Torno a parlare della Sfinge di Giza, come vi avevo promesso nel mio articolo precedente. Se ve lo siete perso, prima di continuare la lettura, vi consiglio vivamente di leggerlo. Lo trovate sul numero 39 di arcipelagocanarie.eu
Premesso che la datazione della Sfinge, come abbiamo visto, è decisamente controversa, resta il fatto che qualcuno debba in qualche modo averla modellata.
C’è da registrare un altro fatto che riguarda non solo la Sfinge di Giza, ma anche le altre costruzioni più imponenti che si trovano in Egitto. Parlo ovviamente delle Piramidi più antiche, come quelle di Cheope, Chefren e Micerino, ma non solo.
Sembra che ci sia una specie di corsa a disconoscere le capacità ingegneristiche ed architettoniche degli antichi Egizi.
Chi ha costruito la Grande Sfinge di Giza?
Coloro che scomodano antiche civiltà perdute o addirittura gli alieni, affermano che gli Egizi le abbiano trovate lì quando la loro civiltà ha mosso i primi passi circa 4000 anni fa.
A conforto di questa tesi portano come prova il fatto che le altre piramidi, costruite successivamente a quelle della piana di Giza, sono più “rudimentali”. Secondo questi, ciò si spiegherebbe solo se fossero state dimenticate, o meglio, mai possedute le tecniche utilizzate in precedenza.
Ad onor del vero, e la nostra storia ce lo insegna, anche dopo periodi di stagnazione del progresso come il Medioevo, non è che le tecniche costruttive sviluppate durante il tempo dei Romani andarono perse. Non si dovette ricominciare, per esempio, dalla ri-scoperta della malta cementizia che utilizzavano per costruire gli acquedotti.
Ma “screditare”, lasciatemi passare il termine, gli antichi Egizi non è un esercizio teorico a cui si dedicano solo i non-accademici.
L’ultima teoria in ordine di tempo
Come vi accennavo nel mio articolo precedente, i ricercatori della New York University si sono messi d’impegno per dimostrare che la Sfinge di Giza in realtà non sia totalmente frutto dell’opera dell’uomo.
Alla base della sua forma ci sarebbero gli effetti dell’erosione e del vento in base alle condizioni ambientali di 4500/5000 anni fa.
Un po’ come accade per quelle formazioni rocciose naturali che assomigliano ad animali e sono sparse un po’ per tutto il mondo.
Per supportare questa teoria, i ricercatori hanno creato ammassi di argilla contenenti materiale più duro, a simulare le rocce calcare che formano la Sfinge di Giza. Queste formazioni, secondo gli scienziati statunitensi, simulavano il paesaggio della piana di Giza.
In seguito, in una specie di camera del vento “ad acqua”, hanno esposto queste formazioni a un flusso d’acqua che scorreva rapidamente, imitando appunto l’azione erosiva del vento. Con il progredire dell’esperimento, la simulazione ha scolpito e rimodellato il tutto, creando una struttura simile alla Grande Sfinge.
Solo dopo gli antichi Egizi avrebbero terminato di scolpire il tutto per darle l’aspetto che ha ora.
Conclusioni
Ed eccoci al termine di questo breve viaggio alla scoperta dei segreti della Sfinge. Non sono stato certo esaustivo, ho voluto solo dar voce all’ultima teoria.
Mentre scrivo il buon Zahi Hawass, ex Ministro egiziano delle Antichità, che tutti conosciamo per le sue apparizioni in TV nelle trasmissioni di Roberto Giacobbo, ha appena annunciato che il 5 dicembre prossimo venturo verranno svelati i segreti di tre nuove porte scoperte all’interno della Piramide di Cheope.
Naturalmente www.arcipelagocanarie.eu ed il sottoscritto vi riferiranno sull’esito di questa nuova impresa dell'”Indiana Jones” egiziano.
Sembra che questa però non sarà l’unica sorpresa di questo fine 2023. Ho appena letto che dallo spazio, con satelliti che possono “vedere” sotto la superficie terrestre, sia stato individuato un fiume sotterraneo che collega le Piramidi di Giza. Appena ne saprò di più ve ne parlerò in dettaglio. Nel frattempo
Lunga Vita e Prosperità
Giampiero Sorce
Immagine della Sfinge create dall’IA Dall-e; foto di Giampiero Sorce