il club dei 27

Il Club dei 27 nel mondo della musica è quel mito, o leggenda se preferite, che annovera tra i suoi membri una serie di artisti prematuramente scomparsi all’età di 27 anni.

Poche storie sono tanto affascinanti e avvolte nel mistero quanto quella del Club dei 27. Artisti straordinari, accomunati non solo dal talento eccezionale, ma anche da quella che sembrerebbe una tragica coincidenza: la loro scomparsa prematura all’età di 27 anni.

Le origini del mito de “il Club dei 27”

Il concetto di Club dei 27 si diffuse negli anni ’70, quando la morte di Jimi Hendrix, Janis Joplin e Jim Morrison avvenne in un arco di tempo molto breve, tra il 1970 e il 1971. Tuttavia, l’idea di un club “maledetto” si rafforzò nel 1994 con la morte di Kurt Cobain, leader dei Nirvana, e successivamente con quella di Amy Winehouse nel 2011.

I membri più celebri

Sebbene esistano molti artisti scomparsi a 27 anni, alcuni sono diventati simboli indelebili della musica e della cultura pop:

  • Robert Johnson (1911-1938): leggendario bluesman, si dice che abbia venduto l’anima al diavolo per ottenere il suo straordinario talento con la chitarra.
  • Jimi Hendrix (1942-1970): virtuoso della chitarra elettrica, la sua influenza sul rock è ineguagliabile.
  • Janis Joplin (1943-1970): voce inconfondibile del rock blues, ha segnato un’epoca con la sua intensità emotiva.
  • Jim Morrison (1943-1971): carismatico leader dei The Doors, poeta e icona della controcultura.
  • Kurt Cobain (1967-1994): simbolo del grunge, ha rivoluzionato la musica con i Nirvana.
  • Amy Winehouse (1983-2011): voce soul unica, la sua vita è stata segnata da eccessi e fragilità.

Cause e coincidenze

Molti membri del Club dei 27 sono morti per overdose, suicidio o circostanze misteriose. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che il successo precoce, unito alla pressione mediatica e agli eccessi, possa aver contribuito alla loro fine tragica.

Altri hanno voluto vederci una sorta di cospirazione, una ennesima teoria del complotto, per liberarsi di personaggi scomodi e della loro influenza sulle giovani generazioni. Cosa che ritengo personalmente infondata visto che la loro musica immortale viene ascoltata ancora oggi.

Del resto ritenere che si tratti semplicemente di coincidenze tuttavia non è oggettivamente una risposta accettabile.

Parafrasando la grandissima Agatha Christie: una coincidenza è una coincidenza, due coincidenze fanno un indizio, tre coincidenze sono una prova…

L’eredità immortale dei “soci” de “il Club dei 27”

Come dicevo prima a proposito della teoria del complotto, nonostante la loro vita breve, gli artisti del Club dei 27 hanno lasciato un segno indelebile nella musica e nella cultura. Le loro canzoni continuano a ispirare generazioni di musicisti e fan, dimostrando che, sebbene il destino possa spezzare una vita, il talento e l’arte restano eterni.

Concludendo, vi lascio un interrogativo: il Club dei 27 è una semplice coincidenza o è piuttosto un simbolo del legame tra genialità e autodistruzione, tra gloria e tragedia?

Per coloro che rimangono scettici e vogliono credere nel “caso”, termino a loro beneficio con le parole di Piero Angela:

Tendiamo spesso, in buona fede, a dire: “È impossibile che si tratti di una coincidenza” di fronte ad avvenimenti che invece possono avere una loro spiegazione statistica. Forse anche per questa ragione (ma ve ne sono altre) tendiamo a non accettare il ruolo del caso, nelle nostre faccende terrene. E tendiamo ad attribuire a certi avvenimenti un significato “paranormale”: specialmente quando le coincidenze hanno un indice molto basso di probabilità.
Piero Angela, Viaggio nel mondo del paranormale, 1978

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Lunga vita e prosperità

Giampiero Sorce