mammut

Farina di Grilli? No, grazie. Preferisco una polpetta di Mammut.

Una società australiana di nome Vow sostiene di aver prodotto la prima carne fatta con DNA di mammut.

L’azienda è impegnata nella produzione di alimenti coltivati in laboratorio ricavati da cellule animali.

L’azienda afferma di aver utilizzato tecniche avanzate di ingegneria molecolare per resuscitare il mammut lanoso ricavandone delle polpette, combinando il DNA originale del mammut con frammenti di DNA di un elefante africano.

Il capo scientifico di Vow, ha spiegato che è stata dapprima identificata la mioglobina del mammut, una proteina chiave per dare sapore e colore alla carne, e poi si sono usati dati disponibili pubblicamente per identificare la sequenza di DNA dei mammut.

“Abbiamo riempito qualsiasi lacuna nella sequenza del DNA di questo gene della mioglobina del mammut usando il genoma dell’elefante africano, il parente vivente più vicino al mammut”,

ha dichiarato James Ryall, responsabile scientifico dell’azienda in un video nel quale viene presentata la polpetta di mammut.

La cosa sorprendente di tutto questo è che per produrre la fatidica polpetta non c’è stato bisogno di sacrificare un solo animale.

L’azienda produttrice si aspetta che la sua creazione rappresenti anche una soluzione per l’ambiente.

Obiettivo della polpetta di mammut e della campagna è spingere le persone a interrogarsi sul futuro del cibo. Il fatto che abbiano scelto proprio un animale preistorico non fa altro che rinforzare l’idea di come la salvezza dall’estinzione dell’uomo passi proprio da quello che si mangia

La carne di Mammut prodotta in laboratorio…

La carne coltivata in laboratorio è una forma di produzione sostenibile che non comporta la morte di animali.

Si potrebbe inoltre ridurre drasticamente l’emissione dei gas che causano l’effetto serra giacché il 60% di questi gas sono emessi dagli allevamenti animali.

La carne di mammut a forma di polpetta sarà presentata al museo NEMO Science nei Paesi Bassi, anche se non è noto quando sarà disponibile sul mercato.

Ma qui casca l’asino (o se preferite l’elefante preistorico!).

Gli scienziati avvertono che non è ancora noto come il sistema immunitario umano potrebbe reagire al consumo di proteine di un animale estinto.

Questa della polpetta di mammut è molto probabilmente destinata a rimanere una notizia curiosa e nulla più, ma è solo questione di tempo.

Che si sia vegetariani o no bisogna prendere atto che in un futuro forse non troppo lontano per nutrire la popolazione mondiale non sarà necessario sacrificare animali…

di Pieraldo Cusimano