La manipolazione psicologica viene spesso usata in modo improprio per costringere gli altri, anche a propria insaputa, nel fare qualcosa che è contro i loro interessi.
La manipolazione mentale trova la sua realizzazione se applicata a soggetti che generalmente si trovano in uno stato di debolezza psicologica. Questo stato può essere il risultato di un trauma che evidenzia la fragilità del proprio essere. Da qui la necessità di aggrapparsi a qualcosa che in apparenza possa sembrare stabile e sicuro.
Cosa sono le sette
Oggi si definiscono sette quelle organizzazioni minoritarie, caratterizzate da una marcata tendenza a fare proseliti attraverso metodi immorali e/o illegali.
Secondo la psicologa statunitense Margaret Singer, una relazione settaria è un tipo di relazione in cui una persona induce intenzionalmente un’altra a divenire totalmente o quasi totalmente dipendente da sé e dal movimento.
Ogni setta, così come ogni gruppo, ha un suo leader ed in genere si tratta di un soggetto dotato di carisma e di grande intelligenza sociale e sensibilità, capace di utilizzare le proprie risorse comunicative per imporre se stesso ai propri adepti in modo brillante e seduttivo.
Quello che solitamente avviene all’interno delle sette è un processo di manipolazione mentale messo in atto dal leader allo scopo di rendere i seguaci obbedienti alla sua volontà.
La manipolazione mentale consiste nell’applicazione di un sistema di strategie che distrugge l’identità di un individuo all’interno di una relazione di potere.
Quali sono le vittime delle sette
Generalmente sono persone che hanno vissuto una o più esperienze negative a livello personale che le ha portate ad avere difficoltà nell’esprimere i propri bisogni. Da qui la conseguente situazione di disagio. Può essere una perdita del lavoro, un’insicurezza momentanea circa la propria vita, o un amico fidato che ci invitato a partecipare ad un nuovo gruppo in cui è entrato a far parte.
Ognuno di noi nella nostra esistenza sperimentiamo momenti di difficoltà o crisi in cui ci si ritrova a mettersi in discussione sull’insieme dei propri valori etici e culturali.
Le variabili sociali e psicologiche che rendono l’individuo più vulnerabile sono:
- il bisogno di potere carismatico che lo si ritrova nel leader,
- l’alleviamento di un profondo dolore (perdita di un caro, delusione d’amore, …),
- il bisogno di sentirsi valorizzati,
- il bisogno di sottomissione e dipendenza da soggetti con forte personalità,
- problematiche familiari.
Le sette reclutano ovunque, dalle conferenze ai seminari, gestiscono ritiri ed incontri di ogni sorta,
e si suddividono generalmente in:
- Gruppi di potere
- Culti ufologici
- Ordini religiosi
- Culti carismatici
- Gruppi satanici
Non sono importanti le credenze che ruotano intorno alla setta, ma le reali intenzioni del leader e i suoi obiettivi.
In Italia, come all’estero, si sono moltiplicate le forme associative dedite a culti di vario tipo, avendo effetti allarmanti su intere famiglie ed individui.
Il processo di manipolazione mentale
Il processo di manipolazione mentale si struttura principalmente in tre stadi di acquisizione della mente (Schein E.H., Schneier I., Barker C.H., Cohercive Persuasion, Norton, New York, 1961):
- Unfreezing (scongelamento): processo di scomposizione della persona, del suo carattere, dei suoi principi, dei suoi modi di essere. Questa prima fase prevede una manipolazione fisiologica che può consistere in una vera e propria ipnosi tale da portare il soggetto a criticare la propria identità. In questa fase vi è una ridefinizione del passato individuale della persona, inculcando alla stessa falsi ricordi o facendole dimenticare i ricordi positivi del passato.
- Changing (cambiamento): processo di indottrinamento. In questa seconda fase vi è una creazione e un’imposizione graduale di una nuova identità. Vengono introdotte tutta una serie di idee, pensieri, stati d’animo, modi di essere che il soggetto crede di avere bisogno, in quanto si sente privo di personalità, privo di punti fermi, di principi.
