la palma

Di buon mattino siamo in 26 all’aeroporto di Gran Canaria, pronti a vivere una giornata diversa. Destinazione: La Palma.

Il viaggio inizia con una sorpresa: al comando dell’ATR 72 della Binter che ci porterà sulla Isla Bonita c’è Domingo, marito della nostra Tommasina, che durante il volo ci dedica un saluto speciale.

L’aeroporto di La Palma è piccolo e all’arrivo bastano pochi passi per raggiungere l’autobus che ci attende per accompagnarci alla scoperta dell’isola.

Yeray, il nostro autista, si rivelerà una preziosa risorsa, raccontandoci fatti e aneddoti interessanti. Anche Tommasina, direttrice di www.arcipelagocanarie.eu, parte del nostro gruppo, ha raccolto informazioni sui luoghi che avremmo visitato e ci ha fatto da “speaker a bordo”…

Le prime tappe: tra storia e panorami mozzafiato

La nostra prima sosta è il Santuario de Las Nieves, un luogo di culto del XVI secolo. Piccola ma affascinante, questa chiesetta merita senz’altro una visita. Dopo una breve pausa per un caffè accompagnato da una deliziosa torta di mandorle, ripartiamo verso il Mirador de San Bartolo. Da qui, il panorama è spettacolare: lo sguardo spazia sulla costa nord-orientale dell’isola, con il blu intenso dell’oceano che si fonde con il verde lussureggiante della vegetazione subtropicale, tra palme e banani.

La Palma: tra bananeti e piscine naturali

Proseguiamo verso il Paseo de San Andrés e Puerto Espíndola, dove passeggiamo tra bananeti carichi di frutti fino a raggiungere alcune meravigliose piscine naturali (Charco Azul). Vorremmo visitare anche la fabbrica del rum, ma il tempo stringe: è ora di attraversare longitudinalmente l’isola per raggiungere Los Llanos de Aridane, uno dei centri più importanti di La Palma, dove è prevista la pausa pranzo.

Alcuni di noi scelgono un pranzo al sacco, mentre altri preferiscono il comfort di un ristorante locale.

L’emozione della zona vulcanica

Dopo pranzo, il rischio di abbioccarsi c’è, ma non succederà: sta per iniziare la parte più intensa ed emozionante dell’escursione. Giungiamo alla Cumbre Vieja in direzione sud-est verso Fuencaliente, la zona che più ha sofferto l’eruzione vulcanica del 2021.

Ciò che abbiamo visto nei telegiornali non rende minimamente l’idea della vastità della distruzione: ettari di terra ricoperti da un manto nero di lava solidificata, case e strade cancellate dalla furia del vulcano. Camminare tra questi scenari offre un momento di riflessione sulla forza inarrestabile della natura e sulla fragilità dell’essere umano.

Ultima tappa: Santa Cruz de La Palma

Prima del rientro, ci concediamo una sosta a Santa Cruz de La Palma, la capitale dell’isola. L’autobus ci lascia all’inizio della zona pedonale, dove spicca una fedele riproduzione in scala reale della Santa María, una delle caravelle di Colombo.

Passeggiamo tra le vie del centro storico, fiancheggiate da antiche case dai caratteristici balconi in legno, che sembrano trasportarci in un’altra epoca. Qualcuno ne approfitta per acquistare un souvenir, mentre altri preferiscono rilassarsi con una bevanda in un antico bar all’interno di un patio canario di oltre 150 anni.

Il rientro a Gran Canaria

Il sole cala e arriva il momento di tornare. A malincuore saliamo sul bus che ci riporta in aeroporto.

In tarda serata siamo di nuovo a Gran Canaria, un po’ stanchi, forse, ma con il cuore colmo di emozioni.

È stata davvero un’esperienza indimenticabile!