Chi di noi non ha mai pensato o detto almeno una volta “ah, se esistessero i viaggi nel tempo…”?
Tornare indietro nel tempo, anche solo per pochi minuti, per rivedere quel volto caro, partecipare in prima persona a quell’evento (perchè no? alla posa della prima pietra del Colosseo) piuttosto che andare nel futuro e vedere come andrá a finire.
Al di là delle teorie scientifiche sul continuum spazio-temporale, sulla possibilità reale o meno di effettuare questi salti nel tempo, dell’esistenza stessa del tempo, resta il fascino della possibilità.
La Fantascienza poteva ignorare questa possibilità? Certo che no!
Il primo racconto sui viaggi nel tempo
Del resto il tema è così affascinante che lo ritroviamo già esplorato nel 1330 dallo scrittore spagnolo, Juan Manuel. All’interno di una raccolta di racconti moralistici, intitolata “El Conde Lucanor”, troviamo “il mago rimandato“, che possiamo senz’altro definire cone il primo racconto sui viaggi nel tempo.
Il racconto narra di un apprendista mago che chiede al suo maestro di insegnargli le arti magiche, promettendogli che gliene sarebbe stato eternamente grato. Questi, poco convinto della buona fede dell’apprendista, lo mette alla prova: in pochi giorni fa in modo che diventi Vescovo e, con gli anni, addirittura Papa.
Il Mago chiede allora di mantenere la promessa di essergli riconoscente, ma l’apprendista non ci pensa nemmeno e ordina di metterlo alla porta. A quel punto il Mago riporta indietro nel tempo sia lui che l’ingrato apprendista e lo caccia dal suo studio.

La magia di Charles Dickens
Questo tipo di morale legata al futuro come lezione per il presente la ritroveremo anche riproposta da Dickens nel 1843 nel suo famoso “A Christmas Carol”, novella conosciuta in Italia come il canto di Natale o racconto di Natale. In breve: il vecchio avaro Donald Scrooge (da cui Walt Disney prenderà ispirazione per creare il personaggio di Uncle Scrooge, ovvero Zio Paperone) riceve la vista degli spiriti del Natale precedente, presente e futuro per un viaggio onirico che gli cambierà per sempre la vita.
Per andare indietro e avanti nel tempo verrà usata ancora la “magia”, ancora nessun mezzo meccanico o tecnologico, come invece accadrà in concomitanza con la rivoluzione industriale.

Alla corte di Re Artù
Un altro esempio classico di racconto fantascientifico ante-litteram sui viaggi nel tempo è sempre della fine del 1800: si tratta di “Un americano alla corte di Re Artù” di Mark Twain, pseudonimo dello scrittore Samuel Langhorne Clemens.
In questo spassoso racconto, la cui lettura consiglio caldamente, un uomo normale del suo tempo viene catapultato nel 528 per mezzo di un espediente fantastico come la “trasposizione di epoche e di corpi”. Qui vivrà accolto come un mago, grazie alle sue per altro scarse conoscenze della tecnologia del XIXº secolo.

Un classico della Fantascienza
Lo stesso espediente fantastico della trasposizione di anime e corpi lo ritroveremo utilizzato nel 1949 da Edmond Hamilton, nel suo “I sovrani delle Stelle“, una space-opera ambientata duecentomila anni nel futuro. Un militare in congedo, John Gordon, viene scelto dal Principe Scienziato Zarth Arn per scambiare la propria mente con la sua, così che lui si ritroverà a combattere una guerra spaziale mentre il Principe Zarth Arn resterà bloccato sulla Terra fino al lieto epilogo.
Ai sovrani delle Stelle seguirà vent’anni dopo, nel 1970, dello stesso autore, “Ritorno alle Stelle“. Questa volta il geniale scienziato, grazie alla tecnologia del futuro, riuscirà a trasportare non solo la mente ma anche il corpo di John Gordon per fargli vivere in prima persona, una nuova vita e una nuova avventura alla corte dell’Impero Galattico su Canopo.

Appuntamento
Nel darvi appuntamento alla settimana prossima con la seconda puntata sui viaggi nel tempo, voglio concludere con una citazione da “I Sovrani delle Stelle”. Così scriveva Hamilton mel 1949:
“Il tempo non può essere attraversato da nessun oggetto materiale. La barriera del tempo ferma la materia, e un corpo umano è fatto di materia. Ma il pensiero è immateriale. Il pensiero può varcare il muro del tempo. Anche la tua mente viaggia, in un certo senso, ogni volta che tu ricordi qualcosa…”
E questa è la mia riflessione finale per questo primo approccio ai viaggi nel tempo: la macchina per viaggiare nel tempo esiste veramente ed è la nostra mente! E può muoversi liberamente tra passato e futuro perché non ci sono limiti all’immaginazione. È così che possiamo rispondere alla domanda implicita dei viaggi nel tempo “e come sarebbe andata se…”
Ma questo argomento lo affronteremo nei prossimi articoli dedicati al tempo.
Stay tuned!
Lunga vita e prosperità
Giampiero Sorce
foto di e della collezione privata di Giampiero Sorce