La “SPEDIZIONE ATLANTIS” ed il mistero delle TESTE OLMECHE

BySilvia Amadio

27 Ottobre 2024
atlantis

La ‘spedizione Atlantis‘: L’INCREDIBILE NAVIGAZIONE DA TENERIFE AL VENEZUELA

Siamo sicuri che Cristoforo Colombo fu il primo ad approdare sulle coste dell’America? Ebbene cinque amici argentini nel lontano 1984, dopo tante animate discussioni, visto che non erano per niente convinti che il nostro compatriota fosse stato il primo e l’unico ad arrivare laggiù, decisero di dimostrare che chiunque partendo dall’Africa o dalle Canarie, avrebbe raggiunto i Caraibi grazie al solo apporto di venti e correnti.

LA SCOMMESSA DELL’INTREPIDO EQUIPAGGIO

A fare questa pazza scommessa, nel 1984 furono cinque argentini: l’ingegnere agronomo Daniel Sánchez Magariños, il cameraman Felix Arrieta, i due avvocati Alfredo Barragán e Jorge Manuel Iriberri, ed infine il commerciante Oscar Horacio GiaccagliaIl.

Questi cinque uomini in foto decisero di intraprendere la traversata partendo dal porto di Tenerife, per dimostrare che anche prima di Colombo, a qualunque individuo sarebbe stato possibile raggiungere le coste americane.

TESTA OLMECA DI LA VENTA (TABASCO-MESSICO)

Erano convinti che le radici dei popoli sudamericani fossero legate al popolo africano. Infatti, non riuscivano a spiegarsi come mai i tratti somatici delle “teste olmeche” datate 900 a.C. e sparse in diverse località del sud America, avessero molti punti in comune con quelli dell’Africa.

POPOLAZIONI DEL MESOAMERICA

La diverse popolazioni appartenenti alla civiltà del Mesoamerica, a loro sembravano tutte collegate da una stessa origine e volevano dimostrare che questa origine fosse relativa a navigatori africani che circa tremila anni fa si imbarcarono con i loro mezzi di navigazione alla scoperta del continente americano.

Nello specifico, il Mesoamerica comprende diverse popolazioni dell’America Centrale, dell’America Latina, del Messico, del Guatemala, del Salvador e del Belize. I cinque argentini scommisero che dall’Africa, era certamente possibile giungere alle coste sudamericane, e che la civiltà olmeca, che fu la più antica delle civiltà precolombiane localizzata in parecchie zone nell’area tropicale, avesse uno stretto rapporto con gli africani.

Nasceva così la SPEDIZIONE ATLANTIS il 22 maggio del 1984

Una sfida tanto assurda, quanto provocatoria, ma che i cinque argentini vinsero dopo 52 giorni di navigazione libera su una zattera, cioè lasciandosi trasportare dalle onde, dimostrando così che con la sola spinta delle correnti marine e del vento dell’Oceano Atlantico, una imbarcazione senza motore e senza timone riesce a raggiungere le coste dell’America. La sfida contemplava il fatto che la zattera avrebbe dovuto essere realizzata esclusivamente con i materiali disponibili in Africa tremila anni fa, cioè soltanto con tronchi d’albero legati da funi e vele di provenienza vegetale.

Chiaramente dovevano essere assenti il motore, il timone e le varie attrezzature necessarie per la navigazione moderna. L’unico strumento che si portarono dietro per poter comunicare in caso di emergenza, fu una radio per collegarsi con i radioamatori. Pensate che uno di loro, Arrieta, neanche sapeva nuotare, tanto che per evitare che cadesse in mare, veniva legato ai tronchi della capanna di canne che fungeva da giaciglio, quando era il suo turno di montare la guardia mentre gli altri riposavano. Il coraggio che i cinque dimostrarono affidandosi ai calcoli fatti prima di partire, e che incredibilmente si dimostrarono esatti, gli permisero di approdare sulle coste venezuelane solo a circa 20 miglia dal punto che avevano ipotizzato.

La nostra ammirazione va al grande coraggio e determinazione di questi cinque uomini che studiarono i venti e le diverse correnti marine che gli hanno incredibilmente permesso di attraversare l’Oceano Atlantico senza l’aiuto di strumentazione e supporto tecnico.

ALFREDO BARRAGAN IDEATORE DELLA SPEDIZIONE ATLANTIS

Nonostante l’equipaggio durante il viaggio incontrò notevoli difficoltà legate al forte sole ustionante, al vento che più volte strappò la vela, al mare mosso, alle tempeste tropicali, alle onde alte anche sette metri che mettevano a dura prova i semplici tronchi fissati insieme dai legacci vegetali.

I cinque argentini riuscirono ad arrivare nel porto di La Guaira, in Venezuela, senza grandi disagi dopo 52 giorni di navigazione e dopo aver percorso ben 5.500 chilometri senza avere mai avuto la possibilità di modificare la direzione presa dalla zattera.

Dobbiamo rendere loro merito del fatto che, grazie alla loro coraggiosa dimostrazione, gli antropologi e gli storici hanno riformulato alcune teorie relative alle popolazioni precolombiane.

Foto di copertina: Monumento a la Balsa Atlantis erigido en la ciudad de Mar del Plata (Provincia de Buenos Aires, Argentina) en conmemoración a la travesía llevada a cabo por los cinco tripulantes de la misma en el año 1984.