La Forza rivelatrice di virilità?

ByIvana Sorce

27 Aprile 2025
la forza

   Da questo articolo faremo quattro passi tra la forza, il coraggio, l’allegria e la gratitudine, tanto per scoprire cosa di poetico nascondono o, meglio, rivelano di un essere umano. Ho già parlato della speranza nel futuro in un mio articolo precedente che, se ve lo siete persi, potete leggere qui.

Si tende a pensare alla forza come a un elemento fisico, l’effetto di una massa che si sposta nello spazio ad una certa velocità. Un peso che si muove verso il basso sotto l’effetto dell’attrazione della gravità terrestre, ad esempio. Ma nell’essere umano c’è un’altra “forza” che non è prerogativa di uno dei due sessi e non è il prodotto di massa e velocità.

Si tende a pensare alla forza come a un elemento fisico… Ma nell’essere umano c’è un’altra “forza” che non è prerogativa di uno dei due sessi e non è il prodotto di massa e velocità

    Parlo della forza come virtù, come facoltà efficace nel seguire i propri intenti, quell’intensità necessaria per coordinare pensiero, comportamenti e idee verso un risultato al quale tendere.

Quella capacità che non è violenza né furia, ma energia e fortezza interiore, una tempra che ci caratterizza e ci guida verso la realizzazione di quel che desideriamo ottenere, superando avversità, ostacoli, contrasti e dolori fisici e morali. E tutto senza umiliare gli altri, senza eliminarli, né ucciderli e senza disattendere al proprio dovere/diritto di mantenere sempre vigile la propria dignità umana.

Per questo motivo la forza non coincide con la virilità, ma semmai declina una certa intensità ed autorevolezza che nascono dal mettersi in gioco, dal mettersi alla prova in modo coerente e senza alibi, senza vantare privilegi o sfoggio di potere.

    Virilità invece è una definizione della forza “ideale” in un uomo, se ci vogliamo intendere sui termini, poiché corrisponde ad una maturazione psicofisica e sessuale del genere maschile. Un traguardo dello sviluppo pieno di un maschio gagliardo, vigoroso, potente e robusto. La stragrande maggioranza degli uomini avrebbe di che sentirsi, e a ragione, con l’autostima a pezzi verificando che forse non potrà mai raggiungere tale perfezione. È il culto del mito che nega il senso della realtà. Una costruzione mentale che si spaccia per verità.

     Chissà se è questo il motivo per cui alcune madri semplificano la vita dei loro figli maschi fin dalla nascita, sostituendosi e prevedendo ogni loro desiderio. Evitandogli di diventare autonomi e autosufficienti anche nelle cose più banali come raccogliere gli indumenti sudati della palestra e metterli direttamente in lavatrice… O prepararsi la colazione la mattina. Magari queste madri hanno già consapevolezza che la virilità è irraggiungibile, almeno come standard ideale. Ma per alcuni maschi sembra ne vada dell’onore e si tramandano storie, e rimedi sul come apparire virili a dispetto del tempo che passa. Mentre la virilità, come forza fisica, è un fattore temporaneo destinato a scemare con gli anni e a creare depressione in chi non si dà pace del decadimento fisico e nega, contro ogni evidenza, lo smascheramento definitivo del mito della virilità.

la forza

 Così ci si improvvisa e si fa la parte di persone risolute, sicure di sé, millantando le scelte coraggiose delle proprie azioni. Sperando che gli altri non vengano a vedere il bluff. Piccole omissioni di verità e un disperato bisogno di controllo.

Questi ingredienti sono al contempo insopportabili per chi li deve subire, ma fonte di tenerezza per chi è empatico e vede con gli occhi del cuore queste fragilità come molto molto umane. Dipende.         

Vi lascio con una breve poesia di Rainer Maria Rilke un famoso poeta boemo tedesco del primo novecento.

Trovo splendido questo pensiero nella sua nuda semplicità. Resta il canto, sta a noi sentirlo.

Buona vita a chi legge.

Ivana Sorce