Vidi una base sotto una montagna, ma non era terrestre. Non proprio.
Dopo avervi parlato dei documenti della CIA sull‘Arca dell’Alleanza e di Ingo Swann, vediamo di saperne di più sull’altro “remote viewer” chiamato a lavorare sul Progetto Stargate: Pat Price.
Una mente rivoluzionaria, un passato da detective
La storia di Pat Price ha il sapore di un romanzo di Le Carré scritto da Philip K. Dick (uno degli autori di fantascienza di cui tornerò a parlare nell’altra mia rubrica).
Ex ufficiale di polizia di Burbank, California, Price era tutto tranne che un mistico. Eppure, tra gli anni ’60 e ’70, emerse come una delle menti psichiche più potenti coinvolte nel progetto Stargate. Il suo talento era tanto inquietante quanto preciso: riusciva a “vedere” con una chiarezza tale da suscitare dubbi e timori anche nei più scettici.
Il duello invisibile: Pat Price – Ingo Swann
Nel microcosmo dello Stanford Research Institute, Price si ritrovò presto affiancato (e contrapposto) a Ingo Swann. Dove Swann era simbolico e visionario, Price era concreto, chirurgico, con una capacità impressionante di fornire dettagli tecnici, numerici, descrittivi. Molti dentro la CIA ritenevano Price più affidabile, meno incline alla speculazione. Ma proprio questa sua accuratezza finì per generare paura.
Price sosteneva di poter accedere a basi militari segrete sovietiche, con tanto di coordinate. Ma ciò che stupì davvero fu una delle sue sessioni più famose: la descrizione dettagliata di una base sotterranea sotto una montagna nello Utah, che lui affermava non fosse completamente umana. Parlava di entità tecnologiche, di presenza extraterrestre, e di una cooperazione sotterranea tra forze non ben definite.
Le Basi segrete: il caso del monte Hayes

Tra le sue ultime visioni, Pat Price parlò di un’altra base segreta, situata nel cuore dell’Alaska: il Monte Hayes. Secondo Price, sotto quella montagna si trovava una struttura non terrestre, altamente tecnologica, dove avvenivano esperimenti psichici, attività di sorveglianza mentale e forse addirittura controllo climatico.
Ma non era l’unica: Price elencò altre tre basi simili, ubicate in Antartide, nel Montenegro e sotto il Monte Ziel, in Argentina, nella Cordigliera delle Ande. Tutte collegate da una rete invisibile, forse sotto il controllo di entità non umane, forse in collaborazione segreta con agenzie terrestri.
Queste rivelazioni, oggi parzialmente declassificate, restano un tassello oscuro e affascinante del mosaico Stargate. Visione paranoica o testimonianza scomoda? Ancora una volta, il mistero rimane.
Pat Price: una morte improvvisa e sospetta
Nel luglio del 1975, Price morì improvvisamente in un hotel di Las Vegas. La versione ufficiale parlò di infarto. Ma la sua morte sollevò interrogativi: stava lavorando a qualcosa di troppo sensibile? Aveva visto “troppo”? Alcuni resoconti mai confermati suggeriscono che stesse per rivelare informazioni scomode, forse legate non solo all’URSS, ma a programmi segreti americani.
La rivalità con Swann, sempre rispettosa ma marcata, finì con la scomparsa di Price. Swann stesso rimase turbato dalla morte dell’ex poliziotto e ne parlò in termini criptici.
Conclusioni
Pat Price resta uno degli enigmi irrisolti dell’intelligence psichica americana. Nessun altro, forse, ebbe la sua precisione nel remote viewing. Le sue visioni sono conservate in documenti ancora parzialmente classificati. Chi era davvero? Un visionario? Un uomo manipolato? O un testimone scomodo della verità?
Forse non sapremo mai tutto. Ma una cosa è certa: quando la mente diventa radar, può scoprire molto più di quanto siamo pronti ad accettare.
Lunga vita e prosperità.
Quando la mente diventa radar, può scoprire molto più di quanto siamo pronti ad accettare.