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Italiani nell'arcipelago canario: Francesco De Liso.
francesco

Francesco è un giovane avvocato di successo, resiliente ed intraprendente… Un ennesimo ragazzo italiano, una eccellenza che ha abbandonato il suo paese per trovare opportunità che in Italia non avrebbe avuto. Per fortuna non tutto è andato invano: per lo meno aiuta i connazionali in difficoltà alle Canarie. In Gran Canaria ha infatti eletto la sua attuale residenza.

www.arcipelagocanarie.eu lo ha intervistato per conoscerlo meglio…

Raccontaci un tuo successo.

Il mio più grande successo è stato aprire uno studio legale alle Canarie a soli 30 anni. Questo risultato è stato il culmine di anni di impegno, studio e sacrificio. Quando arrivai a Gran Canaria a soli 23 anni con il progetto Erasmus non avrei mai immaginato di riuscire a raggiungere un obiettivo così importante.

Aprire uno studio legale comporta una serie di sfide, ma grazie ad una forte determinazione, un amore immenso per questo magnifico arcipelago, alle competenze acquisite con il percorso di studi italiano e spagnolo sono riuscito a superarle con successo.

Essere in grado di realizzare tutto ciò a una così giovane età mi ha riempito di orgoglio e mi ha dato la fiducia necessaria per affrontare ulteriori sfide professionali. L’apertura dello studio legale alle Canarie mi ha anche permesso di entrare in un mercato dinamico e in continua crescita, fornendo assistenza legale a persone e aziende in una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo.

…e ora un tuo fallimento.

Uno dei miei più grandi fallimenti è stato non essere in grado di mantenere buoni rapporti con tutte le persone che ho conosciuto e con le quali ho lavorato durante questi anni. Ho imparato che la gestione delle relazioni è fondamentale per il successo di qualsiasi impresa, ma purtroppo ho commesso degli errori lungo la strada.

Mi rendo conto che le dinamiche umane sono complesse e che la comunicazione efficace è essenziale per stabilire e mantenere rapporti positivi. A volte, a causa di incomprensioni, mancanza di chiarezza o cattiva gestione delle aspettative, ho perso l’opportunità di mantenere relazioni solide e costruttive con qualche amico e collega. Mi rammarico sinceramente per questo fallimento e ho imparato l’importanza di sviluppare competenze interpersonali e di gestione delle relazioni.

Una tua memorabile gioia?

La mia più grande gioia è stata giurare come avvocato presso l’Ordine degli Avvocati di Las Palmas, circondato dalla mia famiglia e dalle persone a me più care. Quel momento è stato un’emozione indescrivibile, un culmine di anni di studio, impegno e sacrificio.

Giurare come avvocato rappresenta la realizzazione di un sogno che ho coltivato per lungo tempo. È stato il riconoscimento ufficiale della mia dedizione e del mio impegno nel campo del diritto. Avere la mia famiglia e le persone più care al mio fianco durante quel momento significativo ha reso tutto ancora più speciale.

…e la rabbia più grande?

La mia più grande rabbia è che spesso la comunità degli italiani alle Canarie sembra mancare di unità. Mi causa frustrazione vedere tanti clienti italiani che mi incaricano di citare in giudizio altri italiani che vivono sulla stessa isola. Sarebbe molto più gratificante se la comunità italiana fosse più unita e si sostenesse reciprocamente.

Come avvocato, cerco di agire in modo imparziale e professionale, tutelando gli interessi dei miei clienti. Tuttavia, quando mi trovo a dover affrontare situazioni in cui devo rappresentare clienti italiani contro altri italiani, mi causa dispiacere e rabbia. Preferirei che la comunità italiana fosse più solidale e cercasse soluzioni pacifiche ai conflitti, piuttosto che portarli in tribunale.

Hai un rimpianto?

Il mio più grande rimpianto è quello di non essere stato in grado di dedicare abbastanza tempo alle persone che amo a causa delle mie responsabilità lavorative. Mi dispiace profondamente che il tempo limitato non mi permetta di trascorrere più tempo con la mia famiglia. Mi sono ripromesso di tornare più spesso a Napoli durante l’anno per stare vicino ai miei, alla fine come dicono qui alle Canarie

“la vida son dos días y hay que disfrutarlos”

Francesco, immagina che puoi salvare 1 sola cosa… Cosa porteresti con te?

Se avessi solo una cosa da salvare e potessi portare con me, sceglierei di portare con me una foto di famiglia significativa. Questa foto rappresenta i momenti felici e i legami affettivi che ho con le persone più care nella mia vita.

francesco

La foto di famiglia rappresenta un simbolo tangibile del legame affettivo e dei ricordi condivisi con le persone che amo. Guardando questa foto, sarei in grado di sentire la presenza delle persone care anche in situazioni difficili o solitarie. Si sa per noi italiani la famiglia viene prima di tutto e questo è un aspetto che mi piace tanto della nostra cultura e che ritrovo in tanti connazionali che vivono qui alle Canarie.

Dove e come immagina il suo futuro Francesco?

Il mio futuro ideale si colloca a Las Palmas, la città che è diventata la mia casa. Qui ho stabilito forti legami con amicizie sincere, amori significativi e clienti che mi affidano la loro fiducia. Las Palmas offre un mix unico di bellezza naturale, cultura vibrante e un clima favorevole, che mi permette di godere appieno della vita. Il mio obiettivo è quello di continuare a crescere e prosperare in questa comunità, contribuendo al suo sviluppo e al benessere delle persone che la abitano.

Dalla vita cosa hai appreso?

La vita mi ha dato preziose lezioni, ed ho capito l’importanza di rimanere umile, di non giudicare gli altri e di offrire aiuto quando possibile. Nessuno di noi è perfetto, ogni persona ha i propri punti di forza e di debolezza. A Napoli, dice Francesco, c’è un detto:

“Ogni capa è ‘nu tribunale” in italiano significa che ogni testa è un tribunale.

Si tratta di un modo per dire che siamo sempre tutti pronti a emettere sentenze e giudicare. La vita in questo senso mi ha insegnato a non giudicare il prossimo, ad essere più comprensivo e prima di esprimere un’opinione su qualcuno a mettermi nei panni dell’altra persona, cercando di comprendere le sue esperienze e le sue motivazioni. Questo approccio mi ha aiutato a coltivare l’empatia ed a sviluppare una maggiore comprensione delle diverse prospettive.

La fuga dei cervelli all’estero è ormai un dibattito considerato ‘obsoleto’.

Lo stato italiano ha però riservato una bella sorpresa: l’Italia, che è conosciuta come uno dei paesi dove la tassazione è più salata, a coloro che rientrano dall’estero ha deciso di fare un interessantissimo “sconto”.

Normativa

Se dopo anni di lavoro o studio all’estero rientri in Italia, hai diritto a delle agevolazioni sulle tasse. Lo stato italiano, nello specifico prevede due agevolazioni:

  1. Agevolazione per il “rientro dei cervelli” (art. 44, D.L. n. 78/2010);
  2. Agevolazione per i “lavoratori impatriati”(art. 16, co. 1, D.Lgs. n. 147/2015).

La domanda ora ci sorge spontanea… Vale la pena?