Gustavo Roll è stato un grande sensitivo o un bravissimo prestigiatore in grado di creare l’illusione di far passare gli oggetti attraverso i muri? Senza dubbio resta una delle figure più affascinanti e misteriose del panorama spirituale e culturale del Novecento. Indaghiamo su un mistero tutto italiano.
Chi era
Gustavo Adolfo Roll nasce a Torino nel 1903 e fin da giovane dimostra una spiccata attitudine per l’introversione e lo studio dei fenomeni paranormali. A poco più di venti anni, mentre si trovava a Parigi, scopre, come potete ascoltare dalla sua stessa voce nel video che segue, una tremenda legge che legherebbe il colore verde, la quinta musicale e il calore.
La scoperta di questa legge resta uno degli enigmi più investigati e a tutt’oggi, irrisolti. Non mi risulta infatti che nessuno abbia rivendicato il merito di averla decifrata. Forse, viene da pensare, che se qualcuno ci sia riuscito, abbia evitato di dirlo, vista la maniera con cui venne trattato Gustavo Roll dal mondo scientifico e da quello della divulgazione scientifica.
Malgrado questa opposizione, che conoscerà il suo culmine nell’indagine condotta da Piero Angela nel 1978 nella sua indagine sul paranormale, la sua notorietà continuò a crescere grazie a un mix di carisma personale, talenti unici e un profondo interesse per le questioni esistenziali e spirituali.
Questo non impedì che venisse giudicato di volta in volta un sensitivo, un mago, un illusionista,un prestigiatore, spiritista, chiaroveggente e fattucchiere.
Le sue doti
Dopo l’esperienza parigina, Roll mostrò segni di una sensibilità particolare, che lo portò ad esplorare dimensioni oltre il mondo materiale. Gli studi sul paranormale e sul fenomeno della medianità iniziarono a interessarlo a tal punto che decise di dedicarsi a queste tematiche, aiutando le persone a entrare in contatto con i propri cari defunti. La sua capacità di percepire energie e messaggi dall’aldilà gli permise di diventare una guida per molti, che lo consideravano un “medium” dotato di straordinarie abilità.
Gustavo Roll pubblicò diversi libri, tra cui “Il libro dell’uomo” e “Azzurro di cielo”, nei quali esponeva le sue teorie sulla vita dopo la morte, le esperienze trascendenti e la meditazione. I suoi scritti, densi di riflessioni, non solo manifestano la sua esperienza personale, ma offrono anche spunti di speranza e conforto a chi vive il lutto o la ricerca di un senso più profondo dell’esistenza.
Un aspetto interessante della figura di Roll è il suo approccio alla spiritualità come un processo di auto-scoperta. Sottolineava l’importanza della meditazione e dell’introspezione come strumenti per connettersi con il proprio io interiore e con l’universo. Questo concetto andrebbe rivalutato ancora oggi in un’epoca in cui molte persone cercano risposte in un mondo sempre più frenetico e superficiale.
I suoi “seguaci”
La sua disponibilità verso tutti è proverbiale. Restano comunque memorabili i suoi inviti a cena seguiti dal suo “intrattenimento” per gli ospiti. Giochi con le carte, fenomeni di ubiquità, scrittura automatica e così via.
Scelse sempre di non sottoporsi a indagini a cura di esperti, non ritenendo il caso di interpretare la parte della “cavia”, ma coltivò le sue amicizie tra coloro che lo apprezzavano per ciò che era.
Una particolare menzione merita il film documentario del 2023 “Enigma Roll” di Anselma dell’Olio. In questo docufilm, che ha incassato al botteghino la ridicola somma di 93.000€, vengono riportate le testimonianze di chi lo ha conosciuto ed apprezzato, come Federico Fellini e Riccardo Muti, e di chi ha cercato di denigrarlo definendolo un “mediocre illusionista”.
Conclusioni
Quella di Gustavo Roll è la storia di un uomo che, attraverso la sua ricerca inesauribile di verità, ha lasciato un’impronta nel tessuto culturale e spirituale italiano. Oggi Roll è ricordato dai più per le sue capacità psichiche e per la pratica della medianità, che attirò l’attenzione di molti nel corso della sua vita.
A distanza di 30 anni dalla sua scomparsa, avvenuta nella sua amata Torino nel 1994, l’eredità di Gustavo Roll continua a suscitare interesse e riflessione, invitando ciascuno di noi a esplorare le dimensioni più profonde della vita e della coscienza.
Vorrei concludere facendovi riflettere su un punto in particolare.
Al di là che Gustavo Roll fosse o meno un sensitivo, cercare di provare la sua malafede riproducendo i risultati dei suoi esperimenti con “trucchi” non significa provare che fossero falsi. Significa solo che si possono ottenere i medesimi risultati con la prestigitazione e l’illusionismo.
Non si può provare scientificamente che Roll fosse un impostore. Non si possono negare le testimonianze di centinaia di persone solo perchè “scomode”, altrimenti ogni processo dovrebbe essere invalidato per “impossibilità di provare se i testimoni stanno dicendo il vero, il falso o quello che loro credono sia successo”.
Alcuni misteri è meglio che restino tali e che a fare la parte del padrone sia la buonafede nelle persone.
Lunga vita e prosperità
Giampiero Sorce