Il vino del quiz n. 22/2023 di domenica 2 agosto. Era stato proposto il riconoscimento di un vino su quattro dando la descrizione organolettica.

Un vino tra i quattro bianchi proposti, con varie similitudini tra loro. Solo uno, però, rispondeva completamente alle caratteristiche indicate. Si tratta del vino bianco Soave.

I migliori vini tipici veneti

Il Veneto è una Regione che vanta un potenziale enologico come poche altre in Italia e nel mondo. I vini tipici veneti più famosi in Italia e nel mondo sono senz’altro il Prosecco e l’Amarone della Valpolicella.

Tralasciando i prosecchi dei quali avremo modo di parlare in seguito, e del dolce vino passito Recioto che sarà argomento di un futuro altro articolo, possiamo affermare che per quanto riguarda i bianchi, sicuramente i vini veneti più pregiati e conosciuti sono il Lugana e il Soave.

Diversi sono i produttori del Soave (Inama, Pieropan, Bolla).

Questo vino, fruttato e delicato, con aromi di agrumi, mandorle e qualche nota speziata, è fresco e armonico. È un vino che si abbina molto bene come aperitivo, ma anche a grigliate di pesce, carni bianche e formaggi freschi.

Il Soave è considerato uno dei vini bianchi veneti più conosciuti e rinomati nel territorio. La zona si estende ad est dei Monti Lessini, dove si producono i vini bianchi più apprezzati della regione. I suoli dove vengono coltivati sono unici, poiché hanno un’origine molto antica e sono composti da un misto di strati vulcanici di tufo e calcare. La storia di questo territorio risale ai tempi dei Longobardi, che fondarono il paese di Soave ma le prime testimonianze scritte riguardo a questo vino risalgono a Cassiodoro. Quel che è certo è che negli anni la fama di questo vino è stata altalenante, fino a riassestarsi durante i giorni nostri, grazie anche ad un miglioramento della produzione.

Uve utilizzate e produzione

La produzione del vino Soave proviene dal vitigno Garganega, che deve essere presente almeno al 70% a cui si possono unire uve di Trebbiano di Soave o Chardonnay al 30%. In questa restante percentuale è consentito l’uso di altre uve della zona fino al 5%. Le uve di Garganega maturano ad ottobre e riescono a contenere estratti e zuccheri grazie alla loro buccia resistente. Le tipologie di Soave sono il Soave DOC, Soave Classico DOC, Soave Superiore DOCG e Recioto di Soave DOCG.

Il Soave e le sue caratteristiche

Il Soave DOC è caratterizzato da un colore giallo paglierino, con riflessi verdognoli. Il suo aroma è intenso e delicato, ed offre sentori di fiori bianchi, pesca e mandorla. È un vino equilibrato, di medio corpo, con un sapore asciutto e leggermente amarognolo. I vini Superiori hanno un colore più dorato rispetto ai vini DOC e i loro aromi presentano delle note floreali.

L’abbinamento perfetto 

Il Soave si abbina perfettamente a piatti saporiti, ed essendo molto versatile, può accompagnare diverse portate. Ottimo come vino da aperitivo, può accompagnare antipasti leggeri o primi piatti a base di pesce e verdure. Un altro abbinamento da provare è quello con zuppe e minestre di verdure e ortaggi, tipiche del luogo. Le sue versioni più strutturate, come il Superiore DOCG, si abbinano perfettamente a carni bianche e pesci alla griglia o cotti in altro modo.

Infine, le riserve sono ottime con carni bianche ma anche con formaggi di media stagionatura. Insomma, non resta che provare!

La pietanza abbinata

Il nostro bianco si sposa felicemente con una pietanza di pesce. Quello che ho voluto scegliere è un pesce – l’orata – cucinata come usano farlo in Campania. Al grande Totò, icona del cinema italiano, piaceva molto il pesce cucinato all’acqua pazza (ricetta peraltro abbastanza semplice). Quindi, darò la ricetta che ho scelto filetti di orata all’acqua pazza[1].

L’orata all’acqua pazza è una delle ricette più popolari della tradizione culinaria campana e si tratta di un piatto abbastanza facile da preparare. L’antica abitudine che avevano i pescatori di cucinare il loro pescato con l’acqua di mare mischiata ad una parte di vino bianco ha poi dato a questo metodo il nome di acqua pazza.

Ancora oggi c’è chi afferma che cucinare le orate con l’acqua di mare sia necessario per conferire quel sapore unico e particolare che rende il pesce particolarmente saporito.

L’orata è un pesce dalla carne molto pregiata con pochissime lische. È ricca di proteine e si può considerare una buona fonte di sali minerali, soprattutto calcio e fosforo e di altre vitamine.

All’acquisto del pesce fatelo pulire, squamare e sfilettare (vogliamo i filetti di orata, ricordate?).

Ingredienti e preparazione

Ingredienti per 8 filetti di orata: oltre alle due orate pulite, squamate e sfilettate procuratevi:

  • ½ bicchiere di vino bianco e ½ bicchiere di acqua;
  • le verdure: 2 spicchi d’aglio, un paio di ciuffi di prezzemolo e 12 pomodorini ciliegino;
  • 4-6 cucchiai da minestra di olio extravergine di oliva;
  • per insaporire: sale e pepe.

Preparazione:

  • Laviamo i pomodorini, tagliamoli in più parti a seconda delle loro dimensioni.
  • Laviamo e asciughiamo il prezzemolo, poi spezzettiamolo finemente e poniamolo in un piattino a parte.
  • Puliamo gli spicchi di aglio e schiacciamoli in modo da avere alcuni pezzi isolati.
  • Versiamo l’olio in una padella larga da contenere i filetti che non si sovrappongano.
  • Facciamolo scaldare a fiamma moderata e poi aggiungiamo l’aglio.
  • Quando l’aglio è rosolato (non bruciato!) uniamo i pomodorini, mescoliamo con l’apposita classica cucchiara di legno (la adoro!), copriamo la pentola e cuociamo per 10 minuti senza far asciugare troppo i pomodorini.
  • Facciamo spazio tra i pomodorini e adagiamoci i filetti delle orate.
  • Versiamo sopra l’acqua e il vino bianco.
  • Uniamo anche un pizzico di sale e continuiamo la cottura fino a quando il liquido non si sarà completamente rappreso (sfumatura del vino).
  • A pochi minuti dalla fine della cottura, aggiungiamo un po’ di pepe bianco e una manciata di prezzemolo.
  • Lasciamo andare ancora per qualche minuto poi spegniamo il fornello.
  • Il tempo di cottura del pesce dipende dalla sua grandezza e quindi dobbiamo regolarci da soli e, se il liquido di cottura non è sufficiente, possiamo aggiungerne un altro po’.
  • Serviamo la pietanza molto calda accompagnata, se lo preferite, da piccole fettine di pane tostato con cui gustare il delizioso sughetto.

[1] https://amalfinotizie.it/orata-all-acqua-pazza/