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Una notizia che sta rapidamente facendo il giro dell’arcipelago e che sta indignando non poche persone sarebbe quella secondo cui il Porto di Las Palmas starebbe inviando lettere di sfratto a tutti i residenti che vivono nelle proprie barche.

L’emendamento.

Un emendamento che fa discutere e non poco, poiché coinvolgerebbe circa una settantina di residenti che per motivi economici o “filosofici” hanno scelto di trascorrere la vita all’interno di un natante di loro proprietá. Stiamo parlando di pensionati, lavoratori, gente malata ma anche di famiglie con bambini, i quali avrebbero ricevuto la lettera di sfratto da parte dell’Autoridad Portuaria, che dipende dal Ministerio de Transportes y Movilidad Sostenible, che prevede 10 giorni di tempo per lo sgombero e una multa che puó arrivare a 60.000 euro.

La reazione dei residenti del porto.

La reazione dei residenti non si é fatta attendere; questi ultimi hanno espresso il loro malcontento ma soprattutto l’intenzione di non muovere un passo dalle proprie barche. Come affermato da Antonio Perez ai microfoni di “Antena 3”: “Se la legge dice che io posso vivere nella mia barca, da qui non me ne andró”.

L’intento degli ‘affettati’ é quello di combattere tutti insieme contro questo nuovo emendamento. Molti di loro si sono rifiutati di ricevere la lettera, come Giuseppe che vive in barca con la sua famiglia da 14 anni.

Altri hanno affermato di essere stati vittime di episodi davvero incresciosi, come il caso di un residente con problemi cardiaci che la Policia Portuaria avrebbe svegliato in piena notte colpendo la barca. Secondo Perez, questa situazione sta generando un ambiente fatto di tensione e insicurezza.

Gli ‘affettati’ di cui stiamo parlando sarebbero persone che pagano correttamente il posto barca nel porto e che sono legalmente residenti. Persone che secondo la legge spagnola, sono nel pieno diritto di poter dormire nelle proprie imbarcazioni e che non stanno commettendo nessun reato. Persone che in molti casi non hanno un altro posto dove andare.

La posizione del Governo.

Personalmente, la cosa che mi indigna di piú é il fatto che in un’isola in cui sappiamo bene che il problema dell’affitto sia una piaga sempre piú grande, dove é quasi impossibile al giorno d’oggi trovare un appartamento a prezzi ragionevoli, quella di vivere in barca dovrebbe essere una scelta appoggiata dal Governo. Quest’ultimo non solo non offre alternative al problema della vivienda, ma, al contrario, cerca di combattere contro quelle che potrebbero essere soluzioni.

Mi chiedo quale sia il motivo di tutto ció, poiché davvero piú ci penso e meno lo trovo. Spero con tutto il cuore che le manifestazioni a cui prenderanno parte i residenti avranno delle conseguenze concrete, come é stato per i camperisti.

Infatti, dopo che molti municipi avevano proibito lo stazionamento in suolo pubblico di camper e caravane, i proprietari di quasi 11.000 veicoli hanno alzato la voce e finalmente, lo scorso mese, la Consejeria de Turismo ha iniziato a regolarizzare varie aree destinate al camping.

Speriamo che sia cosí anche per i residenti del porto di Las Palmas di Gran Canaria, i quali sono decisi piú che mai a combattere per quella che considerano la propria casa.

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fonte foto: https://www.laprovincia.es/las-palmas/2023/08/22/policia-portuaria-estrena-chalecos-antibala-91240648.amp.html