- Refreezing (ricongelamento): processo di consolidamento della nuova identità, abbandonando quella vecchia. Ultima fase: vi è una separazione dal passato, una diminuzione (se non eliminazione) dei contatti con la famiglia e/o amici. In questa fase la persona può assumere addirittura un nuovo nome, può avere un nuovo abbigliamento, acconciatura, un nuovo linguaggio … e una nuova famiglia.
Come eliminare la dipendenza da un gruppo
Steven Hassan nel suo libro, Mentalmente liberi. Come uscire da una setta (1999), spiega che per risolvere un problema di dipendenza da un gruppo si possono seguire diverse strade.
Tutto è più semplice se si riesce a favorire una graduale consapevolezza del legame dipendente che si è stabilito con il gruppo: dare ascolto alla propria voce interiore è un punto fondamentale per fuoriuscire dal controllo mentale.
Ciò è possibile quando la persona coinvolta nel problema riesce a riattivare le proprie capacità critiche e la propria capacità di mettersi in discussione, rivedendo quegli aspetti di pensiero del gruppo che sono diventati dei nuovi punti di riferimento.
Spesso è necessario rispondere con l’aiuto professionale di uno psicoterapeuta al bisogno di rielaborare quanto è accaduto, al fine di strutturare nuove reti relazionali positive, per evitare ricadute o problematiche psicosociali che comunemente possono seguire l’uscita dalle sette.
Il caso
Un signore venne a trovarmi per raccontarmi la storia del figlio, un ragazzo di 22 anni che aveva attraversato un bruttissimo periodo (lasciato dalla fidanzata poco prima del matrimonio e, contemporaneamente, la perdita di un lavoro al quale teneva molto).
Il conseguente abbattimento lo rese molto fragile. Aveva la necessità di credere in qualcosa di nuovo dato che la vita, fino a quel momento, gli aveva negato le soddisfazioni alle quali aspirava.
Aveva conosciuto un’altra ragazza che lo convinse ad unirsi ad un gruppo di persone che periodicamente si costituiva per ascoltare il professore. Un uomo che parlava di coscienza e consapevolezza, elevazione dello spirito e della mente per giungere ad assaporare la purezza della natura.
La cosa non piacque al genitore, ma comunque non si oppose a tale frequentazione anche perché aveva visto nel figlio una ripresa dal suo stato depressivo.
Dopo qualche tempo entrò nella camera del figlio per prendere un libro e vide sulla scrivania alcuni fogli della banca, erano vari estratti conto.
Volle vedere come stavano andando i conti del figlio che, nel frattempo, aveva trovato un buon lavoro. Il ragazzo aveva una buona somma, ma questa veniva periodicamente assottigliata con dei versamenti fissi quindicinali ad una certa associazione.
Il genitore fece altre ricerche, ma non ci volle molto per capire quanto stava accadendo. Il figlio era entrato in una setta pseudo-religiosa, dove si rifiutava la religione cattolica pur riconoscendo lo stesso Dio e dove sarebbe stato trovato il vero scopo dell’esistenza umana. Bisognava far crescere questo gruppo per diffondere la nuova verità che avrebbe salvato il mondo. Per fare questo servivano grosse somme di denaro. Tutti gli adepti, consci del loro ruolo di salvatori dell’umanità, facevano versamenti di denaro secondo le proprie possibilità. Il tesoriere dell’associazione, naturalmente, era il professore.
La soluzione
Il recupero di questo ragazzo è stato complesso, tanto era stato plagiato dal professore ed economicamente la cifra totale inviata era elevata anche se non rovinosa. Fortunatamente il gruppo si sciolse dopo l’intervento della Guardia di Finanza che arrestò il professore per falso in bilancio non solo per l’associazione che gestiva il gruppo, ma anche per altre attività che aveva sparse per l’Italia. Insomma una ‘personcina da frequentare’…
Solo allora, dopo una lunga serie di ragionamenti alle cui conclusioni è giunto sempre da solo, il ragazzo è tornato in possesso delle proprie facoltà e della propria libertà di pensiero.
Ora è sposato, ha due stupendi figli (un maschio ed una femmina) e la sua vita sta scorrendo serenamente.
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La dott.ssa Francesca Romana Dottori offre il servizio di consulenza psicologica online tramite MEET e ZOOM, secondo le linee guida per le prestazioni psicologiche a distanza, approvate dall’Ordine Nazionale degli Psicologi.