Ambra Mattioli, una Donna fuori dal comune.

La Donna che cadde sulla Terra, e la d maiuscola non è un caso, è il titolo perfetto per la biografia di Ambra Mattioli, se mai qualcuno si decidesse a scriverla.

Ho sempre rifiutato di contaminarmi con discipline specialistiche, per non perdere l’interconnessione con tutte le altre non contemplate dalle stesse discipline…

Ambra Mattioli si autodefinisce art performer, musicista, scrittrice, attrice, pittrice, ebanista ed ottima cuoca. Questo elenco basterebbe per definirla un personaggio eclettico, ma per me il vero aggettivo che le calza a pennello è fuori dal comune, una aliena insomma!

Come definire altrimenti una donna che passa con non chalance dalla musica allo scrivere, dal dipingere a lavorare il legno con una maestria incredibile?

Ma andiamo con ordine. Iniziamo dal romanzo che ha ispirato il titolo di questo articolo.

Urania 357 - L'uomo che cadde sulla Terra di Walter Tevis (collezione e foto di Giampiero Sorce)
“L’uomo che cadde sulla Terra” è un romanzo di Walter Tevis del 1963 (Urania nº 357, novembre 1964)

Il romanzo è la storia in un extraterrestre sbarcato sulla Terra e proveniente dal pianeta Anthea (Marte?) per tentare di salvare gli ultimi 300 sopravvissuti dell’olocausto atomico che ha reso inabitabile il loro pianeta. Un tentativo di invasione aliena a fin di bene perchè l’intenzione sarebbe quella di infiltrarsi tra i potenti della Terra e scongiurare la stessa fine di Anthea. Se vogliamo una storia controcorrente rispetto ai canoni dell’epoca, caratterizzata dalla guerra fredda e da alieni invasori malvagi e mostruosi.

Il protagonista ha le stesse fattezze di un terrestre e, grazie a brevetti di invenzioni rivoluzionarie, diventa milionario e cerca di portare a termine la sua missione.

Il romanzo è stato portato sul grande schermo nel 1976 dal regista Nicolas Roeg ed interpretato magistralmente dal grande David Bowie. Perciò se avete già letto il romanzo o avete visto il film saprete già come va a finire, altrimenti vi esorto caldamente a fare entrambe le cose.

Urania nº 694,1976 - (collezione e foto di Giampiero Sorce)
La ristampa in occasione dell’uscita del film – Urania 694, aprile 1976

Ambra mattioli e David Bowie

Perchè associo Ambra Mattioli a l’uomo che cadde sulla Terra? per i suoi contatti con l’attore che lo ha interpretato: David Bowie.

Si perchè Ambra Mattioli è la vocalist della Cover Band italiana di David Bowie, gli Aladdin Insane. Con Bowie condivide le fattezze androgine ed il timbro vocale. Potete rendervene conto da soli ascoltandola su you tube nei brani celeberrimi di Bowie come Space Oddity o Life on Mars per citarne solo due.

Ambra Mattioli - 30 anni a confronto (foto Pasquale Colosimo)

Ma la Ambra Mattioli di cui voglio parlare oggi è la scrittrice. Di Fantascienza, ovvio!

Al suo attivo una trilogia, protagonista la Dr. Amber T. Matthews, due romanzi: “La terra degli altri” e “Black Star” e una raccolta di racconti brevi “Paradigma imperfetto, storie di universi periferici”.

Black Star di Ambra Mattioli

De “la Terra degli altri” parlerò in un prossimo articolo, qui vorrei invitarvi a leggere uno stralcio da un suo racconto che fa parte della raccolte di “Paradigma inperfetto”. Il titolo è SIMBIONTE e spero che vi incuriosica e vi spinga a leggere il resto e, perchè no? magari vi sia di incentivo a partecipare al nostro concorso “stelle e dintorni

SIMBIONTE di Ambra Mattioli

Corro.

Corro come il vento per un veicolo che a ogni giravolta si dirama in strettoie più anguste. Ai fianchi ci sono lunghi muri perimetrali intervallati da porte e finestre sprangate. Questo posto pare una località turistica, forse un villaggio di vacanze, almeno a giudicare dalle pitture sgargianti delle case. Ma i muri che costeggiano entrambi i lati del viottolo si ripiegano su di me fin quasi a soffocarmi. Da quanto sto correndo… e soprattutto, dove vado?

Ora il terreno diventa molle calpesto dell’erba, forse del fango limaccioso? Salto su un suolo apparentemente più duro il contatto con la superficie solida mi infonde fiducia. La mia corsa frenetica non rallenta. Correndo provo ad aprire una porta, un cancello. Picchio su ogni uscio giusto per saggiarne la resistenza ma poi sfreccio via veloce, oltre. Ma una porta alfine cede. Faccio irruzione scavalco una sedia, un tavolo. Oltrepasso la camera da letto. Senza indugio, afferro dei vestiti ripiegati sul comò e un lungo brivido mi trapassa da parte a parte. Ho freddo? Realizzo solo ora che sono completamente nudo. Veloce, indosso la maglia. Ma come diavolo è successo? Afferro anche un giaccone appeso nel corridoio subito prima dell’uscita e mi precipito fuori.

Attraverso un giardino. Oltre alla recinzione il percorso curva a gomito e poco dopo mi inserisco in un altro vicolo rovente. Il sole è allo Zenit; lo so perché il mio corpo fagocita la mia stessa ombra. La strada ora è perfettamente diritta, non curva da nessuna parte, priva di varchi laterali. Da entrambe le direzioni non scorgo la fine e decido in un attimo. Svolto a destra! E sfreccio via. Volto la testa appena al di sopra della spalla: solo una rapida occhiata ma ora so che quella di correre è stata la scelta giusta perché lui e sempre a un passo da me, ed è veloce. Non ricordo chi sia, ma il mio inseguitore è abile. Io dovrò esserlo di più…

Le mie mani sanno per istinto cosa usare per “fare”.
Una strega!  avrebbero gridato nei secoli passati;
una sinestetica,  nel nuovo millennio.
Ambra Mattioli e Flavio MarcelloTroiso - paradigma imperfetto

Ambra Mattioli tornerà protagonista in uno dei miei prossimi articoli con “La Terra degli altri” come vi ho accennato sopra, un romanzo che è ispirato e allo stesso tempo è la logica e inevitabile conclusione di una quadrilogia del grande Jack Vance.

State connessi e come sempre vi auguro:

Lunga vita e prosperitá

Giampiero Sorce

(foto di Pasquale Colosimo e Giampiero Sorce)