il cambiamento climatico

La fine delle stagioni

Il Cambiamento climatico, ovvero «Non ci sono più le mezze stagioni»: il luogo comune si è trasformato in tragica realtà. Oggi non solo assistiamo alla scomparsa dei confini tra primavera e autunno, ma all’implosione stessa dei cicli naturali. Gli eventi estremi – da alluvioni bibliche a siccità apocalittiche – sono diventati la nuova normalità di un pianeta in codice rosso.

Nonostante i negazionisti la pensino diversamente, quella del cambiamento climatico è oggi una delle minacce più urgenti e complesse che l’umanità si trova ad affrontare. Dagli incendi boschivi in Australia alle inondazioni in Pakistan, dagli scioglimenti dei ghiacciai artici alle ondate di calore record in Europa, gli effetti di un clima impazzito sono ormai tangibili in ogni angolo del pianeta. Ma cosa sta realmente accadendo? Quali sono le cause, le conseguenze e, soprattutto, le possibili soluzioni?

Il cambiamento climatico: le basi scientifiche

Il clima terrestre è sempre cambiato naturalmente nel corso delle ere geologiche, influenzato da fattori come l’attività solare, le eruzioni vulcaniche o le variazioni orbitali. Tuttavia, ciò che osserviamo oggi è un’accelerazione senza precedenti, direttamente collegata alle attività umane. Dal periodo preindustriale a oggi, la concentrazione di gas serra nell’atmosfera è aumentata drasticamente a causa della combustione di carbone, petrolio e gas, della deforestazione e dell’agricoltura intensiva.

I dati sono inequivocabili: i ghiacciai si ritirano, gli oceani si acidificano e il livello del mare si alza minacciando le città costiere.

La barriera corallina, che ospita il 25% della vita marina, sta subendo sbiancamenti massivi a causa del riscaldamento degli oceani. Specie come gli orsi polari vedono il loro habitat ridursi, mentre eventi come la siccità nel Corno d’Africa mettono a rischio interi ecosistemi.

La cronaca ci racconta di uragani, alluvioni e incendi, che sono diventati più frequenti e intensi un po’ ovunque. L’Italia è alle prese con le “bombe d’acqua” che riversano al suolo in poche ore la pioggia abituale di intere settimane, con la conseguenza che il terreno non è in grado di assorbire questa massa d’acqua, causando effetti spesso catastrofici.

Il cambiamento climatico e gli effetti sulla salute umana

L’inquinamento atmosferico, legato anche ai combustibili fossili, causa milioni di morti premature ogni anno. L’aumento delle temperature favorisce la diffusione di malattie tropicali come la malaria in aree precedentemente immuni.

Economia e disuguaglianze

Le nazioni più povere, pur contribuendo meno alle emissioni, sono le più esposte, perché il clima impatta anche sull’economia globale. Settori come l’agricoltura subiscono perdite miliardarie: in India, le ondate di calore riducono i raccolti di grano, mentre in Africa subsahariana la desertificazione limita l’accesso all’acqua.

Le soluzioni esistono, manca la volontà:

Affrontare il cambiamento climatico richiede un’azione coordinata a tutti i livelli: negli ultimi anni si è parlato molto di “Transizione Energetica”, ovvero di abbandonare gradualmente i combustibili fossili, nella direzione di un’energia rinnovabile, cosiddetta “pulita”.

Le nuove tecnologie possono venire in nostro aiuto attraverso nuovi modi di coltivare la terra. La mobilità va rivista, costruendo mezzi di trasporto meno inquinanti.

Il cambiamento climatico: gli Stati che fanno?

Va detto che la situazione è sconfortante; non si vuole capire che il problema dell’inquinamento atmosferico riguarda ogni cittadino di ogni singolo Stato.

L’Accordo di Parigi del 2015 fissa l’obiettivo di limitare il riscaldamento a 1.5°C*, ma molti Paesi non rispettano gli impegni, alcuni, come gli Stati Uniti di Trump, ne sono usciti. Non ci sono quindi ragioni per essere ottimisti. E intanto il tempo stringe, la situazione peggiora di giorno in giorno.

Il cambiamento climatico non è un problema lontano o astratto: è qui, ora, e richiede una risposta immediata. Sebbene gli scenari siano preoccupanti, esistono margini di speranza. La transizione ecologica, oltre a migliorare il pianeta, può generare milioni di posti di lavoro, migliorare la qualità dell’aria e promuovere un’economia più equa.

Coinvolgimento individuale

Scelte quotidiane come ridurre gli sprechi alimentari, utilizzare trasporti pubblici o adottare energie rinnovabili domestiche hanno un impatto cumulativo significativo.

Tutti, anche le singole persone, hanno un ruolo da giocare in questa partita per il futuro del pianeta.

La posta in gioco è alta, ma come ha ricordato l’attivista Greta Thunberg:

Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza