INCONTRO CON RAMA

“Incontro con Rama” (Rendezvous with Rama), pubblicato nel 1973, è uno dei più grandi romanzi di fantascienza di Arthur C. Clarke. Vincitore dei premi Hugo, Nebula e Locus, è un’opera che incarna perfettamente la hard science fiction, un genere che privilegia il rigore scientifico e l’esplorazione di concetti futuristici realistici.

La mia copia è del 1973 (la foto di copertina): il nº 634 di Urania, ma ne sono uscite molte altre edizioni. Avevo 13 anni e fu uno shock: compresi allora che non era necessario che si parlasse di astronavi e imperi galattici per farmi leggere tutto d’un fiato un libro!

L’autore

L’autore lo conoscete sicuramente se siete appassionati di fantascienza. Ve ne ho già parlato nel mio articolo dedicato alla settima arte e “2001 Odissea nello Spazio”. Se ve lo siete perso, potete leggere qui.

Arthur C. Clarke (1917-2008) è stato uno dei più grandi scrittori di fantascienza del XX secolo. Autore di capolavori come appunto 2001: Odissea nello spazio e Incontro con Rama, è noto per il suo approccio scientifico e visionario.

Ha contribuito alla divulgazione scientifica e ha teorizzato l’uso dei satelliti geostazionari per le telecomunicazioni. Vincitore di numerosi premi Hugo e Nebula, Clarke ha influenzato profondamente la fantascienza con la sua capacità di combinare rigore scientifico e senso del meraviglioso. Il suo impatto sul genere è immenso, rendendolo un’icona della hard science fiction.

La trama

Nel 2131, un oggetto misterioso, battezzato Rama, entra nel Sistema Solare a grande velocità. All’inizio, si pensa che sia un asteroide, ma presto si scopre che ha una forma perfettamente cilindrica e dimensioni colossali: 50 km di lunghezza e 20 km di diametro. Gli scienziati capiscono che non si tratta di un corpo naturale, bensì di un manufatto alieno.

La spedizione terrestre della Endeavour, guidata dal comandante Bill Norton, viene inviata per esplorare l’enorme struttura. Entrati all’interno, gli astronauti trovano un mondo artificiale incredibile: un cilindro cavo con un paesaggio interno chiamato Mare di Cilindro, città geometriche apparentemente abbandonate e fenomeni fisici insoliti, come un’atmosfera respirabile e una gravità artificiale creata dalla rotazione del veicolo.

Man mano che la missione avanza, emergono nuovi misteri: automi biologici chiamati biots si muovono all’interno di Rama, riparandolo e modificandolo, ma non sembrano interagire con gli umani. Nonostante gli sforzi, gli esploratori non trovano esseri senzienti né segnali di comunicazione. Infine, mentre Rama si avvicina al Sole, mostra segni di attivazione e poi esce dal Sistema Solare, lasciando l’umanità con più domande che risposte.

Tematiche e stile

“Incontro con Rama” è un perfetto esempio di fantascienza esplorativa e speculativa. Clarke evita il sensazionalismo e preferisce concentrarsi su una narrazione scientificamente accurata e meravigliosamente immersiva. Il romanzo riflette sulla piccolezza dell’umanità nell’universo, sull’incomprensibilità delle intelligenze aliene e sull’idea che non tutto debba necessariamente essere spiegato.

L’unicità di Clarke si riflette sulla trama: non scrive romanzi ricchi di conflitti e azione. L’attenzione è rivolta piuttosto alla scoperta, al mistero e alla meraviglia dell’ignoto. Per questo, reputo Incontro con Rama un’esperienza di lettura quasi filosofica.

Conclusione

“Incontro con Rama” è un classico imprescindibile, se non lo avete letto non potete definirvi amanti della fantascienza. Con il suo realismo scientifico e la sua atmosfera enigmatica, il romanzo rappresenta una delle migliori esplorazioni del contatto con un’intelligenza extraterrestre incomprensibile e indifferente all’uomo.

Forse è proprio questo che me lo ha fatto amare dal primo momento che l’ho letto: fa riflettere su quanto si sia insignificanti rispetto all’immensità dell’Universo.

Lunga vita e prosperità