Questa poesia l’ho scritta un pomeriggio mentre stavo in una delle mie ville preferite, a
Roma. Avevo voglia di sfogare un po’ la mente e ad un certo punto mi sono chiesto: “ma io
sono un poeta?” e da questo dubbio un altro: “posso dirmi un frequentatore delle ville o
anche dei parchi?”, “sono sempre una brava persona, anche se faccio qualche brutta azione
ogni tanto?”. Insomma, la solfa era sempre la stessa; tutte le mie domande potevano
racchiudersi in una soltanto: “ma io chi sono? Sono sempre lo stesso anche se faccio cose
sempre diverse o sono diverso per ogni cosa che faccio?”
Da questo dubbio nasce la mia poesia…
COSA SIAMO, IERI, OGGI, DOMANI
Mi è sorto un dubbio: cosa siamo?
Non è di certo facile rispondere a quest’indovinello
Direte voi
“No, non è per niente facile”.
È forse da ieri che è sorto questo dubbio?
“No”, rispondo io, è dall’alba dei tempi che il dubbio tormenta i vivi.
Mi chiedo se ora, in questo istante, io sia un poeta
Anzi, forse me lo chiedereste voi.
Potrei annuire, risolvendo la questione
Ma se me lo aveste chiesto in una mattina frettolosa
mentre trangugiavo un caffè
vi avrei sicuramente risposto:
“No signori, sto solo in ritardo adesso”
Esiste anche un altro mondo,
uno in cui rispondo “no”
anche mentre sono seduto su una panchina
a scrivere poesie.
E allora cosa sono?
Un poeta a volte?
“Si”, rispondo io
Nella mia Poesia… chi siamo?
Tutti noi, immersi in una vita complessa e frenetica, circondati da cambiamenti continui;
non possiamo che rispecchiare il mondo in cui viviamo. Non siamo statue di marmo,
sempre uguali anche se spostate da chiesa a chiesa.
Siamo più come rocce, immerse sempre in mari diversi, in fiumi dolci, in piccoli laghi e, a volte, anche in qualche pozzanghera.
Veniamo continuamente levigati dal tempo e dall’acqua, cambiando sempre, rivoluzionandoci ogni volta.
Oggi, sappi, che non sei uguale a ieri.