C’è un’accusa sottile, ma sempre più frequente, che aleggia attorno ai pensionati di oggi: quella di essere diventati egoisti.
Non si parla dei soliti luoghi comuni – tipo guardare i cantieri o fare la spesa all’alba – ma di qualcosa di più profondo: il fatto che molti pensionati scelgano di pensare a se stessi.
Viaggiano, si trasferiscono all’estero, si godono la vita. E qualcuno, spesso in famiglia, storce il naso:
“E i nipoti?”, “E se avessimo bisogno?”, “Ma come, vai via proprio adesso?”
Ma davvero prendersi cura di sé, dopo una vita di sacrifici, significa essere egoisti?
O è solo una nuova forma di libertà?
La pensione: un nuovo inizio, non un debito da pagare…
Per decenni i pensionati di oggi hanno vissuto mettendo gli altri al primo posto: figli, genitori, lavoro, doveri.
Hanno pagato tasse, risolto problemi, sostenuto famiglie.
E ora che arriva finalmente il momento per chiedersi “Cosa voglio IO?”, scatta il cortocircuito sociale.
La società, e a volte le stesse famiglie, sembrano pretendere che la pensione non sia un tempo da vivere, ma da continuare a “donare”.
Come se la libertà conquistata fosse una colpa.
Prendersi cura di sé non è egoismo.
Siamo stati educati a pensare che mettersi al primo posto sia un atto egoistico. Ma in realtà, è un atto di equilibrio e consapevolezza.
Quando un pensionato sceglie di viaggiare, di trasferirsi, di rallentare, non sta “abbandonando” nessuno:
sta solo finalmente vivendo secondo i propri desideri.
E la verità è questa: quando stai bene con te stesso, sei più lucido, più sereno e più capace di dare.
Ma lo fai con gioia, non per dovere.
Il peso del senso di colpa.
Molti italiani che scelgono di trasferirsi all’estero in pensione – magari alle Canarie, in Portogallo o in Asia – si portano dentro un senso di colpa.
Soprattutto le donne, che spesso si sentono “in difetto” verso figli e nipoti.
Eppure è giusto chiedersi: quante volte abbiamo messo da parte noi stessi per senso del dovere?
Ora che c’è la possibilità di aprire una nuova pagina della vita… davvero dobbiamo rinunciarci?
Vivere, non solo sopravvivere.
C’è una mentalità tutta italiana che, dopo una certa età, suggerisce di “accontentarsi”, di “non disturbare”, di “tirare avanti”.
Ma non tutti ci stanno.
Sempre più pensionati dicono: “Io voglio vivere, non sopravvivere”.
Vogliono scegliere dove vivere, come vivere, con chi condividere il tempo che resta.
Questo non è egoismo. È rispetto per sé stessi. È saggezza.
Conclusione: non egoisti, ma coraggiosi…
Chi ti accusa di egoismo, spesso è solo a disagio con la tua libertà.
Perché tu rappresenti ciò che loro non hanno osato fare.
Ma non è colpa tua se hai avuto il coraggio di cambiare.
I pensionati non sono egoisti. Sono persone che, finalmente, hanno deciso di voler bene a sé stesse.
Che non vivono più per abitudine, ma per scelta.
E forse siamo solo la prima generazione che ha avuto il coraggio di dire:
“Basta. Voglio essere felice anch’io.”
E questa, se permetti, non è egoismo: è libertà!