Una Rosa per Norma Cossetto 2023, San Isidro Tenerife.
Il passato 4 ottobre la Sezione di Tenerife, ANSI España, prima ed unica sul suolo Spagnolo, si è unita come tutti gli anni, alle 170 citta Italiane e alle sedi di Dublino, Belfast, Washington e New York per la manifestazione nazionale “Una Rosa per Norma Cossetto”
Evento promosso da ‘Il Comitato 10 Febbraio’ per il quinto anno consecutivo per commemorare l’eroina istriana, ¨Medaglia d’Oro al Merito Civile¨. Un esempio di tutti gli uomini e tutte le donne che furono infoibati o morirono a causa delle torture subite per la loro Italianitá.
Norma Cossetto venne gettata ancora viva nella foiba di Villa Surani nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1943. Aveva ventitré anni ed era iscritta al quarto anno di lettere e filosofia, all’Università di Padova. I suoi assassini, partigiani di Tito, dopo il crollo del regime fascista tentavano di prendere il potere in Istria. Non ebbero pietà della sua giovinezza e innocenza e, prima di ucciderla, la violentarono brutalmente.
La commemorazione é avvenuta ai piedi della Targa Commemorativa ubicata nella Piazza dei Caduti Italiani e Spagnoli di San Isidro adiacente alla sede ANSI España.
“Sono Orgoglioso che la nostra delegazione renda omaggio ogni anno a questa triste ricorrenza perpetrata ai danni delle vittime delle foibe”. Commenta il Delegato Nazionale Danilo Bianchini.
“I miei ringraziamenti vanno al Consiglio Direttivo che promuove le attivitá, Mario Brigliano e Luigi Ligas, ed ai consiglieri Mariano Buonaiuto, Gabriele Romanelli ed a tutti i soci¨
L’arresto e le sevizie di Norma Cossetto
Licia Cossetto (1923-2013), sorella di Norma, testimoniò che dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, la famiglia iniziò a ricevere minacce di vario genere. Il 25 settembre successivo un gruppo di partigiani jugoslavi e italiani razziò l’abitazione dei Cossetto. Il giorno successivo, Norma fu convocata presso il comando partigiano — composto da combattenti sia italiani sia jugoslavi che aveva sede nell’ex-caserma dei carabinieri di Visignano. Lì la studentessa fu invitata a entrare nel movimento partigiano, ma ella oppose un netto rifiuto.
Secondo Giacomo Scotti (che peraltro non cita alcuna fonte in merito), rifiutò di rinnegare la sua adesione al fascismo.
L’indomani Norma Cossetto fu arrestata e condotta all’ex-caserma della Guardia di Finanza di Parenzo insieme ad altri parenti, conoscenti e amici. Qui fu raggiunta dalla sorella Licia che tentò inutilmente di ottenerne il rilascio. Qualche giorno più tardi Visinada fu occupata dai tedeschi, cosa che spinse i partigiani a effettuare un trasporto notturno dei detenuti presso la scuola di Antignana, adattata a carcere.
Norma Cossetto fu tenuta separata dagli altri prigionieri e, per quanto questo punto non sia suffragato da prove certe, si ritiene che fu sottoposta a sevizie e stupri da parte dei suoi carcerieri, che abusarono di lei mentre veniva tenuta legata su un tavolo. Anche altre donne ebbero a subire violenze prima di essere infoibate, nel contesto del clima di violenza e rabbia popolare diffuso in quel periodo. Questo episodio, secondo alcuni, rappresenterebbe tuttavia un evento eccezionale in quel contesto di guerra, in quanto in quei territori le violenze, anche sessuali, sarebbero state praticate sia dagli italiani che dagli jugoslavi.