legione liqian

Quello di cui voglio parlarvi in questo articolo è il mistero che avvolge i superstiti della Legione comandata nel 53 a.C. dal triumviro Marco Licinio Crasso, l’uomo più ricco di Roma che voleva eguagliare le gesta dei suoi amici Pompeo Magno e Giulio Cesare.

53 a.C. – 36 a.C.

Marco Licinio Crasso non era solo l’uomo più ricco di Roma, era soprattutto un abile politico. Aveva stretto un accordo privato con Pompeo Magno, il generale più amato dall’esercito romano e con Giulo Cesare, formando il primo triumvirato.

Giulio Cesare aveva appena sbaragliato i Galli e le sue capacità politiche lo stavano rapidamente portando ai vertici del potere.

Probabilmente Crasso si rendeva conto che la mancanza di un supporto da parte della classe militare minava il suo peso all’interno del triumvirato. Fu così che decise di coprirsi di gloria finanziando personalmente una spedizione militare alla conquista della Partia, il territorio che oggi chiamiamo Iran e Iraq, sperando di emulare le gesta del ben più illustre Alessandro Magno.

Vestito da Generale, parte da Roma verso sud per imbarcarsi e raggiungere i Balcani, arruolando per strada un’intera Legione.

Non starò qui a raccontarvi per filo e per segno gli avvenimenti, vi basti sapere che Crasso si rivelò un pessimo Generale e portò alla disfatta i suoi uomini nel 53 a.C. a Carre, nell’attuale Turchia.

Lui stesso, tradito dalla sua guida araba, vi morì decapitato e alla carneficina sopravvissero solo poche migliaia di uomini.

Questo manipolo venne fatto prigioniero e, come era costume di quei tempi, mandato come corpo ausiliario, a combattere per l’esercito dei vincitori. Le ultime notizie che abbiamo dagli storici latini sul loro destino li vede combattere nel 36 a.C. per i Parti nell’attuale Turkmenistan.

Da questo momento in poi inizia il mistero. Che fine fecero gli uomini e le insegne della Legione di Marco Licinio Crasso?

Una nota curiosa: dell’esercito di Crasso faceva parte come consigliere, tra l’altro inascoltato, anche un certo Caio Cassio. Lo stesso Cassio il quale, salvatosi e riuscito a tornare a Roma, anni dopo insieme a Marco Bruto accoltellerà Giulio Cesare il 15 Marzo del 44 a.C., nelle famose Idi di Marzo.

Chissà come sarebbe andata la Storia se Cassio non fosse riuscito a salvarsi…

1955 d.C. – 2024 d.C.

Siamo quindi giunti alla fine della storia documentata della Legione di Crasso. Quegli uomini cadranno nell’oblio e nessuno se ne occuperà piú per secoli.

Bisognerà attendere appunto il 1955 perchè se ne riparli. Accade ad una conferenza organizzata da un docente di Oxford, Inghilterra: uno storico statunitense specializzato in studi asiatici, il prof. Homer Hansenpflug Dubs.

Il nostro professore era un vero esperto in cultura orientale. Nato in Cina da una coppia di Missionari, vi si recò più volte per approfondire i suoi studi. La sua opera più importante è la traduzione di parte dei Libri degli Han, una monumentale opera che narra le gesta della dinastia cinese degli Han che regnò dal 206 a.c. al 220 d.C.

Quando decide di rendere pubblici i suoi studi sui contatti tra Cina e Impero Romano, la Legione di Crasso tornerà finalmente alla ribalta della Storia.

Secondo gli studi di Dubs, la Legione mandata a combattere nel Turkmenistan dai Parti fu scofitta nuovamente da parte dell’esercito degli Han nel 36 a.c. nei pressi della città di ZhiZhi .

I vincitori esiliarono gli sconfitti nella cittadina di Liqian nella provincia di Gansu.

E qui i superstiti posero finalmente radici, trovarono finalmente la pace, si congedarono dall’esercito e si unirono ai locali.

Tralasciando la evidente somiglianza onomatopeica tra Liqian (anche chiamata Lijian o Li-jien) e Legione, a sostegno di questa ipotesi ci sono almeno due fattori, uno archeologico e uno incontestabilmente d’impatto visivo.

Dopo le rivelazioni di Dubs, vennero fatti scavi archeologici nell’area di Liqian che, nel 1993, portarono al ritrovamento di monete romane, ceramiche e resti di pali appuntiti, una tecnica di costruzione del tutto estranea al mondo cinese e invece normale per i Romani.

Ulteriori evidenze archeologiche dimostrano che il popolo di Liqian aveva allineato le antiche strade con tronchi d’albero, secondo una pratica unicamente romana. Inoltre, è stato rinvenuto almeno un casco romano adornato con caratteri cinesi.

Ulteriore dato a sostegno dell’ipotesi di Dubs sono i tratti somatici degli attuali abitanti di Liqian: capelli biondi, occhi azzurri, e caratteristiche tipicamente di origine caucasiche.

Nel 2005 prove sui geni degli abitanti hanno dimostrato che almeno il 56% della popolazione attuale ha sequenze genetiche paragonabili a quelle degli europei. Ulteriori indagini nel 2007 avrebbero invece sconfessato questi risultati.

Tutte queste prove non sono definitive. Forse non avremo mai la certezza al 100% che i superstiti della legione di Marco Licinio Crasso “romanizzarono” un angolo di Cina. Forse la storia di questa Legione è destinata a rimanere avvolta nel mistero.

Anoi piace immaginare che quegli uomini, guidati da un Generale inetto al macello, alla fine della loro vita abbiano trovato un luogo dove vivere in pace.

2024 d.C.

Questo è in sintesi il mistero che avvolge la Legione scomparsa.

In verità è la storia di una delle legioni scomparse, perchè altrettanto misteriosa è la fine della IX Legione Hispanica. Ma questa è tutta un’altra storia…

Lunga vita e prosperità

Giampiero Sorce

Ps: se volete avere un’idea di come erano strutturate le Legioni, potete vedere questyo breve video tratto da Youtube: L’organizzazione delle legioni romane.

Foto i copertina dell’IA di Bing Dall-e; foto dell’articolo tratte dal web