il pianeta proibito

Il Pianeta Proibito” è un classico della fantascienza, noto per aver influenzato profondamente il genere grazie alla sua trama visionaria e ai suoi effetti speciali rivoluzionari per l’epoca. Diretto da Fred M. Wilcox e interpretato, tra gli altri, da Steve Nielsen, il film rappresenta un pilastro nel panorama cinematografico fantascientifico degli anni ’50.

L’idea ispiratrice

Sembrerà assurdo, ma la sceneggiatura de “il pianeta proibito” è fortemente ispirata all’opera teatrale “La Tempesta” di William Shakespeare. Gli autori della sceneggiatura, Cyril Hume e Irving Block, hanno adattato i temi e i personaggi del dramma shakespeariano per creare una storia fantascientifica traslata in un remoto futuro e ambientata su un pianeta lontano.

“La Tempesta” racconta di un mago, Prospero, esiliato su un’isola remota, che utilizza la magia per controllare gli eventi e proteggere sua figlia. Questa trama è stata trasposta in un contesto fantascientifico nel film, con il Dr. Morbius come parallelo di Prospero, il pianeta Altair IV come l’isola, e le tecnologie avanzate dei Krell che sostituiscono la magia.

La trama

La storia si svolge nel XXIII secolo, quando l’astronave C-57D viene inviata in missione esplorativa sul pianeta Altair IV. L’equipaggio, guidato dal comandante Adams, interpretato da Nielsen, si trova a indagare sulla misteriosa scomparsa di una spedizione precedente. Qui, scoprono il Dr. Morbius, unico superstite della spedizione, e sua figlia Altaira, che vivono isolati con l’aiuto di Robby, un robot avanzato e innovativo per la tecnologia dell’epoca.

Robby, al cui interno si celava l’attore Frankie Darro, con la voce di Alberto Lupo nel doppiaggio italiano

Una curiosità riguarda proprio il robot: Robby è stato infatti il primo robot della storia del cinema a rispettare le Tre leggi della robotica di Isaac Asimov postulate nel 1941-42. In una scena del film Robby si rifiuta infatti di obbedire a un ordine illecito di Morbius. Se il suo padrone insistesse, sosteniene il robot, dovrebbe disattivarsi per evitare il conflitto. Conseguentemente il robot non agirà contro il mostro dell’Id perchè vi riconoscerà dietro la mente del suo padrone. Agendo nuocerebbe ad un essere umano.

Il messaggio del film

Il film esplora temi profondi, come il rapporto tra scienza e morale, i pericoli dell’ego umano e la forza distruttiva dell’inconscio, rappresentata nel film attraverso la presenza di una misteriosa entità aliena: il mostro dell’Id appunto. La trama si intreccia con le meraviglie tecnologiche create dalla civiltà scomparsa dei Krell, la cui avanzatissima scienza ha lasciato un’eredità pericolosa e incomprensibile.

L’interpretazione di Steve Nielsen, con il suo carisma e la sua capacità di rappresentare il dualismo tra curiosità scientifica e responsabilità morale, ha dato al film un’anima che lo ha reso indimenticabile. “Il Pianeta Proibito” si distingue anche per la colonna sonora completamente elettronica, innovativa per l’epoca, e per il design futuristico delle scenografie.

Per me questo capolavoro non è solo un film di fantascienza, ma anche una riflessione sulla natura umana. “Il Pianeta Proibito” è uno dei migliori film di Fantacienza che abbia mai visto. La prima volta lo vidi durante l’attesa dell’allunaggio nel 1969 se la memoria non mi tradisce. Lo mandarono in onda nelle lunghissime attese tra un collegamento e l’altro, insieme a “Ultimatum alla Terra”.

Eppure vi confesso che ogni volta che lo rivedo riesco sempre a trovare un particolare che mi era sfuggito… o forse sarà l’età e la memoria che iniziano a farmi brutti scherzi!

Conclusioni

Concludo con una notizia di questi giorni: la Warner Bros sta mettendo in cantiere il remake di questo film. Riuscirà a eguagliare il successo del 1956? me lo auguro, anche se non sempre questo tipo di operazioni ha dato buoni frutti… chi vivrà, vedrà!

Lunga vita e prosperità