Incontriamo Anna Laura Vieceli presso l’Agenzia Consolare Italiana a Gran Canaria che si trova a Las Palmas, a due passi dalla calle Mesa y Lopez, la strada pedonale che è una delle vetrine commerciali della capitale.
Anna Laura Vieceli è il Console onorario o, più correttamente Agente Consolare Onorario.
E’ indaffarata come sempre ma tra un colloquio ed una telefonata ne approfittiamo per rivolgerle alcune domande:
A Madrid c’è l’Ambasciata italiana, a Tenerife c’è il consolato, a Gran Canaria?
A Gran Canaria c’è un’agenzia consolare onoraria, a differenza di quanto avviene a Madrid e Tenerife dove Ambasciatore e Console sono di carriera, io sono appunto un agente consolare onorario, ovvero un cittadino che si presta a svolgere questo incarico.
Quali sono i compiti dell’Agenzia Consolare?
Partiamo dal presupposto che l’Arcipelago è composto da 8 isole e non è possibile avere un consolato su ogni isola. Il compito del consolato onorario è di garantire ai cittadini italiani la presenza dello stato laddove potrebbe essere disagevole raggiungere fisicamente il Consolato. Noi a Gran Canaria siamo un punto di riferimento anche per quanto riguarda le isole cosiddette “orientali”, ovvero Fuerteventura e Lanzarote.
In concreto quali sono le cose che vi vengono richieste dai nostri connazionali?
Le richieste sono molteplici. In primis il rinnovo di passaporti e carte d’identità, poi l’aiuto per la richiesta di iscrizione all’Aire, che di per sè può essere fatta telematicamente ma non sono pochi i nostri connazionali, soprattutto anziani, che non sono in grado di farlo autonomamente.
Ci sono poi i turisti, che durante il soggiorno sulle isole perdono i documenti o vengono derubati. A queste persone dobbiamo rilasciare un documento di viaggio che consenta loro di rientrare in Italia. Mi permetta di sottolineare che ho la fortuna di lavorare con Mary, con la quale ho anche un eccellente rapporto personale, che è bravissima nel coadiuvarmi nelle varie mansioni.
E i residenti?
Anche qui abbiamo situazioni di disagio, persone ospedalizzate che non hanno familiari in loco e problematiche legate alla ‘solitudine’. Cerchiamo di fare da trait de union tra loro e le famiglie in Italia.
C’è anche chi decide di tornare in Italia e non ha i soldi per il biglietto aereo?
Qui possiamo fare ben poco, non ci sono fondi e in ogni caso il mio compito è di evidenziare la singola situazione e segnalarla al Consolato di Tenerife.
A questo punto mi permetto di farle alcune domande di carattere personale. Cosa ci fa lei alle Canarie?
Sono una viaggiatrice da sempre e non vivo stabilmente in Italia da quando avevo 22 anni. Ho avuto la fortuna di incontrare mio marito, un ex- diplomatico ora in pensione. Il suo lavoro ci ha portato a vivere per lunghi periodi nei cinque continenti, conoscere luoghi, abitudini e lingue diverse.
Quando mio marito è andato in pensione abbiamo deciso di raggiungere la nostra unica figlia, che viveva in Germania, nazione per la quale ho grandissimo rispetto, ma si sa noi mediterranei amiamo il sole e lì trovammo freddo, non solo dal punto di vista climatico.
Decidemmo di andare altrove ma nessuno di noi voleva rientrare in Italia.
Per quale ragione?
Perché ci eravamo abituati a seguire la realtà italiana da lontano, cercavamo un’altra esperienza diversa.
Individuammo due possibili destinazioni: Portogallo e Spagna. In Portogallo avremmo avuto il vantaggio di conoscere la lingua in quanto la carriera di mio marito ci aveva portato a vivere quattro anni in Brasile. La decisione era quasi presa quando mia figlia ci disse: “Perché non le Canarie?”
Conoscevo le isole dai racconti di mio zio, che ci passava lunghi periodi venti, trenta anni fa.
Detto fatto! Arrivammo a Gran Canaria per il cosiddetto “viaggio esplorativo”
L’impressione fu ottima sin da subito. Ci piacque soprattutto l’energia che si percepiva in ogni luogo e l’affabilità della gente.
Un amore a prima vista
In un certo senso si. Decidemmo di trasferirci. Tutti quanti. Io, mio marito, mia figlia, mio genero e i miei amatissimi nipotini. Lo dico con orgoglio sono nonna di due bellissimi bambini che oggi hanno 6 e 4 anni.
A distanza di qualche anno può dirsi soddisfatta di questa scelta?
Assolutamente si, soprattutto per i miei nipoti. Un giorno naturalmente desidereranno anche visitare luoghi diversi ma nel frattempo, il fatto che possano crescere in un ambiente “sano” dove tutti ti salutano, dove non rischi di incontrare malintenzionati all’uscita di scuola...
Un altro aspetto importante per chi come me ha una certa età è l’assistenza sanitaria, sapere che in caso di bisogno sarai curato in modo adeguato. Qui ho verificato che la sanità funziona, ci sono medici capaci e strutture all’altezza.
Per concludere, cosa si sente di dire agli italiani che vorrebbero venire a vivere alle Canarie?
Nelle Canarie si vive bene, ma non è più l’Eldorado d’altri tempi. La vita costa qualcosa meno ma già da quando sono arrivata io c’è stato un considerevole aumento dei prezzi.
Il clima è comunque ottimo, la microcriminalità è poco diffusa, i ritmi sono più lenti che in Italia.
Detto questo sconsiglio di trasferirsi solamente per risparmiare, i tempi sono cambiati.
Grazie per la chiacchierata, buon lavoro!