laboratorio teatrale

É la mattina soleggiata del sabato 2 di Novembre in Gran Canaria. Siamo al Parque Sur, a Maspalomas, e un gruppo di italiani, nel pieno rispetto delle proprie origini, sta facendo colazione con un buon caffé che qualcuno ha avuto la premura di preparare e portare da casa.

Io sono qui perché oggi é un giorno importante per loro: ci sará la lettura del copione dell’opera che metteranno in scena: “Arezzo 29 in 3 minuti” di Gaetano Di Maio (1980).

É la prima volta che viene messa in scena un’opera italiana, anzi, piú precisamente napoletana, in Gran Canaria. Ma l’aspetto che ha richiamato di piú la mia attenzione é il fatto che molti tra di loro non si conoscessero e che soprattutto, non avessero mai calcato un palcoscenico. Il tutto rende questo progetto interessante ancora piú ambizioso.

Per cercare di capirne qualcosa in piú, oggi parleró con Remo Bianchi, il responsabile del laboratorio teatrale. Vi faccio un piccolo spoiler: quella che state per leggere é solo una piccola parte di una conversazione che mi ha aiutata a conoscere molti aspetti del teatro. Una conversazione che ha toccato vari argomenti anche al di fuori del tema teatrale e che per ovvie ragioni, non posso riportare interamente.

“Allora Remo, parlaci un po’ di te e dell’idea di questo laboratorio teatrale”

“Buon giorno a tutti. Io sono Remo Bianchi, anche se qui mi conoscono come “Dylan” e sono un pensionato da un paio d’anni. L’idea di occuparmi di un laboratorio teatrale non é recente peró. É un sogno che ho da sempre, e che adesso che ho un po’ piú di tempo, ho deciso di rendere realtá. In questo caso, il laboratorio di cui mi occupo é totalmente gratuito e no-profit. Ma soprattutto é aperto a tutti, specialmente ai pensionati. E si chiama “Gli scocciati“. In passato ho fatto teatro a Roma e che dire, é stata un’esperienza magnifica! Mi ha fatto crescere molto interiormente, mi ha fatto scoprire l’aurea magica che si instaura fra le persone sul palcoscenico. Ma soprattutto, mi ha fatto capire l’importanza dell’avere un progetto di vita comune e del trasmettere la cultura. Sono del parere che ció sia fondamentale.”

“Parlando appunto dell’importanza di avere un progetto comune, in questo caso possiamo dire che sia davvero ambizioso. Stiamo parlando di un contesto particolare, di attori alle prime armi e all’estero.”

“Si, esatto. é davvero ambizioso. Ma é soprattutto un modo per conoscersi, e per conoscere sé stessi. Ecco, questa é la sfida maggiore, e secondo me il vero obiettivo del teatro.

Conoscere sé stessi. Il teatro é terapeutico proprio per questo.

Il fatto che siano attori dilettanti puó essere un punto di forza. Nel teatro é fondamentale l’estro, ovvero tutto quello che portiamo dentro, ció che siamo davvero. Fare teatro non é solamente recitare una parte, ma soprattutto fare proprio un personaggio, interpretarlo dandogli un’impronta. Per quanto riguarda l’imparare a recitare, il laboratorio serve proprio per questo. Infatti proveremo tecniche per relazionarsi e per gestire le emozioni, per modulare la voce, i gesti, la recitazione… Ed é gratis. L’invito é rivolto a chiunque voglia provare una nuova esperienza, o anche solamente voglia assistere alle prove.”

“Parlaci un po’ dell’opera”

“L’opera é stata proposta da Emilio, il responsabile generale, e si intitola “Arezzo 29 in 3 minuti“. É una commedia napoletana che si puó anche vedere su Youtube. Parla di un tassinaro a cui lasciano un bambino di pochi mesi nella macchina. La moglie scopre che il bambino in realtá é il figlio dell’amante. Da qui in poi scaturiranno delle dinamiche davvero esilaranti, ma che comunque trattano anche tematiche serie. Il progetto é ambizioso anche per il numero di attori, stiamo parlando di piú di dodici personaggi”

“Quante volte e dove vi riunirete?”

“Ci ritroveremo una volta alla settimana, sempre nel Parque Sur, nell’anfiteatro. É fondamentale uno spazio aperto per il tema della voce. Sembrerá una banalitá, ma parlare a voce alta é la cosa piú difficile per i principianti. Ovviamente ci saranno anche esercizi per imparare a modulare la voce e a togliersi la vergogna. Anche per questo motivo, quella del teatro é un’esperienza che tutti dovrebbero fare nella vita. Ti aiuta a tirare fuori lati di te di cui nella vita quotidiana ti vergogneresti. Anche per questo motivo mi sono trasferito in Gran Canaria, per il bello di poter essere se stessi a 360º e di poter far emergere la tua vera personalitá. Durante il laboratorio teatrale ci saranno degli esercizi che sembrano giochi, ma d’altronde, andare a teatro é come tornare bambini.”

“Infatti da bambini giochiamo sempre a recitare dei ruoli, come dottore e paziente…”

“Esatto. Cosa fai da bambino? Indossi un mantello e reciti il ruolo del supereroe, esattamente come nel teatro. É un gioco, ed io amo giocare. Nella mia vita sono sempre stato tacciato come un superficiale, ma non é cosí. É che difficilmente ridiamo e giochiamo, ma per me, é proprio questa l’essenza della vita, e l’autoironia.

Se sai essere autoironico, sei invincibile, sei te stesso. Ed é ció che voglio, che la gente qui sia se stessa, che giochi. Non dobbiamo vincere un oscar.”

“Parli in una maniera cosí chiara e accorata che riesci a trasmettere perfettamente tutto ció che senti.”

“Io parlo con passione, la stessa che cercheró di trasmettere. L’ultima funzionalitá del teatro é quella di imparare a memoria un copione. Dietro c’é tutto un percorso importante. “

“Esatto. Un percorso che avró piacere di documentare. Si sa giá quando ci sará la prima messa in scena?”

“Beh, diciamo che non c’é ancora una data precisa, pensiamo per maggio, giugno”

Vi terró aggiornati sugli sviluppi di questo progetto, che credo sia davvero bello e utile per la comunitá di italiani qui in Gran Canaria. Nel frattempo, vi lascio qui di seguito il recapito telefonico di Remo, per chiunque voglia maggiori informazioni. +34 613 90 19 25

fonte immagine di copertina: Gioia Bertonati.