numero

In natura esiste un numero irrazionale chiamato “sezione aurea” il cui valore approssimato alla terza cifra decimale è 1,618, è un numero ricorrente in molte manifestazioni della natura detto anche “costante Phi”.  Perché è interessante andare a scoprire come questo rapporto matematico faccia parte della maggior parte delle forme usate dalla natura per esprimere la bellezza?

Per quelli che non vogliono sentir parlare di un rapporto tra creato e Creatore, quelli che non pensano ci sia un disegno divino dietro alle manifestazioni della natura, diremo soltanto che alcune delle più belle forme, tanto armoniche, quanto inspiegabili, possono essere matematicamente spiegate e geometricamente disegnate attraverso l’uso del numero aureo.

IL NUMERO AUREO UN MISTERO DELLA NATURA

Tecnicamente questo magico numero, ritenuto da sempre un legame inscindibile tra l’uomo e Dio, ha rappresentato un punto importante per l’essere umano nel cammino della conoscenza dei misteri della natura e del cosmo.

Esso corrisponde al rapporto fra due lunghezze disuguali, dove la maggiore (che chiameremo a), è la proporzione media tra la minore (che chiameremo b) e la somma delle due (a+b). Questo rapporto tra due grandezze con valori diversi venne descritto per la prima volta da Euclide il matematico di Alessandria d’Egitto che nel IV libro degli Elementi lo descrive come una “relazione fra lunghezze” che corrisponde sempre al numero 1,618.

La figura geometrica più semplice che si possa costruire mantenendo questa proporzione è un rettangolo il cui lato minore misuri 1 e il maggiore 1,6180.

IL NUMERO DI DIO

Chiamato per secoli il “Numero di Dio” lo troviamo in molti elementi naturali quali le conchiglie o la disposizione dei petali di alcuni fiori, delle foglie di alcuni ortaggi come il cavolfiore e di alcuni semi come quelli di girasole.

La perfezione nella struttura geometrica di alcune inflorescenze ci lascia a bocca aperta nello scoprire che tutte seguono un certo disegno a spirale, dal più piccolo grande pochi micron, al più grande che

IL NUMERO AUREO E LA SUCCESSIONE DI FIBONACCI

Anche la “successione di Fibonacci”, è legata al numero aureo, infatti il geniale matematico del XIII secolo, collegò la sua scoperta scientifica ai tantissimi esempi che la natura ci ripropone ripetendo all’infinito la proporzione matematica il cui risultato è sempre 1,618.

Sarà interessante sapere che anche oggi, ai nostri giorni è utilizzato per imitare la perfezione della natura nelle sue espressioni più misteriose, ad esempio la spirale delle conchiglie è riprodotta in edifici come quello dell’ONU a New York.

LA SEZIONE AUREA E IL DESIGN INDUSTRIALE

La sezione aurea è utilizzata anche nel moderno design, nella ideazione di loghi e anche di oggetti come smartphone e tablet, Il logo della Apple, ad esempio, è composto da diversi cerchi tutti collegati da numeri relativi alla successione di Fibonacci.

Incredibilmente troviamo la stessa spirale basata sul numero di Dio, anche nella struttura delle onde sonore, nelle note musicali ed anche nella ideazione di strumenti.

Tutte le proporzioni armoniche relative al numero della bellezza, nel campo musicale creano benessere alla vista e all’udito, oltre che al tatto.

Anche nelle catene a doppia elica del DNA troviamo un chiaro riferimento al numero della bellezza e per il momento su queste l’uomo ancora non ha avuto modo di intervenire.

La perfezione di queste spirali che portano i geni della vita, rispecchiano perfettamente le proporzioni della sezione aurea e per chi crede in Dio, questo è un segno visibile della sua mano nel grande dipinto che è l’universo.