Invidiati, elogiati, amati ma anche odiati, noi italiani siamo uno dei popoli più affascinanti e controversi del mondo. Ma stereotipi a parte, cosa ne pensano veramente di noi all’estero?
Italiani nel mondo, tra emigrazione e turismo.
Secondo le stime, circa 5,8 milioni di Italiani sono iscritti all’A.I.R.E (Anagrafe italiani residenti all’estero). I dati ISTAT parlano chiaro: negli ultimi anni circa 355 mila giovani hanno abbandonato il bel Paese alla ricerca di un futuro migliore da quell’offerto in Italia. Ma se da una parte siamo un popolo di emigranti, è anche vero che dall’altra siamo ottimi padroni di casa, grazie al turismo che solo nell’ultimo anno ha registrato quasi 400 milioni di visite. Questi due aspetti ci hanno permesso di essere uno dei popoli più conosciuti al mondo e forse, anche uno dei più stereotipati.
Perché siamo tanto famosi?
Fin dai tempi degli antichi Romani l’Italia è stata al centro del panorama politico e culturale nel mondo. Ancora oggi milioni di turisti vengono a visitare i resti di quello che a tutti gli effetti è stato l’Impero più forte della storia e che ha influenzato tutte le forme di potere a venire. Ma protagonisti nel mondo lo siamo stati fino al secolo scorso. Basti pensare a tutti gli artisti compatrioti che si sono distinti nel corso dei secoli, da Michelangelo a Leonardo da Vinci, passando per Cristoforo Colombo a Dante. (Non basterebbe un articolo per citarli tutti.) Grazie a loro, si stima che il nostro Paese contenga dal 60 al 75% del patrimonio culturale mondiale.

Una penisola unica al mondo.
Il nostro Stivale ha inoltre una particolarità unica al mondo: conta con circa 37 tipi di paesaggi diversi.
Abbiamo tutto: il mar Mediterraneo, le Alpi imponenti, laghi e immensi parchi nazionali. Dai Vulcani del Sud alla Laguna del Nord, il nostro territorio è caratterizzato da ambienti di tutti i tipi, ciascuno affascinante a modo suo. Parliamo della Costiera Amalfitana, della Sicilia, del Monte Bianco e delle Dolomiti, delle Cinque Terre e le colline Toscane, di Roma e della Sardegna. Ogni regione è unica nel suo genere.

Il brand italiano: un marchio di garanzia all’estero.
Ma non è solo la storia e il paesaggio che ci rendono unici al mondo. A farci conoscere, invidiare e imitare da tutti è il Made in Italy, da sempre sinonimo di qualità, garanzia ed eleganza. La nostra manodopera è la più richiesta all’estero e l’aggettivo “italiano” connota da solo un prodotto che si distingue dagli altri. Dal cibo, ai vestiti, passando per le auto e le barche, è un dato di fatto che i brand più noti nel mondo siano italiani. Algida, Ferrari, Armani, Gucci…

Italiani alle Canarie
Eppure nonostante tutto ciò, quando all’estero ci chiedono di dove siamo, alla nostra risposta parte automaticamente un “Italiano, mamma miiiiiaaaaa”. Per non parlare di tutti quelli che dicono “ah, mafia mafia”. Come se ci conoscessero solo per Súper Mario e Al Capone, soprattutto qui alle Canarie, dove noi Italiani siamo molto conosciuti, con la presenza di quasi 50 mila dei nostri connazionali. Quest’ultima ha influenzato l’economia dell’Arcipelago, soprattutto nel settore della ristorazione dove sono tantissime le attività aperte dai nostri compaesani. Quasi ogni giorno mi capita di imbattermi in qualcuno, Canario e non, che allo scoprire le mie origini inizia a muovere la mano nel tipico gesto e a dirmi le uniche parole che sa, che quasi sempre sono “pizza”, “pasta” e “mafia”.
Italiani all’estero: i nostri tratti distintivi.
Forse non saremo d’accordo con il più classico degli stereotipi : italiani= spaghetti, mafia e mandolino (d’altronde chi lo suona più il mandolino) però è vero che abbiamo dei tratti distintivi che ci rendono unici e che ci fanno riconoscere inmediatamente all’estero. Il sito Quora ha lanciato un quesito interessante: come sono visti gli italiani all’estero? Ecco le risposte.
- Parlano contemporaneamente con la bocca e con il corpo.
- Giurano con le mani.
- Odiano con tutto il cuore la pizza con l’ananas.
- Quando parlano inglese dimenticano sempre l’H, quindi non si sa mai se hanno fame o se sono arrabbiati.
- Bevono il caffè dopo cena.
- Non bevono mai il cappuccino dopo le 11 del mattino
- Battono le mani quando atterra l’aereo.
- Se ognuno parla il proprio dialetto non si capiscono nemmeno tra di loro
- Imprecano contro la gente che mangia spaghetti con il ketchup
- Detestano il vino francese e lo champagne
- Discutono cercando di capire se sia meglio il Parmigiano Reggiano o il Grana Padano
- Si arrabbiano se pronunci male arancino, tagliatelle o fettuccine
- Dicono sempre “dai, vieni a farti una pausa”
- Fanno tutto con il cuore, che siano automobili, pizza, vino o formaggio
- Conoscono il nome esatto di ogni tipo di pasta
- Fumano di rabbia ogni volta che uno straniero tenta di emulare una ricetta italiana
- Odiano le squadre tedesche di calcio.
- Amano molte cose americane, ma ne detestano il cibo
- Amano la famiglia: per loro la nonna e la mamma sono sacre
- Quando i nipoti vanno all’estero le nonne gli danno sempre la pasta e il sugo
- Durante Natale e Pasqua le nonne ingozzano i nipoti
- Nel Sud Italia non esiste una cena di Natale con meno di 20 persone
- Discutono sempre su quale sia il tiramisù migliore
- Litigano su cosa vada nella carobanara: pancetta o guanciale.
- O ami il Pandoro o il Panettone, non esistono vie di mezzo.
Io ne aggiungerei un’altra, il fatto di non saper parlare a un tono di voce normale. Però sono tantissimi gli stereotipi sugli Italiani all’estero e questi solo i più conosciuti. Per quanto ci possano infastidire dobbiamo riconoscerne il fondo di verità, ma soprattutto prenderli per come sono, cioè semplici generalizzazioni. Le stesse che facciamo noi sui Francesi, Cinesi, Indiani… Di certo siamo molto più permalosi, ma d’altronde abbiamo vari motivi per “tirarcela”. Infatti ricordo con molto piacere che una volta qualcuno ha detto:
L’Italia è una tipa con stivale tacco 12, che nessuna sa portare meglio di lei.
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