa 149.598.000 km.

(PROXIMA CENTHAURI)

La stella nella foto, Proxima Centhauri, dopo il Sole, è la stella più vicina e dista da noi circa 4,24 anni luce.

Un pianeta viene definito come quel corpo celeste che, a differenza della stella, non emette energia non essendoci alcun processo di fusione nucleare.  Quindi, non brilla di luce propria e la sua massa è abbastanza grande da conferirgli una forma sferoidale (Terra, Marte, ecc). La luce che noi vediamo è la luce riflessa di quella ricevuta dalla stella attorno alla quale il pianeta orbita. Questa luce appare fissa, non variabile e questa staticità della luce emessa contraddistingue il pianeta dalle stelle. Le stelle, quindi, producono luce e calore, mentre i pianeti vengono illuminati e riscaldati dalle radiazioni elettromagnetiche emesse dalla loro stella.

Il pianeta, inoltre, deve godere di altre caratteristiche che lo individuano in modo univoco, come la sua dipendenza gravitazionale nei confronti della sua stella. Tale dipendenza impone che il pianeta abbia un’orbita attorno alla stella e che tale orbita, a sua volta, non sia attraversata da altri corpi. In effetti, qualche altro corpo può attraversare tali orbite: i satelliti dei pianeti (come la Luna per la Terra) ed anche vari tipi di asteroidi.

Un altro modo per avere la quasi certezza che ciò l’astro osservato sia un pianeta è che questo si muove rispetto alle stelle fisse. In effetti, quelle che chiamiamo stelle fisse, non sono veramente fisse: hanno un loro movimento, ma sono talmente lontane che questo movimento è impercettibile.

Se una stella ha attorno a sé uno o più pianeti a varie distanze che gli ruotano attorno, allora si ha un sistema stella-pianeti come il nostro sistema solare.

Se poi esistono altri sistemi stella-pianeti, è plausibile pensare che esistano anche pianeti nei quali possa essersi sviluppata la vita biologica simile alla nostra. Questa però è un’altra storia!.

Naturalmente, sia per le stelle che per i pianeti c’è ancora molto da dire, ma per le nostre future osservazioni quanto abbiamo detto può bastare. Prossimamente un’altra pillola che parlerà solo di stelle, sempre con l’obiettivo di poter fare un tour astronomico consapevole.

Stefano Dottori