Tra pochi giorni si celebrerà in tutto il mondo la festa della donna, il cui simbolo è la mimosa. Questa pianta è originaria della Tasmania. Il suo nome deriva dalla radice spagnola del verbo “mimar“, accarezzare, e che richiama il senso di delicatezza propria del mondo femminile.
Lo sapevate che esiste un antico mito che racconta l’origine di questa pianta?
Durante un’incursione di un popolo nemico, quest’ultima è stata rapita e fatta prigioniera insieme ad altre ragazze della tribù, con le quali venne rinchiusa in una grotta. Ma Mihn non voleva arrendersi al suo destino. Così, individuato un piccolissimo tunnel all’interno della grotta, senza esitazione decise di percorrerlo per cercare aiuto, consapevole che di lì a poco il suo promesso sposo e suo padre sarebbero venuti a riscattarla. Alla fine dello stretto cunicolo dove si era infilata, si trovava un piccolissimo pertugio che si apriva su una collina e da cui entrava l’aria. Una volta che Mihn lo raggiunse, si rese conto di essere rimasta incastrata. Da lontano poteva scorgere le barche della sua tribù avvicinarsi e che non avrebbero mai potuto vederla li dov’era.
Così decise di sciogliere la sua lunga e bionda chioma di capelli che alla luce del sole iniziarono a risplendere di un colore tanto dorato e forte da essere visibile dagli uomini lontani in mare.
Purtroppo la giovane morì soffocata poco dopo, ma grazie al suo coraggio tutte le giovani vennero liberate.
Infatti, quando il suo promesso sposo giunse sulla collina, al posto del corpo della giovane. Mihn trovò una splendida pianta di mimosa, gialla e brillante come la chioma della sua amata.
Questa pianta rispecchia in molti aspetti il genere femminile, con la sua apparente fragilità ma al tempo stesso forte e impossibile da sradicare.