“L’ora di ottanta minuti” è un romanzo di fantascienza scritto da Brian W. Aldiss, pubblicato per la prima volta nel 1974 con il titolo originale “The Eighty-Minute Hour: A Space Opera“. La prima edizione italiana è stata tradotta da Giampaolo Cossato e Sandro Sandrelli e pubblicata da Sperling & Kupfer nel 1991. La copia in mio possesso ovviamente è più recente: “Urania”, nº 1311 dell’8/6/1997 di Arnoldo Mondadori Editore.
Ma andiamo come sempre per gradi
L’autore
Brian Wilson Aldiss (1925–2017) è stato un altro prolifico scrittore britannico. Con una carriera che ha attraversato oltre sei decenni, Aldiss ha contribuito enormemente a ridefinire il genere fantascientifico, esplorandone i confini e combinandolo con elementi letterari e filosofici.

Tra le sue opere più celebri citerò qui solo la trilogia di Helliconia e il racconto “Supertoys Last All Summer Long”, che ha ispirato il film “A.I. Intelligenza Artificiale” diretto da Steven Spielberg. Ma ci sarebbero da citarne…
Sulla trilogia di Helliconia tornerò a parlarne nel prossimo articolo perchè merita veramente di essere letta. Se volete sapere il perchè, dovrete aspettare la prossima settimana!
Il romanzo
“L’ora di ottanta minuti” si distingue per la sua struttura narrativa unica, definita dallo stesso autore come una “space opera”. Il romanzo intreccia elementi di avventura spaziale con una profonda esplorazione delle dinamiche umane e sociali, offrendo al lettore una visione complessa e stratificata del futuro, con un tocco di umorismo e assurdità.

Assurdità che ritroviamo, ad esempio, nelle canzoni inserite nel racconto!
La storia si svolge in un futuro devastato dalla terza guerra mondiale, con tanto di ambientazione post-nucleare, in cui la Terra e le colonie spaziali stanno cercando di ricostruire le loro società. Il mondo è governato da un sistema sociale e politico caotico, in cui il controllo del tempo è diventato un aspetto fondamentale della vita quotidiana. Gli “ottanta minuti” del titolo si riferiscono a una riforma del tempo che comprime le ore in cicli di 80 minuti, con l’obiettivo di migliorare la produttività.
I protagonisti si trovano coinvolti in un intricato intreccio di intrighi politici, manipolazioni psicologiche e viaggi spaziali, mentre cercano di affrontare un mondo in cui le istituzioni e la tecnologia sembrano fuori controllo. Tra colpi di scena, conflitti e rivelazioni, Aldiss esplora la resilienza e le debolezze dell’umanità.
Conclusioni
Il romanzo è considerato una delle opere più strane e sperimentali di Aldiss. Pur non avendo avuto il successo di altre sue opere come Non-Stop o la Trilogia di Helliconia, rimane un esempio interessante del modo in cui l’autore ha utilizzato la fantascienza per esplorare temi complessi e attuali.
Per gli appassionati di fantascienza come me e per chi desidera approfondire la vasta produzione letteraria di Brian W. Aldiss, “L’ora di ottanta minuti” rappresenta una lettura imprescindibile.
Ne resterete affascinati, anche se la traduzione delle canzoni dall’inglese all’italiano non rende merito all’autore. Senza contare che senza uno spartito, non ne conosceremo mai la melodia!
Lunga vita e prosperità