ossessivo compulsivo

La personalità ossessiva si differenzia dal Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) perché non è un sintomo specifico, ma una struttura caratteriale, una modalità che pervade tutto l’essere dell’individuo quando deve affrontare e gestire le proprie esperienze.

Caratteristiche della personalità ossessiva

Personalità ossessiva, le principali caratteristiche sono:

  • perfezionismo;
  • ricerca del controllo;
  • incapacità di delegare agli altri per mancanza di fiducia;
  • rigidità emotiva;
  • difficoltà ad instaurare relazioni profonde;
  • attenzione assoluta ai dettagli nello svolgimento di un compito;
  • rigida adesione a princìpi di natura morale, religiosa, politica.

Le persone ossessive sono molto perfezioniste, attente ai dettagli ed esigono alte prestazioni da sé e dagli altri. L’ossessivo è dedito al lavoro, dove ottiene successo e ammirazione. Essere ossessivi è una marcia in più in molte professioni dove è necessario essere precisi e determinati. La meticolosità ha comunque un prezzo, che viene pagato nella vita privata.

Si tratta di persone ambiziose, che hanno aspirazioni molto alte, disposti a grandi sacrifici per raggiungerle.

In età adulta, l’ossessivo può rendersi conto che i suoi sogni, troppo ambiziosi, non sono raggiungibili: questo può portarlo a delle crisi depressive. Intimamente si sente una persona inadeguata e solo dimostrando le sue potenzialità può smentire la sua sensazione di inferiorità. Questo può portarlo a periodi di forte stress ed esaurimento nervoso.

La necessità di mantenere un ordine perfetto riguarda sia l’ambiente esterno sia l’esperienza interna, emotiva; la personalità ossessiva non riesce a lasciarsi andare nell’espressione delle emozioni e col tempo ha difficoltà a sentirle, a percepirle nel corpo oltre che nella mente.

Le emozioni rappresentano una pericolosa perdita di controllo, quindi evitate ed anche nella gestione delle proprie azioni esprime diffidenza e scarsa fiducia.

Il problema della fiducia

Nonostante la grande dedizione al lavoro, non è certo facile averlo come collega: egli predilige lavorare da solo perché non si fida degli altri. Soltanto lui sa come fare qualcosa, solo lui è così attento ai particolari che è impossibile delegare qualunque compito ad altri.

Il soggetto ossessivo cerca infatti di controllare ogni aspetto della realtà che lo circonda poiché mosso dal timore di sbagliare, dall’incapacità di tollerare l’incertezza e dalla convinzione che un’eventuale negligenza possa avere conseguenze catastrofiche.

Un aspetto centrale di questo funzionamento psicologico è l’attenzione esagerata per i dettagli che fa perdere di vista lo scopo principale di un’azione. Questo spesso comporta un rallentamento dell’azione dovuto alla troppa attenzione del particolare e la perdita dell’obiettivo generale.

La personalità ossessiva ha bisogno di pianificare le esperienze quotidiane attraverso schemi, elenchi, programmazioni. In questo modo si sente più protetta dalla possibilità di sbagliare potendo prevedere con maggior efficacia gli scenari futuri riducendo quindi l’incertezza.

La personalità ossessiva ha convinzioni piuttosto rigide in merito a ciò che è giusto o sbagliato a livello comportamentale, etico, politico o religioso. In generale, affida a pochi e rigidi princìpi la propria idea del mondo, la definizione della natura umana e la descrizione del contesto sociale.

L’ossessivo è avaro, sia dal punto di vista materiale che affettivo. L’interesse per il denaro è eccessivo, ma non deve essere speso! Accumulare ricchezze permette di essere al sicuro da eventuali catastrofi, ma non esiste una soglia oltre la quale è possibile stare tranquilli: non è mai abbastanza. È poco generoso, non si concede svaghi, non sperpera e impone questo stile anche ai familiari.

Non è certo un uomo di compagnia, uno con molti amici, perché dedicare tempo ad attività ludiche equivarrebbe a sprecarlo.

Il caso

Felice (nome del paziente) si presentò esponendo il timore di perdere sua moglie Rossella per varie incomprensioni. Da quanto mi raccontava avevo avuto l’impressione che la moglie soffrisse di disturbo bipolare.

Gli chiesi allora di far venire anche la moglie per un confronto necessario e comprendere correttamente quale fosse il motivo dell’incrinatura del loro rapporto.

Dopo aver parlato con Rossella, compresi che lei non aveva alcun problema psichico, ma che era Felice ad averne. Per questo motivo il rapporto con il marito si andava sempre più deteriorando a causa del comportamento di lui.

Felice è un ingegnere in piena attività, lavora presso un’azienda dove svolge l’incarico di capo del settore di progettazione di complessi macchinari. Dirige un gruppo di una cinquantina di operai e sei ingegneri come collaboratori.

Il problema è che lui esce la mattina alle sette e spesso rientra molto tardi, senza aver cenato. La moglie si era preoccupata pensando a qualche divagazione pericolosa per il loro rapporto, ma ben presto si rese conto che il marito era realmente in ufficio lavorando instancabilmente per la realizzazione di alcuni progetti.

Rossella chiese a Felice quale fosse il suo problema con i suoi collaboratori. La questione era che non si fidava di loro perché li vedeva molto superficiali e sbagliare qualcosa nel progetto poteva significare una perdita per l’azienda e una macchia per la sua carriera.

Felice, quindi, è un perfezionista, incapace di delegare ad altri (capaci come lui) per mancanza di fiducia. Ha un solo amico, compagno del liceo e dell’università.

Rossella raccontava la sua ossessione sulle cose perpendicolari: la sua scrivania era sempre in ordine e gli oggetti tra loro dovevano essere sempre perpendicolari: la penna con il righello, il foglio di carta con la gomma, la spillatrice con le matite, ecc..

La terapia

Come interviene la terapia cognitivo-comportamentale su queste problematiche? In primo luogo promuovendo la flessibilità, l’autostima, la possibilità di esplorare e la conoscenza delle emozioni. Attraverso questi elementi il paziente acquisisce la capacità di tollerare gli stati interni che non riesce a prevedere, riduce il perfezionismo e il controllo, trasforma il timore dell’errore in un rapporto più fiducioso con se stesso e con l’ambiente e con le altre persone.

fonte immagine: https://www.primerahora.com/suplementos/dia-mundial-de-la-salud/notas/conoce-las-diferencias-entre-el-comportamiento-compulsivo-y-el-impulsivo/

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