non si ama con il cuore

Non si ama con il cuore!

Di questi tempi nel mondo assistiamo a distruzione e guerre, a carestie ed eccidi. Esseri umani ubriachi di sé, così potenti da denigrare e oltraggiare i propri simili e cioè la stessa natura umana e la Natura, quella con la maiuscola.

C’è da chiedersi a cosa siamo destinati dalla nascita. Chi siamo e dove crediamo di andare nella ricerca di noi stessi?

Sono quesiti a cui oggi non siamo certi di poter rispondere. Non da ragazzi né da giovani intenti a riempirci la vita di emozioni shock e relazioni fugaci perché c’è tanto da vedere, tanto da conoscere, tanto di tutto. Agire, fare, avere e così poco tempo per “essere”.

Ecco in cosa siamo perennemente occupati: fare per avere e avere il più possibile. Rincorriamo affannosamente una felicità immediata a cui ciecamente crediamo di aver diritto per nascita e alla fine scopriamo che è fugace, inarrivabile, sfuggente. Non ci interessa se richiede sforzo e impegno. A seguito di sogni infranti o di desideri irrealizzati ed irrealizzabili, migliaia di giovani vite sono destinate a essere sempre scontente crescendo senza una vera direzione verso cui riflettere e rientrare in se stessi.

Non sappiamo bene come si fa ad “essere”. Rincorrendo cose da possedere siamo condannati alla delusione perenne del troppo avere e, gioco forza, costretti a ricadere in un circolo vizioso. Più ho, più desidero avere.

Da giovani si è senza protezione: reti di interessi miliardari mirano a ridurci a ciechi consumatori, utili solo ad accrescere i numeri dei “likes”. E gli adulti? Quando i giovani figli chiedono il brand tecnologico di moda  e i capi griffati, anche se forse non se lo possono permettere, magari potrebbero fare resistenza. Dire no.  Ma poi subentra l’apparenza, la considerazione che “tutti ce l’hanno” e  cedono, alimentando le aspettative irrealistiche dei figli. Faranno sicuramente sacrifici, come si diceva una volta, ma per alimentare il circolo vizioso e senza dotarli del senso di realtà necessario per imparare a scegliere.

Come uscirne? Coltivando il dubbio.

Su qualsiasi cosa che apparentemente si basi solamente sull’avere, sull’apparire, sul fare per adeguarsi agli standard di tendenza senza porsi domande. Invece sarebbe bene chiedersi a quale crescita personale mi sta portando e a quali scelte mi costringerà in futuro. Non è sufficiente ripetersi che il futuro è un’incognita e quindi inutile pensarci oggi. Il futuro è l’oggi che si dispiega nel nostro essere. Mentre lo viviamo. Se scegliamo il male minore, abbiamo comunque scelto il “male”. Quindi per definizione stiamo scartando il “bene”. Stiamo scartando l’amore, quello per sé stessi, rinunciando ad essere la migliore versione di sé.

Questa breve lirica di Alda Merini ci mette di fronte alla verità: scompariamo se non siamo amati. Anche se non ami te stesso svanisci e nella tua vita prenderanno il sopravvento le decisioni degli altri. Muori dentro quando smetti di amare te stesso.

Ivana Sorce