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Lo “sfascio” dell’Italia, o meglio, l’Italia è allo sfascio?

Gli italiani sono più poveri. Tutti. Non in egual misura, ma sono tutti più poveri. Anche i già poveri sono ulteriormente più poveri. Ed è difficile essere più poveri quando si è poveri. Eppure in Italia questa magia riesce, cioè, di far impoverire di più i poveri.

La sanità è allo sfascio. Che non è il contrario di “fascio”, ma la dura realtà per le persone che hanno necessità di cure. I pronto soccorso sono intasati. Se hai la sfortuna di andarci, rimani buttato su una lettiga, quando sei fortunato, oppure su una panchina, dura e scomoda. Poco importa se il tuo trauma sia complesso o lieve. Rimani comunque ore e ore sulla panchina. Al freddo. Esposto alle correnti d’aria. Senza nessuno che ti caga. Nel senso che nessuno ti chiede come stai o se hai bisogno di aiuto. Ti dicono di aspettare che ci sono casi più urgenti. Ma tu, mentre aspetti, al pronto soccorso, non sai se il tuo caso è urgente, altrimenti non saresti andato al pronto soccorso. I tuoi familiari sono preoccupati. Sono ore che aspettano e nessuno gli dice niente.

La sanità del “fascio” è allo “sfascio” ma lo era anche prima quando c’era Speranza, che non ti faceva sperare, perché comunque sempre ore sulla panchina facevi al pronto soccorso. Qualcuno diceva ma nel Lazio governa Zingaretti, da dieci anni, con assessore alla Sanità, D’Amato, che prima era del Pd, anche candidato presidente della regione, per il Pd, non eletto, viene da dire quasi meno male. Ma dopo aver perso le elezioni come candidato Pd, se n’è andato con Calenda. Viene da dire meno male.

Ma ritorniamo alla povertà, l’Istat ci dice che sono 5,6 milioni le persone che vivono in povertà assoluta. Cioè che non hanno da mangiare. Sono in aumento, dagli anni del governo dei migliori, Draghi e affini (gli affini erano Speranza del Pd, Orlando del Pd, ma anche Brunetta, Carfagna, Cartabia, Bianchi, Giorgetti, Giggino -Di Maio-, Franceschini, Cingolani, e tanti altri) in rappresentanza di tutti i partiti meno Fratelli d’Italia che stava all’opposizione. Ma le famiglie povere aumentavano lo stesso. Come i morti sul lavoro. Aumentavano di anno in anno, con Draghi, con la Meloni, ma anche prima con Conte.

Scrive Giovanni Caprio su volere la luna: “Il Servizio Sanitario Nazionale non garantisce più equità di accesso alle prestazioni sanitarie e sta inesorabilmente scivolando verso 21 sistemi sanitari regionali basati sulle regole del libero mercato e con il Sud ove avanza sempre più il deserto sanitario”.

La frattura Nord-Sud sta per essere normativamente legittimata dall’autonomia differenziata. Le regioni del Sud sono inadempienti rispetto ai livelli essenziali di assistenza. Solo tre, Abruzzo, Puglia e Basilicata sono adempienti, secondo il rapporto della fondazione Gimbe.

Tali inadempienze emergono anche dalla mobilità sanitaria delle persone che dal Sud vanno negli ospedali del Nord a curarsi. La sanità è sempre più nelle mani dei privati. Dei 3 miliardi di euro destinati al Fondo Sanitario, dalla recente manovra inemendabile del governo, che non risolvono la già critica situazione di carenza di risorse, 5/600 milioni saranno utilizzati per comprare visite specialistiche ed esami diagnostici presso strutture convenzionate. All’aumento dei costi, però, non corrisponde sempre l’aumento della qualità dei servizi offerti.

La sanità allo “sfascio”, nega la salute alle cittadine e cittadini più poveri, in condizioni di difficoltà. Agli anziani con pensioni misere, ai disoccupati o sottoccupati. Ai lavoratori senza salario “massimo” che prendono meno di 3 euro l’ora. A loro, a tutta questa umanità di gente, è negato il diritto alla salute.

Mente la sanità va in bancarotta e aumentano le povertà, continuano a prosperare gli evasori. Prosperavano con il governo dei migliori (Draghi e affini) e prosperano con il governo dei Meloni. Gli evasori e i super ricchi aumentano come aumentano i poveri. Forse c’è un nesso tra questi due fatti.

Nel 2021 il valore della economia ‘non osservata’ ha raggiunto 192 miliardi di euro. L’economia sommersa si attesta a poco meno di 174 miliardi di euro. E le attività illegali sono a 18 miliardi di euro. Però ci dicevano e ci dicono che il male della economia italiana era il reddito di cittadinanza.

Se proviamo a dire che c’è necessità di affrontare il tema della giustizia fiscale e sociale per avere le risorse necessarie per far funzionare il Servizio Sanitario Nazionale o diminuire la povertà assoluta, ci ridono in faccia. Sia quelli di prima, i migliori, che quelli di adesso…

Claudio Caldarelli – EligioScatolini