los reyes magos

Oggi parleremo di una delle feste piú importanti qui in Spagna, quella de Los Reyes Magos. Infatti, proprio ieri mattina tutti coloro che si son comportati bene quest’anno, hanno ricevuto regali da quest’ultimi. Ma vediamo come é nata questa tradizione, in cosa si differenzia dalla nostra e soprattutto, come affetta ogni anno milioni di Spagnoli.

Quando e come nasce la tradizione dei Re Magi?

Secondo la Bibbia il 6 Gennaio giunsero a Betlemme i tre Re Magi, guidati dalla Stella Cometa. Gaspare, Baldassarre e Melchiorre presentarono in dono a Gesú bambino oro, mirra e incenso, tre oggetti di gran valore nel mondo antico.

La prima volta furono nominati nel Vangelo di Matteo, anche se allora non si parlava ne di re ne del fatto che fossero tre, ma semplicemente di alcuni Magi che, guidati da una stella cometa, raggiunsero la stalla di Gesú. Fu solamente durante il Medioevo, grazie a Papa Leone I, che ai tre Re Magi furono dati dei nomi che si radicarono nella tradizione cristiana.

In Spagna, i primi festeggiamenti per Los Reyes Magos risalgono a fine Ottocento. Nel 1866, nella cittá di Alcoy, se ne registró la prima sfilata in onore. Fu proprio qui dove cominció la tradizione di ripartire regali tra i piú piccoli. Oro, mirra e incenso furono sostituiti da dolci, caramelle e giocattoli.

Babbonatale o Los Reyes, chi porta i regali?

Nella tradizione italiana, ma non solo, a portare i regali ai bambini che si son comportati bene durante tutto l’anno ci pensa Babbonatale. Da noi il Natale non é solo il giorno che celebra la nascita di Gesú, ma (e direi soprattutto) il momento in cui si scambiano i regali tra familiari e amici. In Spagna invece, bisogna aspettare fino al 6 per poter scartare i doni che vengono portati dai Re Magi, ovvero lo stesso giorno in cui Gesú ricevette le tre offerte. é vero che esiste anche qui Papá Noel, ma qui in Spagna non é lui quello che i bambini aspettano ansiosamente.

Inoltre, i bambini di tutto il mondo hanno varie possibilitá di vedere Babbonatale nei giorni precedenti al 25, come nei Centri Commerciali o nelle vie principali delle cittá. Per i bambini Spagnoli c’é da aspettare fino al 5 di Gennaio, giorno in cui in quasi tutte le cittá di Spagna viene organizzata una sfilata per i Re Magi che giungono dall’Oriente. Dopodiché tutti i bambini corrono a casa a scrivere una letterina per chiedere cosa vorrebbero in dono.

La stessa letterina viene scritta anche a Babbonatale, ma in giorni diversi. Inoltre é usanza nelle due tradizioni lasciare un po di latte e qualche biscotto, che nel caso degli Spagnoli é torrone, affinché Babbonatale o Los Reyes possano recuperare le energie durante la lunga notte di lavoro. É vero che anche noi abbiamo la befana, quella signora vecchietta che molti associano alla moglie di Babbonatale e che da sempre ci fa trovare la mattina del 6 una bella calza piena di caramelle.

Parlando di prelibatezze, uno dei dolci tipici di questo giorno è la Rosca de Los Reyes, una torta buonissima che al suo interno nasconde una statuina. A chi tocca la fetta fortunata, ha l’obbligo di preparare il dolce l’anno seguente. Ma c’é da dire che per gli Spagnoli Los Reyes sono molto piú importanti. Nei giorni precendenti al 6, infatti, tutti ne parlano, dalla televisione alla radio. É una festa che ha un impatto enorme sulla gente.

Che effetto hanno Los Reyes Magos sulla gente.

Anno dopo anno, le famiglie spendono in media sempre piú soldi per Babbonatale, cosí come per Los Reyes Magos. Ció é dovuto da una parta all’aumento dei prezzi e dall’altra da un Capitalismo sempre piú aggressivo. I regali di oggi non sono piú come quelli di cinquanta anni fa. Se prima una bambola di pezza o una trottola rappresentavano la felicitá assoluta, adesso ci sono le console, il cellulare, la patineta. Proprio per questo ogni anno ci sono famiglie che arrivano ad indebitarsi.

Non che il nostro Natale sia diverso, ma quello che mi ha piú sorpreso qui in Spagna, é stato vedere con i miei occhi i regali da prezzi esorbitanti che si scambia la gente per Los Reyes. E sto parlando di gente che non ha tutte queste possibilitá economiche. Secondo la Organización de Consumidores Unidos (OCU), l’anno scorso ogni famiglia ha speso in media 641 euro. C’é da dire che quest’anno, secondo le ultime stime, c’é stato un calo addirittura del 5/10% in meno della spesa media pre-covid. Questo dovuto all’aumento dei prezzi (circa il 49%) in tutti i settori.

Quando si hanno bambini in famiglia si cerca di non badare a spese per renderli contenti. Per continuare a regalargli l’illusione del Natale e di queste feste piene di felicitá e di aspettativa. Rircordo come da piccola la mia vita ruotasse interamente intorno al giorno del mio compleanno e del Natale. Per questo é importante tutelarli, i bambini. Regalargli la gioia di sapere che si son comportati bene e che per questo Babbonatale o i Re Magi porteranno loro tanti giocattoli. Ma prendersi cura dell’infanzia é anche proteggerla da una societá capitalistica che se ne approfitta della loro vulnerabilitá, che li incita a consumare in forma compulsiva e che manipola la loro mente con pubblicità ingannevoli.

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